Elio Marcuzzo, riconosciuto come omosessuale e antifascista già al tempo in cui girò il film di Visconti (probabilmente furono proprio queste sue caratteristiche che lo avevano fatto scegliere per il personaggio dello Spagnolo, che doveva figurare come una specie di rivoluzionario in tutti i sensi). Dopo soli tre anni da questo film, il 28 luglio 1945, Elio Marcuzzo veniva impiccato ventottenne a Breda di Piave insieme al fratello Armando con l’accusa di collaborazionismo coi nazi-fascisti. Una accusa assolutamente ingiustificata, basata solo sul fatto di avere tradotto un documento dall’inglese per un gerarca, mentre tutti sapevano della sua militanza antifascista e di come si fosse opposto con tenacia al matrimonio della sorella con un repubblichino. A quei tempi probabilmente era più grave essere considerato omosessuale che fascista. In una trasmissione radiofonica (Hollywood Party del 23 ott ’06) è intervenuta la sorella Rina raccontando l’angosciante morte del fratello. Una mattina Elio e suo fratello Armando vennero prelevati da casa da un gruppo di uomini vestiti da fascisti e portati a Breda. Durante questo tragitto riuscirono a gettare via i documenti che potevano comprometterli come antifascisti, ma quando arrivarono i loro sequestratori si rivelarono come partigiani che li accusavano di essere delle spie fasciste. Nonostante si dichiarassero innocenti vennero entrambi impiccati. La sorella racconta, riportando testimonianze dirette, che quando li tirarono giù dalle corde erano ancora vivi ma che vennero ugualmente seppelliti, abbracciati insieme. Finita la guerra le autorità locali riconobbero alla sorella Rina il grave erriore che era stato commesso ed essa non potè fare a meno di rispondere che non si era trattato di errore ma di orrore. Cosa aveva spinto a tanta veloce e orribile giustizia sommaria? Ci piacerebbe che qualcuno oggi approfondisse questa agghiacciante storia!
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