Cinema

Un po' di pubblicità al film "Wine to Love, i colori dell'amore" in onda venerdì 4 gennaio su Rai Uno

 

Aggiornamento del 5/01/2019

La pubblicità gratuita del Popolo della Famiglia (leggi Mario Adinolfi) è stata proficua, non nel senso di ottenere la censura richiesta, che non c’è stata, ma nel senso di far ottenere al film (del tutto appena discreto come qualità) il maggior numero di spettatori della serata, il film infatto è stato visto da  4 milioni di telespettatori, vincendo anche il confronto con la prima tv di Zootropolis trasmesso in contemporanea da Canale 5 (solo 2.423.000 di telespettatori). Adinolfi su Facebook si consola con queste parole: “La scena omoerotica non è stata tagliata. Il Popolo della Famiglia ha denunciato invano? Non proprio. Abbiamo fatto discutere e ragionare molti. Ci siamo beccati i nostri violenti insulti per aver voluto pacatamente rappresentare la sensibilità di oltre cinque milioni di under 12 e dieci milioni di loro genitori. E, miracolo, abbiamo visto Famiglia Cristiana scrivere che si erano sbagliati. Che il “da non perdere” si riferiva al giudizio estetico sul film, ma su quello morale avevamo ragione noi del PdF perché i fatti “non vanno mai separati dai valori”.” Probabilmente i ‘valori’ di questi cristiani non comprendono l’accettazione della diversità, l’amore ricambiato verso chiunque (meglio insegnare a odiare sin da piccoli) la ricerca della felicità per tutti, l’accoglienza, la non discriminazione ecc.

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Aveva giusto bisogno di un po’ di pubblicità questo film, “Wine to Love, i colori dell’amore” esordio alla regia dell’attore Domenico Fortunato, prodotto da Altre Storie con Rai Cinema, uscito in sordina, cioè in pochissime sale, il 18 e 19 dicembre 2018 ed ora nel palinsesto di Rai 1 che lo trasmette il 4 gennaio in prima serata. La pubblicità gli arriva dal solito Mario Adinolfi, presidente del Popolo della Famiglia, che lancia un appello audiovisivo via social al neo-eletto presidente della Rai, Marcello Foa, perchè blocchi la programmazione del film, colpevole di mostrare un lungo bacio omosessuale. Siamo sicuri che Foa non interverrà in questo senso memori anche del suo passato impegno a favore della serie spagnola “Fisica o Chimica” che, contro la sua volontà, venne bloccata perchè troppo gay (difesa che forse gli costò la carriera).
Adinolfi dice: “Dieci milioni di genitori che allevano oltre cinque milioni di bambini under 12 pretendono rispetto dalla Rai a cui pagano il canone, almeno nei giorni delle feste. Chiediamo a Foa e ai nuovi vertici di Raiuno che sia rimosso dalla programmazione del prossimo 4 gennaio il film di prima serata con un lungo e insistito bacio tra uomini. Questa è la Rai del cambiamento 2019?” Noi, come dicevamo, speriamo proprio che questa sia la Rai del cambiamento, come dimostra anche un altro film prodotto da Altre Storie, “Il Giorno più bello”, storia di un matrimoniuo omosessuale, diretto da Vito Palmieri (anche questo film in attesa di pubblicità dalla ditta Adinolfi).
Questa la trama ufficiale del film: In Basilicata, alle pendici del Monte Vulture, si estende l’immenso vigneto dell’azienda vinicola Favuzzi. Il solitario e burbero Enotrio Favuzzi produce un pregiato vino rosso, l’Aglianico, che ha ottenuto riconoscimenti internazionali, suscitando l’interesse di un’imprenditrice americana, Laura Rush, decisa a unificare sotto il marchio della sua enoteca di lusso di New York le più prestigiose aziende vitivinicole italiane. Dopo aver “conquistato” imprese del nord e centro, vuole mettere le mani anche sul vino di Enotrio e, per convincerlo a vendere, manda in Italia il suo uomo più fidato, Nico. Un’altra persona è però interessata ai vigneti di Enotrio: suo fratello Luca che vuole vendere i terreni per costruire un resort di lusso. Enotrio, attaccato alla sua terra e orgoglioso del suo vino, è fermo nella sua posizione. Le cose sono destinate a cambiare con il ritorno in paese di Anna Monti, una ex top model di cui Enotrio è sempre stato innamorato…

Tra le sotto-trame troviamo anche quella di due giovani, interpretati da Alessandro Intini e Alessandro Tersigni, che s’inamorano, in armonia col sottitolo del film “i colori dell’amore”, che arricchiscono quelli della splendida campagna del Vulture. Il film infatti racconta i paesaggi e la comunità di queste terre della Basilicata, con storie famigliari e sentimentali che ne dimostrano la ricchezza e la varietà, la passione e l’attaccamento. Il regista Domenico Fortunato così descrive il suo film: “Il tema fondamentale di questo film, che mi ha affascinato fin dall’inizio, è quello del confronto del piccolo con il grande. Questo tema ricorre fra i personaggi, fra i territori, fra le idee dei personaggi che si incarnano nelle loro azioni e nei modi di pensare. Il confronto del piccolo con il grande è in ogni dettaglio della sceneggiatura e delle riprese. Il piccolo mondo del Vulture si confronta e si scontra con la metropoli immensa e tentacolare, il minuscolo mercato dei rapporti corti impatta con le idee di un mercato globale. Wine to love da questo punto di vista è la storia di uomini di una piccola realtà che si apre al mondo intero globalizzato con stupore e meraviglia, ma con l’orgoglio del senso di appartenenza alla propria terra e con la consapevolezza di saper fare qualcosa di buono e di pregiato da proteggere, da donare al mondo con le modalità e il rispetto che si devono ai pezzi di grande artigianato. Da un altro punto di vista è la storia di uomini che abitano il mondo globalizzato, che lo vivono secondo altri rituali, senza gli scrupoli di chi è legato ad un piccolo mondo di provenienza, oppure dimenticandolo, e rispettando solo il dogma del ‘Dio Denaro’. I personaggi del mondo globalizzato, però, nei loro cambiamenti, recuperano l’amore per il piccolo mondo arcaico del vino, in questo caso del Vulture e dell’Aglianico, comprendendo l’importanza delle radici e della fortuna di poterle piantare di nuovo.”

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