Harvey Fierstein è dagli anni ’80 il più visibile tra gli attori e commediografi gay americani. Dall’inconfondibile voce gracchiante, ereditata dal padre, poi peggiorata con il fumo e l’alcool, è da noi conosciuto soprattutto per il suo film, tratto dal suo omonimo lavoro teatrale, ‘Amici, complici e amanti’ ( ‘Torch Song Trilogy’, 1982). Egli ha raggiunto una celebrità che va oltre i suoi successi artistici, anche grazie al suo costante impegno nelle cause dei diritti civili delle persone LGBT, dalla lotta all’AIDS, alla lotta contro l’omofobia nel mondo. Egli si è definito come "il primo personaggio queer vivente pubblicamente dichiarato di Broadway". I personaggi da lui creati e interpretati sono sempre degli uomini gay positivi, che si auto-accettano, capaci di dare e ricevere amore. E’ stato tra i primi a parlare nei suoi lavori teatrali di cosa fanno i gay in camera da letto o in una dark room, ma soprattutto ha parlato, molto in anticipo sui tempi, di famiglie gay con tanto di figli (in ‘Torch Song Trilogy’, nel musical ‘La Cage aux Folles’ e in ‘On Tidy Endings’), attirandosi per questo le critiche di molti omosessuali dell’epoca (tra i quali lo scrittore Edmund White) per aver trasformato, a loro dire, i gay in borghesi eterosessuali, mentre i gay di allora sembravano essere più interessati alle frequentazioni nei bar gay piuttosto che alle relazioni monogamiche, magari con figli.
Harvey Forbes Fierstein è nato a New York, nel quartiere Bensonhurst di Brooklyn, il 6 giugno 1954. Il più giovane dei due figli maschi di una coppia di immigrati ebrei provenienti dall’Europa orientale, Irving Fierstein, fabbricante di fazzoletti e sua moglie Jacqueline. Nonostante Fierstein si consideri non credente, la sua l’origine ebraica rappresenta un carattere distintivo di tutta la sua opera, insieme alla sua omosessualità da sempre sbandierata.
I genitori di Fierstein incoraggiarono i loro figli a partecipare fin da piccoli ai numerosi eventi culturali cittadini e i mattinée domenicali dei teatri di Broadway erano i loro spettacoli preferiti. Harvey iniziò giovanissimo a recitare: già a sedici anni viveva una doppia vita, di giorno bravo ragazzo insieme ai suoi genitori e di notte si esibiva come drag queen, nei locali alternativi del Greenwich Village. Su pressione dei genitori, che gli chiedevano di prendere almeno un diploma, Fierstein, interessato anche alla pittura, si iscrisse al liceo artistico Pratt di Brooklyn, dove conseguì un diploma in arte nel 1973. Ma già mentre studiava al Pratt, iniziò a scrivere propri testi teatrali, per poi dedicarsi esclusivamente al teatro. Nei suoi primi spettacoli in drag Harvey, che già viaggiava attorno ai cento chili di peso, si esibiva imitando l’attrice e cantante Ethel Merman. La sua prima apparizione come attore in un teatro fu nel 1971 quando, presso il La Mama Experimental Theater, un teatro Off-Off-Broadway, recitò nel unico lavoro teatrale di Andy Warhol: ‘Pork’, interpretando il ruolo una cameriera lesbica e asmatica.
I primi lavori teatrali di Fierstein, sono tutti dei ritratti molto stravaganti di uomini gay: ‘Search of the Cobra Jewels’ (1973) scritto per il Caffè Cino, uno dei più famosi Caffè-teatro underground del Village, era una specie musical camp, con tanto di coro di scarafaggi, in cui raccontava di una sua faticosa esperienza come collaboratrice domestica in casa di un noto attore del Village; ‘Freaky Pussy’, (1974) parlava di un gruppo di travestiti/prostitute che frequentano un gabinetto pubblico; ‘Flatbush Tosca’ (1975) su di una diva drag queen italiana e ‘Cannibals Just Don’t Know Better’ (1978) ambientato nel mondo delle drag queen di New York.
