Esordisce nel 1982, al concorso per artisti emergenti “Il Talentiere” (ex “Festival degli sconosciuti”), dove viene notato dai due organizzatori Rita Pavone e Teddy Reno, che lo invitano ad esibirsi al loro tour invernale. La collaborazione con la Pavone continuò anche in seguito, e nel 1990 Dario scrisse per lei il pezzo Gemma, inserito nel disco Gemma e le altre. Per evitare facili ironie, scelse come nome d’arte “Dario Gai”, tornando al suo vero cognome solo dopo aver dichiarato pubblicamente la sua omosessualità (vedi intervista su culturagay.it).
Nel 1985 vince il Premio Rino Gaetano con il brano Oh Dolores!. In quest’occasione inizia la sua collaborazione con Enrico Ruggeri, per il quale scrisse varie canzoni, fra cui Le luci della sera e La signora del tempo che vola, poi inserite nell’album La parola ai testimoni.
Nel 1988 esce il suo primo album Nella vita di un artista c’è sempre un disco che ha per titolo il suo nome, scritto insieme a Ruggeri ed a Luigi Schiavone. Al suo interno si trovano Dammi un’emozione, finalista al Festivalbar 1988, e Diamante, finalista delle “Voci nuove canale 5” dello stesso anno. Nel 1989 vince il premio della critica al Premio Rino Gaetano.
Partecipa al Festival di Sanremo 1990 nella sezione Nuove Proposte, arrivando in finale con la canzone Noi che non diciamo mai mai. L’anno seguente è nuovamente in concorso al Festival di Sanremo 1991 con Sorelle d’Italia. Il testo della canzone, che parla di camionisti, prostitute e viados, provoca scandalo, ma viene stroncato dalla critica ed il brano viene subito eliminato dalla manifestazione. Nello stesso anno esce il secondo album Nonsoloamore, sempre scritto a quattro mani con Ruggeri.
Dopo alcuni anni passati a comporre canzoni per altri artisti (fra cui la Pavone, Milva e gli O.R.O.), nel 1995 pubblica il CD singolo Basta con le favole. Il disco, scritto per la prima volta interamente da lui, è patrocinato da “Fonopoli” di Renato Zero, e parla di sesso senza amore e disavventure giovanili.
Dopo sei anni, nel 2001, esce Domani è primavera, che contiene la canzone omonima, inno ufficiale del Gay Pride di quell’anno: Dario fa “coming out” dichiarandosi pubblicamente omosessuale, riprendendo il suo vero cognome “Gay”.
Nel 2002 partecipa all’Europride Song Contest di Colonia con il brano Le nuvole, cantato in coppia con la cantante transessuale La Cristiana, classificandosi terzo.
Nel 2005 esce il CD singolo Ti sposerò, che visto il contenuto (dichiarazione d’amore di un uomo ad un altro uomo) viene immediatamente associato alla manifestazione “PACS day”, che si è tenuta a Roma il 21 maggio 2005. In quell’occasione, Dario celebra assieme a numerose altre coppie un simbolico PACS con il suo compagno Marco. Il singolo contiene anche la versione remix dello stesso brano ed Il muro, il cui testo è una sorta di dialogo tra un eterosessuale ed un gay.
Nel 2011 esce un doppio CD dal titolo “Ognuno ha tanta storia”. Dario Gay pesca a piene mani dai suoi precedenti lavori, ritrovando una “Diamante” che chiudeva il suo primo album così come l’inno “Sorelle d’Italia”, qui raccontato con la Banda Osiris, arrivando ad attualizzare altre due gemme del lavoro d’esordio che risale al 1988 come “Resta un Valzer” insieme ad Andrea Mirò e Amedeo Bianchi e “Il Viaggiatore” scritta allora e interpretata oggi con Enrico Ruggeri. Nato fra Roma e Milano, “Ognuno ha tanta storia” è denso di collaborazioni nate dalle amicizie. “Capita” con Aida Cooper, “Libero” in coppia con Milva e scritta per un progetto della cantante ai tempi di Milva Canta Merini, “Il clown” con l’apporto de I Cento, “Lontano Lontano” di Luigi Tenco uscita dalla collaborazione con Massimo Priviero, “Una inutile preghiera” scritta e cantata con Giovanni Nuti, “Questo cielo è mio” con l’impreziosimento del Sunshine Gospel Choir di Torino. Menzione speciale merita “Domani è primavera”, riproposta in questo album in duetto con una smagliante Rita Pavone, che rompe eccezionalmente il suo silenzio che dura da ormai sei anni per registrare con Dario questo brano coinvolgente e intenso, dal quale è stato tratto anche un videoclip per la regia di Paolo Cirelli e la post-produzione di Lorena Asaro. Nel 2012 debutterà come attore nel recital “Ognuno ha tanta storia”, ispirato all’album omonimo, scritto in collaborazione con Enrico Ruggeri e Luca Bonaffini. (Wikipedia)
Condividi