Lindsay Anderson

Lindsay Anderson
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  • Data di nascita 17/04/1923
  • Data di morte 30/08/1994
  • Luogo di nascita Bangalore (Karnataka)/India
  • Luogo di morte Angoulême/Charente/Francia/Poitou-Charentes

Lindsay Anderson

Regista cinematografico e teatrale Lindsay Gordon Anderson fu esponente di spicco del Free Cinema inglese degli anni ’50 e ’60 (periodo che può essere considerato l’età dell’oro del cinema britannico). Il gruppo era composto da cineasti ( tra i quali Karel Reisz, Tony Richardson, Gavin Lambert e John Schlesinger) interessati a realizzare opere a basso budget, realistiche, concentrate su personaggi ordinari e socialmente ai margini, in particolare lavoratori e giovani.
Anderson diresse relativamente pochi film e nonostante la sua indipendenza e idealismo, sia la sua vita professionale che personale furono influenzati dalla repressione e dalla sublimazione della sua omosessualità.
Anderson nacque il 17 aprile 1923 a Bangalore in India, dove suo padre era ufficiale dell’esercito britannico. La sua famiglia lo mandò poi a studiare a a Cheltenham, una scuola privata inglese, dove egli incontrò il suo amico di tutta una vita e collega Gavin Lambert che, come Anderson, era gay e intraprese la carriera di regista.
Poi Anderson entrò all’università di Oxford, dove si specializzò in studi classici. In seguito fu co-fondatore con Lambert del giornale cinematografico “Sequence”. Nei suoi saggi e nelle critiche cinematografiche su Sequence e in altre riviste Anderson prendeva di mira le convenzioni del cinema britannico di allora, che tendeva ad evitare gli argomenti controversi e prediligeva le vite e gli amori delle classi privilegiate.
I primi film di Anderson furono dei documentari a sfondo sociale, che guardavano alle attività quotidiane della classe lavoratrice. Solo nei primi anni ‘60 egli sarà seguito su questi temi dagli altri registi del Free cinema. Egli lasciò la regia cinematografica nel 1957, quando divenne direttore del Royal Court Theatre di Londra. In questo ruolo Anderson diresse molti dei più grandi lavori teatrali, incluso nel 1975 una ripresa di “What the Butler Saw” di Joe Orton, la prima versione non censurata di quest’opera.
Solo nel 1963 egli girò il suo primo lungometraggio “This Sporting Life” dal romanzo di David Storey, che racconta la carriera di un giovane minatore di carbone diventato giocatore professionista di football. Il film non fu un successo commerciale, tuttavia esso è significativo nella sua descrizione della frustrazione e della violenza fisica ed emotiva che caratterizza le vite di uomini apparentemente eterosessuali appartenenti alla classe lavoratrice. Il film aveva una inequivocabile tensione omoerotica, che diventa evidente nella scena degli uomini nudi al bagno.

Alcuni di questi temi sebbene in un contesto molto differente, si ritrovano nel film più conosciuto di Anderson “If…” (‘Se..’). Girato in una scuola privata inglese, proprio la Cheltenham. Il film esplora il fascismo sociale che viene inculcato in queste istituzioni privilegiate e finisce con una ribellione armata degli studenti durante un raduno. E’ degna di nota la franca rappresentazione delle relazioni omosessuali tra gli studenti.
“If…” fu ben accolto dalla critica come un manifesto politico cinematografico dei movimenti di protesta di quegli anni. I successivi film di Anderson invece, sebbene spesso altrettanto coraggiosi, non ebbero lo stesso successo. “O Lucy Man!” (1973) il secondo di una trilogia che aveva come protagonista Mick Travis, lo stesso di “If..” (interpretato da Malcom McDowell), è una commedia picaresca di tre ore alla maniera di Candide di Voltaire sulle malefatte del capitalismo militare/industriale e della sperimentazione scientifica. Ambizioso e idealistico, il film fu un fallimento commerciale, e come risultato Anderson ebbe difficoltà a trovare finanziatori per i suoi successivi film. Il terzo film della trilogia, il cult classico “Britannia Hospital” (1982) è una satira sul servizio sanitario nazionale britannico.
Negli anni ’70 e ’80 Anderson continuò a dirigere per il teatro e diresse anche programmi televisivi . Fece anche altri film, ma meno originali dei suoi precedenti: “The Wales of August” (Le balene d’agosto)(1972) che aveva come protagoniste Bette Davis e Lillian Gish, nella parte di due vecchie sorelle, e “Glory! Glory!” (1989) una satira sui tele-evangelisti. Girò anche “Wham! In China: Foreign Skies” (1986) un documentario sul tour del gruppo di George Michael.
Anderson morì il 30 agosto 1994 di un attacco di cuore mentre era nel sud della Francia.
Contrariamente al coraggio di Anderson come regista, le sue lettere recentemente pubblicate e la biografia di Lambert mostrano di lui un uomo tormentato e in lotta con la sua sessualità. Egli tendeva ad innamorarsi degli uomini che dirigeva, compresi Richard Harris, Albert Finney e Malcom McDowell, tutti eterosessuali, sposati e irraggiungibili. Persone a lui vicine ritengono che egli sia stato per la maggiorparte della sua vita senza un vero compagno. I suoi film, nei quali elementi omoerotici sono spesso presentati in modo violento e disturbante, diventarono cosi uno sbocco per i desideri che egli non ha potuto esprimere nella vita reale. (R.M.)

Lindsay Anderson è presente in queste opere:

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