Nel 1974 una produzione di “The Haunted Host” di Robert Patrick, fornì a Harvey Fierstein l’occasione di recitare per la prima volta in abiti maschili, nel ruolo di uno scrittore gay del Greenwich Village in lutto per il suicidio del suo compagno di stanza. Fierstein è poi apparso altre due volte in quel ruolo, nel 1975 e nel 1991.
Il vero successo arrivò con ‘Torch Song Trilogy’ (‘Amici, complici e amanti’), che raccoglieva in un unico testo tre suoi atti unici, prodotti insieme per la prima volta nel 1981, legati tra loro dal personaggio principale Arnold Beckoff, alter ego di Fierstein stesso: "The International Stud " rappresentato la prima volta al LaMama in 1978, era formato da una serie di monologhi dei due uomini protagonisti, che poi appaiono assieme solo nell’ultima scena. Qui è la famosa scena della drag queen che visita la dark room di un bar gay; ‘Fugue in A Nursery’ (LaMama,1979) in cui quattro uomini gay, amanti ed ex, si incontrano a più riprese in una stanza occupata da un gigantesco letto matrimoniale; ‘Widows and Children First!’ (LaMama, 1979) in cui appare il figlio adottato e la madre del protagonista, la temibile madre ebrea, prototipo di tutte le madri dei gay. Quando Fierstein iniziò a scrivere ‘The International Stud’ era depresso per la rottura con un suo partner e il suo terapeuta gli consigliò di scrivere quell’esperienza, per questo motivo molti elementi della trama di Torch Song Trilogy sono in parte autobiografici.
“Torch Song Trilogy”, è stato presentato off-off-Broadway nel 1981, dove Harvey recitò insieme al giovane Matthew Broderick. Il lavoro inizialmente rischiò di venire chiuso anticipatamente, ma dopo un’ottima recensione del New York Time, arrivò il successo e lo spettacolo riuscì ad approdare a Broadway, dove ha spesso raggiunto il tutto esaurito. Per Torch Song Trilogy Fierstein vinse nel 1983 ben due premi Tony Arward: come miglior lavoro teatrale e come miglior attore. Fierstein è stato il primo artista a vincere due premi Tony per aver scritto e recitato nel medesimo spettacolo.
Il successivo ‘Spookhouse’ , prodotto Off-Broadway nel 1982, fu praticamente ignorato da critica e pubblico. La storia aveva come protagonista un ingenuo assistente sociale gay che cerca di aiutare una indovina di Coney Island a crescere i suoi tre figli, uno dei quali è drogato e violentatore.
Fierstein raggiunge di nuovo il successo nel 1983 con il libretto di ‘La Cage aux Folles ‘, musical con musiche e testi di Jerry Herman, per il quale vince un terzo Tony Award. ‘La Cage aux Folles’ è stato il primo musical di Broadway a parlare apertamente di impegno, fedeltà, auto-accettazione e rapporto con i figli, all’interno di una relazione omosessuale. È un adattamento dell’omonimo testo teatrale francese di Jean Poiret del 1973, dal quale era già stato tratto nel 1979 il film ‘Il vizietto’. Il musical contiene la famosa canzone ‘I Am What I Am’, portata al successo da Gloria Gaynor, incisa poi dallo stesso Fierstein nel Cd “This is not going to be pretty” (1995). Nel 2011 Fierstein stesso interpretò per una stagione il ruolo di Albin/Zaza nel musical. Fierstein ha dichiarato di essere fiero del fatto che ‘Torch Song’ e ‘La Cage Aux Folles’ siano stati I primi due spettacoli a tematica gay che hanno avuto un successo economico di botteghino a Broadway, dimostrando cosi agli scettici che uno spettacolo a tematica gay poteva essere un successo economico.
