Silombria è un pittore e pubblicitario assai noto che non ha mai nascosto la sua omosessualità
Originario di Savona, vi nasce nel 1936, si trasferì a Torino quando aveva solo 23 anni.
Silombria, allievo del pittore Scanavino, ha lavorato a Torino per le più importanti gallerie, ultimamente la Gas Art Gallery. La sua casa, prima in via Foa e poi in via Garibaldi, è stata punto di un punto di riferimento per artisti e per la comunità gay impegnata per i diritti civili. Assieme ad Angelo Pezzana è stato tra i fondatori del «Fuori».
Al movimento aveva donato denaro, quadri, organizzato iniziative, creato manifestazioni con una passione e un entusiasmo senza eguali. Piccolino, col sorriso sempre sul volto, un modo di fare amicizia facile e senza mai vantarsi di nulla, nemmeno dei suoi quadri esposti nelle gallerie europee e americane. Tra i suoi «modelli» anche lo scrittore Aldo Busi e il critico d’arte Federico Zeri.
“Approdato a Torino negli anni Cinquanta, dopo avere mosso i suoi primi passi con artisti insigni quali Emilio Scavanino e Lucio Fontana, in quel tempio dell’arte della ceramica che è Albisola, Silombria aveva fatto una lunga gavetta nell’agenzia pubblicitaria Sanguineti, facendosi notare da Armando Testa. In seguito era stato uno dei fondatori dell’agenzia CGSS insieme ad altri importanti pubblicitari come Silvio Saffirio, Gagliardi e Giorgio Caponetti. Firmò diverse campagne di successo: da quella per il riso Gallo alla Fiat 127, ai manifesti per il Gruppo Finanziario Tessile. A suo volta diventato pittore, negli anni Ottanta, e votato a un’arte dichiaratamente e decisamente omoerotica, fra il nuovo dadaismo e la pop art, fra Matisse e Piero Manzoni, sempre nel solco della “joie de vivre” e attraverso rivisitazioni dei temi dionisiaci e olimpici dell’arte classica, come del martirio di San Sebastiano, Silombria è stato anche tra gli animatori del F. U. O. R. I., il movimento per i diritti dei gay creato da Angelo Pezzana, e del Partito radicale torinese, legando il suo nome pure alla nascita della prima rassegna di cinema omosessuale: “Da Sodoma a Hollywood”.
Da tempo, però, Silombria era stato dichiarato incapace di intendere e di volere, ed era assillato da gravi problemi di salute. Nel 2007 era rimasto ferito in un infortunio domestico. Salito su una scala per sostituire una lampadina, era caduto, procurandosi un trauma cranico che lo aveva costretto a un periodo di degenza durato molti mesi. Sembrava essersi ripreso, tanto che nel 2008 aveva inaugurato una sua mostra personale all’Azimut di Torino, accompagnata dalla pubblicazione del ricco catalogo-libro “Dionysus in love”, con i testi di Peter Weiermair. La sua esposizione di maggiore rilievo, a ogni modo, era stata quella del 1991, al Palazzo dei Diamanti di Ferrara.
I postumi della caduta, tuttavia, si erano fatti sentire qualche tempo dopo, fino a provocargli una progressiva regressione mentale. Nel 2011 il tribunale di Savona lo ha dichiarato incapace di intendere e di volere. Le nipoti di Silombria avevano deciso, circa un anno fa, di farlo ricoverare nella casa di riposo di Albisola. In questi anni il pittore ligure è stato al centro di un’altra vicenda giudiziaria, che ha visto la Procura indagare due persone per circonvenzione d’incapace. I due lo avrebbero costretto a vendere immobili e opere d’arte.” (La Repubblica)
A marzo 2013 uccide involontariamente una donna ricoverata insieme a lui in un ospizio di Albisola.
Condividi