Si chiama Krow Kian, modello transessuale canadese di 23 anni, che lo scorso settembre ha partecipato alle sfilate di moda per la collezione uomo primavera estate 2019 della factory Louis Vitton.
Ora viene intervistato sulla rivista L’Uomo Vogue gennaio 2019, diretta da Emanuele Farneti che dice: “Penso che la storia di Krow Kian sia come una magnifica fiaba, il segno che qualcosa, nei giornali e sulle passerelle, sta cambiando in maniera radicale. Siamo felici di essere parte di un movimento di empowerment e di visibilità, soprattutto nei confronti dei più giovani. L’Uomo Vogue ha dedicato la cover a Ethan James Green e le famiglie queer, ma in questo caso siamo particolarmente fieri perché Krow è davvero una persona speciale: il mondo sta cambiando verso una sempre maggiore accettazione delle diversità e la moda può e deve essere un acceleratore di questo percorso».
Krown nell’intervista dice di sentirsi onorato di rappresentare la comunità transgender: “penso di incarnare un modello in cui i ragazzi trans possano finalmente identificarsi e riconoscersi. Un imprescindibile segnale di quanti passi avanti siano stati fatti nel mondo verso l’accettazione”.
Robbie Spencer, fotografo del servizio, spiega: “Ho sempre fatto di tutto per dare sostegno e visibilità ai modelli LGBTQIA, e vedere Krow sulla copertina di un maschile così iconico è un evento davvero emozionante. Non ci sono più limiti a ciò che l’abbigliamento maschile può essere”.
L’Uomo Vogue è il mensile di moda italiano creato da Flavio Lucchini nel 1967, inizialmente allegato a Vogue Italia, diventato poi indipendente ed ora rilanciato, dopo un anno di ristrutturazioni, sotto la direzione di Emanuele Farneti.
La celebre rivista è stata la prima ad interessarsi di moda maschile sostenendo il concetto di prêt-à-porter in un periodo un cui la moda maschile era ancora legata al classico. Sulla scia della contestazione giovanile, esplosa con la musica dei Beatles, L’uomo Vogue si faceva infatti portavoce di nuovi stili e tendenze, in antitesi alla lunga ed obsoleta tradizione sartoriale italiana, attingendo allo stile militare, al workwear e alla moda sovversiva del neonato movimento hippy. Il successo è arrivato a partire dagli anni ottanta aprendo la strada alle altre edizioni estere che ne sono seguite. Sulla copertina de L’Uomo Vogue sono apparse molte icone di quest’epoca come Michael Jackson, Elton John, Giorgio Armani, Brad Pitt, Hugh Jackman, Ewan McGregor, Mao Zedong, River Phoenix, Beyoncé e Lady Gaga. Molti fotografi di spicco come Herb Ritts, Oliviero Toscani, Helmut Newton, Steven Meisel, Horst P Horst, Mario Testino, Ugo Mulas, Bruce Weber e Steven Klein hanno lavorato per L’Uomo Vogue.