Negli anni successivi Fierstein rivolse la sua attenzione all’epidemia di AIDS, scoppiata nella prima metà degli anni ’80. Nel 1987 portò in teatro ‘Safe Sex’ composto da tre atti unici incentrati su sugli effetti dell’AIDS sulle vite degli uomini gay: ‘Manny and Jake’, ‘Safe Sex’ e ‘On Tidy Ending’. Lo stesso Fierstein recitò in ‘Safe Sex’ quando arrivò a Broadway, ma lo spettacolo dovette chiudere dopo sole nove rappresentazioni. ‘Safe Sex’ è stato l’ultimo lavoro teatrale di Fierstein prodotto a Broadway, prima del suo ultimo ‘Casa Valentina’.
Del 1988 è ‘Forget Him’, un atto unico su di un uomo gay che cerca il compagno perfetto, pur avendolo già trovato. Nello stesso anno scrive il libretto per il musical ‘Legs Diamond’, basato su di un film del 1960, su di un gangster che vuole diventare cantante e ballerino. Il fiasco di ‘Legs Diamond’ costrinse Fierstein ad una lunga assenza dai palcoscenici teatrali.
Nel 2002, finalmente Fierstein torna a Broadway come attore nella ripresa del musical ‘Hairspray’, di M. Shaiman e S. Wittman , nei panni di Edna Turnblad, la madre della protagonista, lo stesso ruolo ricoperto da Divine nel omonimo film di John Waters del 1988. Per questa interpretazione Fierstein vince nel 2003 il suo quarto Tony Award come migliore attore, diventando cosi il primo uomo a vincere un premio come miglior attore per l’interpretazione di un ruolo femminile. Fierstein lascia lo spettacolo dopo 711 rappresentazioni. Nel 2003 Fierstein fece scalpore apparendo nella tradizionale parata del giorno del Ringraziamento (il Macy ‘s Thanksgiving Day Parade), nei panni di Edna Turnblad vestita da signora Babbo Natale.
Nel 2004 Fierstein sostituì Alfred Molina come protagonista del Musical ‘Fiddler on the Roof‘ (Il violinista sul tetto), composto da Jerry Bock. Storia ambientata nella Russia zarista, incentrata su Tevye, un lattaio ebreo, padre di cinque figlie, che si sforza di mantenere la sua famiglia entro le tradizioni religiose. Fierstein ha poi ripreso quel ruolo nel 2009.
Oltre al suo lavoro di autore e attore teatrale, Fierstein ha anche avuto una lunga carriera come attore sullo schermo ed in televisione, interpretando quasi sempre dei ruoli gay. Le sue prime apparizioni cinematografiche non lasciarono tracce significative: nel 1975 appare come se stesso nel documentario di Rosa von Praunheim ‘Underground and Emigrants’ in cui l’originale regista tedesco descriveva i suoi incontri con i personaggi più conosciuti del mondo underground NewYorkese. In ‘Quel pomeriggio di un giorno da cani’ (1975) di S. Lumet, Fierstein appare, non accreditato, nei panni di un dimostrante gay. Una sua piccola parte in ‘Io e Annie’(1977) di Woody Allen venne tagliata. A metà degli anni ‘80 la carriera cinematografica di Fierstein diventa più significativa. Nel 1984 è la voce narrante nel celebre documentario di Rob Epstein e Richard Schmiechen ‘The Times of Harvey Milk’, per il quale Fierstein vince un News & Documentary Emmy Award. Nello stesso anno appare in ‘Garbo Talks’ di S. Lumet, dove interpreta un uomo gay, impiegato in un grande magazzino, che incontra il protagonista su di un battello (nel film Anne Bancroft interpreta la madre ebrea del protagonista).
