Hans Werner Henze è stato un compositore tedesco residente in Italia, noto per le sue opinioni politiche marxiste e il loro influsso sulla sua opera. Omosessuale dichiarato.
Gli anni giovanili
Nato in una famiglia numerosa, Henze mostrò ben presto i segni del suo interessamento nei riguardi dell’arte e della musica, il che produsse immediati conflitti con il padre, di tendenze decisamente conservatrici.
Iniziò gli studi presso la scuola di musica di Braunschweig nel 1942, ma dovette interromperli nel 1944 quando fu richiamato dall’esercito per partecipare alla Seconda guerra mondiale; fu ben presto catturato e fatto prigioniero in un campo di guerra.
Nel 1945, terminato il conflitto, divenne pianista accompagnatore presso il teatro di Bielefeld, e riprese gli studi di composizione sotto la guida di Wolfgang Fortner a Heidelberg nel 1946.
Nel 1948 divenne assistente musicale al Deutscher Theater di Costanza, dove venne rappresentata la sua prima opera “Das Wundertheater” (da Cervantes).
Nel 1950 divenne direttore d’orchestra al teatro di Wiesbaden, dove compose due opere radiofoniche, il Primo concerto per pianoforte e orchestra nonché la sua prima opera lirica di rilevante importanza, “Boulevard Solitude” (una sorta di trasposizione moderna della trama di Manon Lescaut).
Nei primi anni cinquanta prese parte ai ben noti Ferienkurse di Darmstadt, famoso centro di studio e produzione delle musiche d’avanguardia.
Trasferimento in Italia
Nel 1953 Henze lasciò la Germania, in reazione all’omofobia, all’intolleranza ed alla situazione politica generale del suo paese, e si trasferì in Italia, a Marino, dove ha trascorso la maggior parte della sua vita. Inizialmente questa sua posizione provocò numerose reazioni spiacevoli nei suoi confronti, tra cui le pesanti contestazioni ricevute alla prima della sua opera “König Hirsch” (basata su un testo di Carlo Gozzi) e del balletto “Maratona” (su libretto di Luchino Visconti).
A metà degli anni cinquanta iniziò la sua lunga e fruttuosa collaborazione con la poetessa austriaca Ingeborg Bachmann, la quale lavorò assieme a Henze come librettista per le opere “Der Prinz von Homburg” (1958, basata su in testo di Heinrich von Kleist) e “Der junge Lord” (1964). Nel 1959 Sergiu Celibidache dirige la prima esecuzione assoluta nell’Auditorio della Conciliazione di Roma di “Undine III” di Henze.
Dal 1962 al 1967 Henze ha tenuto corsi e masterclass di composizione al Mozarteum di Salisburgo, e nel 1967 è stato nominato “Visiting professor” al Dartmouth College nel New Hampshire (USA). Nel 1966 ottenne un grande successo con l’opera “Die Bassariden” al Festival di Salisburgo.
Nel periodo successivo, Hans Werner Henze rinforzò ulteriormente il suo impegno politico, il quale ha avuto notevoli influenze nei suoi lavori; ad esempio di ciò, la prima del suo oratorio “Das Floss der Medusa” venne annullata ad Amburgo quando le autorità tedesche rifiutarono di rappresentare il lavoro esponendo (come previsto dal libretto) un ritratto di Che Guevara ed una bandiera rivoluzionaria. Le idee politiche di Henze sono del resto ben rappresentate anche in opere quali la sua Sesta Sinfonia (1969), il Secondo concerto per violino e orchestra (1971) e la composizione per recitante e gruppo da camera “El Cimarron”, (Autobiografia di Esteban Montejo) (testo di Miguel Barnet/Hans Magnus Enzensberger) che tratta della fuga degli schiavi durante il governo coloniale di Cuba.
La maturità artistica
Nel 1976 Henze ha fondato il Cantiere Internazionale d’Arte a Montepulciano, un organismo impegnato nella produzione e diffusione della Nuova musica; è proprio a Montepulciano che fu rappresentata per la prima volta la sua famosa opera per bambini “Pollicino” (1980).
Nel 1981 ha fondato il Mürztal Workshops nella regione austriaca della Stiria, dove ha pure fondato ed organizzato il Festival musicale giovanile del Deutschlandsberg. Inoltre, nel 1988 ha fondato la Biennale di Monaco, un festival internazionale di nuovo teatro musicale, del quale è stato anche direttore artistico.
Nel corso degli anni, le sue opere hanno preso dei connotati più convenzionali (“Die englische Katze” del 1983 e “Das verratene Meer” del 1990, basata sul racconto “Gogo no Eiko” dell’autore giapponese Yukio Mishima.
In ogni caso, le musiche di Henze hanno continuato anche in tempi recenti a manifestare l’impegno politico e civile del loro autore: la sua Nona sinfonia (per coro e orchestra, del 1997) contiene testi (di Anna Seghers) in cui vengono ricordati i momenti più oscuri del passato della Germania. La sua ultima fatica teatrale, invece, risale al 2003, anno in cui venne rappresentata al Festival di Salisburgo l’opera “L’upupa”, basata su una favola popolare siriana.
Nel 1990 Hans Werner Henze ha ricevuto il Premio Ernst von Siemens, mentre nel 1995 riceve il Westfälischer Musikpreis (premio musicale della Vestfalia); nel 2004 è stato nominato Dottore honoris causa per la sua “scienza musicale” dalla Hochschule für Musik und Theater di Monaco di Baviera.
Muore a Dresda il 27 ottobre 2012 all’età di 86 anni. (Wikipedia)
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