Lewis Allan Reed è un chitarrista e cantautore statunitense, nato negli Stati Uniti da una famiglia di origine ebrea. Bisessuale dichiarato.
In 1956 Reed received electroconvulsive therapy as a teenager to “cure” his homosexuality; he wrote about the experience in his 1974 song, “Kill Your Sons”. In an interview, Reed said of the experience:
“They put the thing down your throat so you don’t swallow your tongue, and they put electrodes on your head. That’s what was recommended in Rockland County to discourage homosexual feelings. The effect is that you lose your memory and become a vegetable. You can’t read a book because you get to page 17 and have to go right back to page one again.”
—Lou Reed quoted in Please Kill Me (1996)
Il suo primo gruppo prende il nome di The Shades. Ma il suo ingresso tra i pilastri del rock avviene con la fondazione dei Velvet Underground, gruppo che presto diventerà un cult del panorama musicale newyorkese. Lou Reed li creò nel 1966 insieme a John Cale, polistrumentista, figura chiave insieme a Lou del gruppo. Ai due si aggiunsero infine il chitarrista e bassista Sterling Morrison e la batterista Maureen Tucker (la formazione originale vedeva Angus MacLise alla batteria). Lou Reed, che è autore della maggior parte delle canzoni dei Velvet Underground, entra a far parte insieme al gruppo della factory di Andy Warhol, promotore e finanziatore del primo album del gruppo (famoso per la sua copertina che ritrae una fallica banana disegnata dallo stesso Warhol e che poteva essere sbucciata) e che comprende brani celebri come Sunday Morning, Femme Fatale, Heroin, I’ll Be Your Mirror, Venus in Furs, I’m Waiting for the Man, The Black Angel’s Death Song e All Tomorrow’s Parties.
L’album conteneva l’esplorazione di una demoniaca sottocultura avente come soggetto argomenti considerati tabù (come ad esempio la droga e le perversioni sessuali), ed era quindi in anticipo rispetto ai tempi. Warhol incluse il gruppo nel suo spettacolo itinerante, chiamato Exploding Plastic Inevitable, affiancando alla band la cantante tedesca Nico. Lo spettacolo girò gli USA e il Canada partendo da New York, suscitando l’attenzione della critica ovunque suonassero i Velvet Underground. Nel 1967 Nico lasciò il gruppo e Warhol venne licenziato da Reed. Questo non impedì ai Velvet di continuare incidendo nello stesso anno un altro scioccante LP, White Light/White Heat, che oltre alla title-track che sarà ripresa da David Bowie nel corso dei suoi live show, contiene quella che viene considerata la massima vetta raggiunta da Cale col gruppo, Sister Ray, più di un quarto d’ora di percussioni funeste e cantato delirante. Nel 1968 Cale viene licenziato dal gruppo, e Reed e soci incidono un album intitolato semplicemente The Velvet Underground. L’album contiene in ogni caso alcuni pezzi degni d’interesse quali Candy Says dedicata a Candy Darling noto transessuale del giro di Warhol, Pale Blue Eyes dedicata al primo amore di Reed Shelly Albin e What Goes On caratterizzata da un lungo e tipicamente dissonante assolo di chitarra. Nel 1970 Reed abbandona il gruppo dopo aver inciso un album ancora più commerciale del precedente, Loaded, che però contiene canzoni destinate a durare nel tempo quali Rock’n’Roll e Sweet Jane.
Il grande merito dei Velvet Underground fu probabilmente quello di aver unito il campo poetico-musicale del rock con un aggressivo realismo, ispirato dalla vita nelle strade di New York e che ha anticipato di dieci anni quello che sarebbe stato il punk rock e influenzato profondamente altri movimenti come noise, new wave, lo-fi e rock alternativo.
Gli anni settanta cominciano male per Reed che, reduce dalla rottura con i Velvet Underground, pubblica un LP d’esordio deludente quale Lou Reed. Ma David Bowie, che in quel momento è sotto la RCA, decide di aiutare uno dei suoi più grandi ispiratori producendogli il secondo album, Transformer. Transformer vende molto bene e contiene alcune canzoni destinate a divenire dei classici di Reed, come Walk on the Wild Side (divenuta in Italia I giardini di Kensington e portata al successo da Patty Pravo), Satellite Of Love, Perfect Day (ripresa nel film di culto Trainspotting) e Vicious.
Per il suo terzo lavoro, Reed sente di dover far qualcosa più vicino al suo stile che molto aveva perso in fatto di spontaneità nell’LP prodotto da Bowie. Proprio mentre si sta separando da sua moglie, pubblica un concept album che analizza il fallimento di un matrimonio: Berlin. Per la produzione viene assunto Bob Ezrin, che diventerà famoso per la produzione di The Wall dei Pink Floyd. Il disco all’inizio viene pensato come un film per le orecchie, un doppio. Ma la RCA non è disposta ad accettarlo così com’è e le canzoni vengono tagliate perdendo anche molta forza originaria. Berlin è comunque divenuto negli anni uno dei dischi più apprezzati della discografia reediana, e nonostante la complessità dell’opera venne apprezzato dalla critica anche all’epoca, ricevendo ad esempio il Premio Edison.
Per poter controbilanciare le scarse vendite di Berlin Reed è obbligato a pubblicare tre lavori potenzialmente commerciali al livello di Transformer. Così, sul finire della prima metà degli anni settanta vengono pubblicati Rock N Roll Animal, Sally Can’t Dance e Lou Reed Live. Proprio in questo periodo Reed è sull’orlo dell’esaurimento nervoso sia per il coinvolgimento emotivo che gli causa suonare la sua musica, sia per le grandi quantità di droga, soprattutto metedrina, che consuma. Queste nevrosi si ripercuotono pesantemente sulla sua cosiddetta “opera di rottura”, ovvero Metal Machine Music, contenente più di un’ora di feedback, un doppio album a volte nemmeno conteggiato nelle sue discografie. Dopo il disco seguente di semplice rock and roll (anche se con continui riferimenti alla propria omosessualità), ovvero Coney Island Baby, Reed lascia la RCA per la Arista.
Per essa pubblica il trascurabile Rock ‘n’ Roll Heart. Siamo arrivati al 1978, gli spettacoli di Reed sono pieni di violenza, più verbale che fisica, e vengono pubblicati album intensissimi come Street Hassle che vede la straordinaria partecipazione di Bruce Springsteen, e Live: Take No Prisoners, un concerto nel quale Reed stravolge i testi delle sue canzoni e li rende ancora più aspri e punk. A chiudere il decennio, LP più sperimentali ma forse meno riusciti come The Bells che vede la collaborazione di Nils Lofgren e di Don Cherry e Growing Up in Public… (Wikipedia)
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