Ma è con TORCH SONG TRILOGY (‘Amici, Complici, Amanti’) del 1988, per la regia di Paul Bogart, adattamento cinematografico del suo lavoro teatrale, che Fierstein entra prepotentemente nel cuore dei gay di tutto il mondo, nei panni di Arnold, insieme a Matthew Broderick (Alan, il suo compagno gay dichiarato) e a Anne Bancroft (la madre). Per portare la storia sul grande schermo, Fierstein dovette rivedere la sceneggiatura originale dimezzandone i tempi rispetto alle quattro ore iniziali. I produttori (la società indipendente New Line Cinema) inizialmente avevano delle riserve, ritenendo il lavoro "datato", perché ambientato nel 1970, prima cioè della crisi dell’AIDS; inoltre ritenevano che il protagonista dovesse essere interpretato da un attore più importante di Fierstein. Il successo del film dimostrò che questi dubbi erano infondati.
Nel 1989 viene realizzato per il canale TV HBO il film ‘Tidy Endings’ (Il coraggio di una donna)’ di Gavin Millar, tratto dall’omonimo lavoro teatrale di Fierstein. Il film raccontava la vicenda di una donna rimasta vedova a causa dell’AIDS, che scopre di dover condividere il suo dolore con il compagno del marito (Harvey Fierstein).
Se ‘Amici Complici e amanti’ rappresentò un punto di svolta per molti uomini gay in tutto il mondo, incoraggiandoli a intraprendere la loro strada verso l’auto-accettazione, il film che rende Harvey Fierstein popolarissimo presso il pubblico eterosessuale è stato invece ‘Mrs. Doubtfire’ (Mammo per sbaglio) (1993) di Chris Columbus, in cui Fierstein interpreta il ruolo di un truccatore cinematografico gay, fratello del protagonista (Robin Williams), che aiuta suo fratello nella sua trasformazione in donna. Mrs. Doubtfire è stato uno dei primi film a grosso budget ad avere un personaggio gay tra i protagonisti principali. Questo film cambiò l’atteggiamento dell’americano medio nei confronti di Fierstein, che a questo proposito dice: “Prima quando mi vedevano con i loro bambini gridavano: `frocio!’ e scappavano via. Ora li invitano a chiedermi un autografo”.
Dopo Mrs. Doubtfire la carriera cinematografica di Fierstein è segnata da scelte minori. Nel 1994 appare in un piccolo ruolo in ‘Pallottole su Broadway’ (Bullets Over Broadway) di Woody Allen. Nel 1995 appare come se stesso nel celebre documentario ‘Lo schermo velato’ (1995) di Rob Epstein. Un ruolo più significativo lo ha nella commedia ‘Dr, Jekyll & Ms. Hyde’ di David Price (1995), nei panni di un manager gay, capo del protagonista Jekyll, che non riesce a capire come mai egli trovi attraente Hyde, la trasformazione al femminile di Jekyll. In ‘Independence Day’ di R. Emmerich (1996) Fierstein interpreta Marty Gilbert, un maniaco del computer, visibilmente effeminato, amico del protagonista David.
Nel 1998 Fierstein doppia un personaggio (Yao) del film di animazione Disney ‘Mulan’ , storia tratta da un racconto cinese su di una ragazzina che si traveste da ragazzo, per permettere alla sua famiglia di rispettare un decreto imperiale che imponeva ad ogni famiglia di fornire un soldato per l’esercito.
Più interessanti in questo periodo sono le collaborazioni con la televisione. Come il film TV del 1999 ‘The Sissy Duckling’ diretto da A. Bell, per HBO. Progetto per il quale Fierstein ha scritto la sceneggiatura e prestato la voce al protagonista, Elmer, un sensibile anatroccolo che i compagni accusano di essere una femminuccia, perché non ama gli sport come gli altri anatroccoli, ma preferisce la cucina, l’arte e la moda. Elmer con i suo talento riesce a salvare la vita ai compagni, guadagnandosi il rispetto di tutti. ‘The Sissy Duckling’ è anche un libro a fumetti per bambini scritto da Harvey Fierstein e illustrato da Henry Cole.
