Luchino Visconti nasce a Milano nel 1906.
Da bambino frequenta il palco della Scala di cui i suoi avi sono stati soci fondatori e dai genitori eredita la passione per la musica, il teatro e la letteratura.
Da ragazzo legge assiduamente i classici del romanzo europeo e studia il violoncello.
Nel 1926 si arruola come soldato semplice e negli anni successivi viaggia spesso. A Parigi conosce Kurt Weill, Jean Cocteau, Coco Chanel, è assistente e costumista di Jean Renoir nel film Une partie de campagne. A contatto con gli ambienti francesi vicini al Fronte Popolare e al Partito comunista Visconti compie delle scelte ideologiche fondamentali.
Dopo la morte della madre, avvenuta nel 1939, abbandona Milano e si trasferisce a Roma. Comincia a frequentare i giovani artisti della capitale, che si raccolgono intorno alla rivista Cinema, la quale nel 1941 pubblica il suo primo celebre articolo intitolato “Cadaveri”. Collabora alla realizzazione di diversi prodotti cinematografici e finalmente, tra il 1942 e il 1943 gira Ossessione, uno dei primissimi esempi del nascente neorealismo, tratto dal racconto di James Mallahan Cain “Il postino suona sempre due volte”.
Partecipa attivamente alla resistenza nei gruppi comunisti e per questo sarà arrestato e torturato. Dopo la liberazione di Roma, costretto ad archiviare per ragioni economiche alcuni progetti cinematografici si dedica alla regia teatrale, rinnovando completamente la scelta dei repertori e i criteri di regìa. Sono diverse le rappresentazioni teatrali da lui dirette in questo periodo.
Nel 1947 si reca in Sicilia per la realizzazione di un documentario sui pescatori di Aci Trezza. Nasce “La terra trema” liberamente ispirato ai Malavoglia di Verga, girato con pochissimi mezzi tecnici e senza sceneggiatura prestabilita.
Nell’autunno 1948, viene presentato senza successo a Venezia suscitando critiche contrastanti.
Fra il 1948 e il 1951 si dedica ancora al teatro con capolavori come “Un tram che si chiama desiderio”, “Oreste”, “Morte di un commesso viaggiatore”, “Il seduttore” e gira Bellissima con Anna Magnani.
Nel 1954 è la volta di un altro capolavoro, Senso, omaggio a Verdi e revisione critica del Risorgimento. Il film suscitò critiche anche dagli abituali estimatori e polemiche per il mancato Leone d’oro alla Mostra del Cinema di Venezia.
Nel dicembre del 1954, ha luogo la prima de La Vestale, con Maria Callas. Seguiranno La Sonnambula, la Traviata, Anna Bolena e Ifigenia in Tauride. Il sodalizio con la Callas sarà tra i momenti più memorabili e geniali che Visconti donerà al teatro lirico.
Nel 1957 gira Le notti bianche vincendo il Leone d’argento, nel 1960 Rocco e i suoi fratelli che fu censurato, Visconti accusato di oscenità. Gira l’episodio Il lavoro di Boccaccio ’70 e nel 1963 Il gattopardo (Palma d’Oro a Cannes). Seguono Vaghe stelle dell’Orsa, un episodio di Le streghe, Lo straniero.
Tra il 1969 e 1973 realizza il progetto di una trilogia germanica con La caduta degli dei, Morte a Venezia e Ludwig che oltre a ribadire il suo interesse per l’Ottocento, costituisce una specie di testamento spirituale.
Durante la lavorazione di Ludwig, il regista viene colto da ictus. Rimane paralizzato alla gamba e al braccio sinistri. Gruppo di famiglia in un interno del 1974 e L’innocente del 1976 saranno i suoi ultimi lavori.
Muore il 17 marzo del 1976
da http://www.luchinovisconti.net/
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