Nata nel 1980, Kasha Jacqueline Nabagesera intraprende gli studi di ragioneria. Pur conscia della discriminazione degli omosessuali nella societa’ ugandese, non fa pero’ mai mistero del suo essere lesbica. Anzi, vive apertamente la sua condizione sessuale fino a pagarne le conseguenze. Nel 2002, le autorita’ accademiche la espellono dall’universita’ proprio per la sua identita’ sessuale. Ma, lungi dal fermarla, questo provvedimento la spinge a impegnarsi ulteriormente per i diritti della comunita’ Lgbt. Nel 2003 fonda la Ong Freedom e Roam Uganda (Farug)che si batte per il cambiamento della politica e delle leggi discriminatorie effettuando ricerche, raccogliendo testimonianze di abusi. Nel 2010, Kasha Jacqueline Nabagesera si trova a combattere una battaglia dura (e pericolosa). Il giornale ugandese (non quello statunitense) ‘Rolling Stone’ pubblica un elenco di cento persone sospettate di avere inclinazioni omosessuali e chiede che vengano impiccati. Il suo nome fa parte della lista. Con alcuni attivisti ugandesi e con i suoi amici Pepe Onziema e David Kato Kisule decide di non subire passivamente. Presentano quindi un ricorso in tribunale contro l’editore del periodico. Nel gennaio 2011, i giudici vietano al giornale di pubblicare le identita’ e gli indirizzi di omosessuali e condannano l’editore a pagare un risarcimento alle vittime di discriminazione. Il 26 gennaio 2011, pero’, l’attivista e amico David Kato viene assassinato.
Ancora una volta, pero’, Kasha Jacqueline Nabagesera va avanti. Nel 2009 in Uganda viene presentato un progetto di legge che discrimina pesantemente gli omosessuali, vietandone l’associazione e la riunione, e prevede addirittura la pena di morte (gia’ oggi viene punita con l’ergastolo) per gli omosessuali colti in fragrante. Di fronte a questo testo, Farug lancia una campagna che, grazie anche alla pressione internazionale, costringe le autorita’ prima a rinviare il progetto e poi ad accantonarlo. Il ‘Right Livelihood Award 2015’ premia proprio questa sua determinazione nel portare avanti le rivendicazioni di maggiori diritti per le persone Lgbt. Una battaglia che, pero’, e’ ancora lunga e si scontra con tabu’ millenari della societa’ ugandese (e africana in generale). (Dire-Misna)
Condividi