Un altro dei progetti televisivi di Fierstein è la sceneggiatura dell’episodio ‘Amos and Andy’ nel film ‘Common Ground’ diretto da Donna Deitch nel 2000, per il canale via cavo Showtime. Una trilogia che raccontava delle vite di gay e lesbiche negli anni ‘50, ’70 e al giorno d’oggi. L’episodio di Fierstein (in cui ha anche una parte) era una storia ambientata ai giorni nostri, che parlava delle reazioni di un padre e di una comunità cittadina del Connecticut, dopo la decisione di una coppia di uomini gay di tenere in città i festeggiamenti per il loro matrimonio.
Sempre nel 2000 Fierstein ha una parte nel film ‘Playing Mona Lisa’ di M. Huffman, dove interpreta un insegnante di piano, amico gay della protagonista. Tra le apparizioni cinematografiche più recenti, due film di Danny DeVito ‘Death to Smoochy’ (2002) e ‘Duplex’ (2003) e il documentario di Craig B. Highberger ‘Superstar in a Housedress’ (2004) su Jackie Curtis, un noto performer in drag della fine degli anni ’60 e anni ‘70.
Fierstein è anche apparso in numerose serie televisive. Nel 1986 ha una parte in ‘Miami Vice’ (ep. "The Fix"). Nel 1990 fa scalpore la sua partecipazione all’episodio ‘Simpson and Delilah’ (2° ep. 2.a stagione) della serie ‘The Simpsons’ , quando da la voce a Karl, l’aitante segretario gay che si innamora di Homer e lo bacia, questo un decennio prima del primo bacio tra due uomini in carne ed ossa in una serie tv statunitense (in ‘Dawson’s Creek’). Nella serie ‘Murder, She Wrote’(La signora in giallo) (1992) episodio ”Dead file” Fierstein interpreta un disegnatore di fumetti satirici, che pur essendo stato sposato, si invaghisce di un suo collega di lavoro. Per la sua apparizione nell’episodio ‘Rebecca’s Lover Not ...’ nella serie tv ‘Cheers’ (1992) come l’ex ragazzo di Rebecca, che si rivela essere gay, Fierstein ha ricevuto una nomination all’ Emmy. Fierstein è stato il primo attore gay dichiarato a recitare un ruolo principale di personaggio gay in una serie televisiva, con il personaggio dello stilista Dennis Sinclair nella sitcom CBS ‘Daddy’s Girls’ (episodio “Keep Your Business Out of My Business“, 1994), un flop che non terminò neanche mezza stagione. In ‘Ellen’ , episodio ‘It’s a Gay, Gay, Gay, Gay World!’ (1998) Fierstein interpreta sé stesso. Tra le più recenti apparizioni in serie TV val la pena citare: un episodio di ‘Family Guy’ (I Griffin) ( Ep. ‘The Former Life of Brian’, 2008) in cui dà la voce a Tracy, una madre obesa e accanita fumatrice; un episodio della serie ‘Nurse Jackie’(Terapia d’urto) (Ep. ‘Monkey Bits’,2010) nel quale ha interpretato il ruolo di un uomo il cui marito è in fin di vita; l’episodio ‘Last Cigarette Ever’ (2009) della serie ‘How I Met Your Mother’ , in cui egli da la voce a Lily, quando lei ha il mal di gola a causa del fumo.
Fierstein è stato anche commentatore opinionista per lo show televisivo ‘In The Life’ (in 14 episodi dal 2001 al 2004), prima trasmissione USA a livello nazionale incentrata su argomenti di interesse LGBT.
In anni recenti Harvey fierstein torna al teatro raccogliendo una serie di successi come autore di libretti per musical.
