Colm Tóibín è uno scrittore e critico letterario irlandese pluripremiato, nonché noto autore LGBT.
Tóibín ha apertamente dichiarato di essere omosessuale e nei suoi romanzi è evidente l’interesse per il mondo LGBT, per la sua storia e per il suo futuro. Nelle sue opere cerca di dimostrare che l’omosessualità è una cosa naturale e che non è necessariamente in contrasto con tradizioni e religione. D’altronde, a livello sessuale a parte, non ci sono molte altre differenze, ha fatto notare.
Nato secondogenito a Enniscorthy, nella parte sud-orientale dell’Irlanda, suo padre Patrick, di professione insegnante, è stato membro dell’IRA (Irish Republican Army) e nel 1916 aveva preso parte alle rivolte anti-britanniche di Enniscorthy. Successivamente catturato e costretto in un carcere del Galles, poi venne rilasciato e poté tornare in Patria. Tóibín ha frequentato il prestigioso St Peter’s College di Wexford – che in Italia corrisponde più o meno ad un collegio scolastico – dal 1970 al 1972, poi è andato alla University College Dublin, a Dublino, dove si è laureato nel 1975.
Appena laureatosi, si è recato a Barcellona, dove ha preso spunti per The South (Il Sud), il suo primo romanzo, durante il Governo di Francisco Franco. Nel 1990, inoltre, ha realizzato un altro romanzo dal titolo Homage to Barcelona (Omaggio a Barcellona). Poi è dovuto ritornare in Irlanda nel 1978: aveva deciso, dunque, di continuare gli studi. Tuttavia li ha lasciati per intraprendere la carriera di giornalista, che lo ha tenuto impegnato per quasi tutti gli anni ottanta. Ha collaborato soprattutto con il giornale Magill, vicino al centro-sinistra, occupandosi ora di Politica ora di Letteratura. Tuttavia, nel 1985 ha deciso di licenziarsi.
Il suo secondo romanzo è stato The Heather Blazing (L’erica in fiamme), vincitore dell’Encore Award nel 1993, e a questo sono succeduti The Story of the Night (La storia della notte), storia con tematiche LGBT ambientata nell’Argentina degli anni ottanta, pubblicato nel 1996 e The Blackwater Lightship nel 1999. Quest’ultimo romanzo è stato selezionato per il Man Booker Prize. Il quinto è stato The Master, ispirato dalla vita dello scrittore statunitense Henry James, nel 2004. Nel 2006 è stata pubblicata la sua prima raccolta di racconti: Mothers and Sons (Madri e Figli), contenente in tutto nove “short stories” (racconto in lingua inglese). Ques’ultima opera è stata particolarmente apprezzata da critici quali il britannico Pico Iyer, scrittore per il The New York Times.
Ispirato alla storia dell’Irlanda del Nord è invece Bad Blood: A Walk Along the Irish Border (Pessimo sangue: Una camminata lungo il confine irlandese), pubblicato nel 1994 e ripreso dall’originale versione del 1987. Altra opera conosciuta è The Sign of the Cross (Il segno della croce), una serie di riflessioni sul Cristianesimo fatte durante la settimana santa trascorsa in Polonia, a Siviglia (Spagna), nella Baviera (Germania), a Roma e nei Balcani, dopo visite nelle post-comuniste Estonia e Lituania e in Scozia.
Come giornalista, ha continuato anche negli anni novanta, sia in Irlanda sia altrove, conquistandosi anche la fama di ottimo critico letterario. Ha scritto articoli sul poeta connazionale Paul Durcan e sulla drammaturga Lady Gregory – in realtà Lady Gregory Isabella Augusta, sulla quale ha steso un saggio intitolato Lady Gregory’s Toothbrush (Lo spazzolino da denti di Lady Gregory) nel 2002. Per il romanzo Brooklyn, infine, nel 2010, valido per il 2009, gli è stato conferito il prestigioso Costa Book Awards: lo hanno preferito a Penelope Lively e Hilary Mantel.
Attualmente è membro dell’Aosdána – associazione irlandese di persone che si sono distinte nelle Arti -, professore di due università prestigiose – la Stanford University e la University of Texas at Austin – e conferenziere occasionale per il Boston College e la privata New York University. Nel 2008 ha ricevuto il dottorato in Lettere dalla University of Ulster.
(Wikipedia)
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