Nel 2008 Fierstein scrive il libretto per il musical ‘A Catered Affair’ diretto da John Doyle, con musiche e testi di John Bucchino, basato su di un film del 1956. La storia parla di una famiglia di classe medio bassa del Bronx, in cui i genitori decidono di spendere tutti i loro risparmi per dare alla figlia un matrimonio importante, nonostante lei non sia d’accordo. Fierstein ha riscritto per se stesso il ruolo dello zio irlandese della protagonista, Winston, che nel film era un solo vecchio ubriacone, mentre nel musical è un gay velato, che preferisce dormire sul divano di sua sorella, invece che vivere con il suo compagno.
Nel 2011 scrive il libretto per il musical ’Newsies’, prodotto ad alto budget dalla Disney, basato sul film omonimo del 1992. Ispirato ad un fatto realmente accaduto: uno sciopero nel 1899 a New York degli strilloni (newsboys), la maggior parte ragazzini orfani e senza casa. Una storia tutta di ragazzi che ha avuto un grande successo di pubblico. Per questo libretto Fierstein ha avuto una nomination al Tony Award.
Nel 2012 scrive il libretto per il musical ‘Kinky Boots’ tratto dal film omonimo, con musiche e testi musicali di Cyndi Lauper. Lo spettacolo ha ricevuto tredici nomination ai Tony Awards, vincendone sei. Kinky Boots racconta la storia vera di un produttore artigianale di calzature, che di fronte alla difficile congiuntura economica, riesce a salvare la fabbrica, grazie anche all’aiuto di una drag queen di nome Lola, convertendo la sua attività nella produzione di scarpe fetish.
L’ultima fatica teatrale di Fierstein , la commedia ‘Casa Valentina’, debutterà a Broadway nel aprile 2014, diretta da Joe Mantello. Il soggetto, ispirato a fatti reali, è tratto da un libro fotografico del 2005: "Casa Susana" di Michael Hurst e Robert Swope, una raccolta di fotografie di uomini negli anni 1950-1960, per lo più colletti bianchi, eterosessuali e sposati, che si ritrovavano in una casa rurale sulle Catskill Mountains, a un paio di ore da New York, il Resort Chevalier d’Eon, conosciuto anche come ‘Casa Susana’, per passare il weekend, vestendo e vivendo come donne, lontano da occhi indiscreti.
VITA PRIVATA
Harvey comprese giovanissimo di essere gay: a tre anni voleva giocare con le bambole, poco dopo iniziò ad interessarsi ai vestiti di mamma, a sei era già innamorato di un compagno, a tredici era già lanciato alla ricerca del principe azzurro. I genitori, ricorda Fierstein, furono molto comprensivi quando all’età di tredici anni fece il suo coming out, reagendo piuttosto stoicamente ed evitando scenate. Quando aveva sedici anni il padre, non ancora del tutto rassegnato, provò a proporgli una prostituta, che lui ovviamente sdegnato rifiutò.
Riguardo alla sua vita sentimentale Fierstein ha dichiarato: "Mi sono innamorato di un centinaio di uomini e ho dormito con alcune centinaia, ora però ripensandoci penso che questa sia stata una cosa promiscua e stupida". Egli ha anche ricordato di avere tra i suoi amici la fama di uno con un pessimo fiuto nella scelta dei partner. Le sue relazioni di lunga durata, sebbene egli le abbia cercate, sono state poche e raramente accompagnate da convivenza. Sono note le sue relazioni con Bruce Bibby, un giornalista specializzato in gossip, durata dal 1987 al 1992 e quella successiva con l’avvocato Joseph S. Grabarz Jr., un militante nelle lotte per i diritti civili; Fierstein e Grabarz quand’erano insieme erano considerati la coppia gay più famosa del Connecticut. Fierstein risiede da molti anni con i suoi cani e gatti a Ridgefield, una piccola cittadina nel Connecticut, ma continua ad avere anche un appartamento nella sua amata New York.
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