In una sala davvero colma (più di 900 spettatori) la serata si è aperta con un recital di Drusilla Foer (alter ego femminile dell’attore Gianluca Gori) la nobildonna fiorentina che ha avuto innumerevoli incredibili esperienze in giro per il mondo, personaggio notissimo a Firenze e ormai da qualche anno molto seguito in tutta Italia (molti spettatori sono venuti qui stasera solo per lei). Drusilla oltre ad essere un personaggio dalla comicità irresistibile è anche una brava cantante dal vivo e stasera ne ha data ampiamente prova, ricambiata da calorosissimi applausi del pubblico. Drusilla sarà anche presente sul palco del gay pride milanese il prossimo sabato 30 giugno.
Ha presentato la serata l’attore Angelo Di Genio, che ha esordito con un suo monologo dedicato al tema di quest’anno: l’ inclusione, tema riassunto nel motto ‘l’un@ non esclude l’altr@’.
Ha poi parlato Filippo Del Corno, Assessore alla Cultura del Comune di Milano che ha portato i saluti del Sindaco e della Giunta.
Sono quindi intervenuti i tre Co-Direttori del Festival Debora Guma, Rafael Maniglia e Andrea Ferrari.
Debora ha ripreso il tema dell’inclusione parlando del manifesto scritto in collaborazione con i giovani di GayStatale con l’aiuto del nostro caro amico professor Nicola Ludwig. Il manifesto insieme a tutto il programma si può leggere sul sito del festival. Rafael Maniglia ha parlato della programmazione cinematografica del festival curata con la collaborazione delle ragazze di Immaginaria, mentre Andrea Ferrari ha accennato ai numerosi eventi collaterali alle proiezioni.
E’ stato quindi assegnato il primo premio di questo festival il Queen Of Music a Syria, cantante, produttrice musicale e da sempre vicina alla nostra comunità. Syria è ora impegnata in uno spettacolo interamente dedicato a Gabriella Ferri, a Milano il 29 e 30 prossimi.
Sono quindi saliti sul palco per salutare il publico alcuni rappresentanti degli sponsor del festival: Irene D’Amelio Responsabile per la Diversity & Inclusion di ING Italia e Claude Zammit Trevisan del Malta Tourism Authority. Quest’anno Malta sarà capitale europea della cultura. Malta ha fatto in questi ultimi anni dei grandi passi avanti nel tema dei diritti civili, due anni fa sono stati riconosciuti il matrimonio e l’adozione all’interno di coppie dello stesso sesso. Quindi Romano Simonelli di Twizz viaggi che, con le drag queen la Wanda Gastrica e Peperita, ha presentato una proposta di vacanza gay (La Loca) nel Cilento a settembre.
Hanno poi parlato Rosaria Iardino per la fondazione The Bridge insieme all’Assessore Pierfrancesco Majorino.
Infine sono saliti sul palco Filippo Timi e Sebastiano Mauri, rispettivamente protagonista e regista di Favola, film che inaugura il festival. MIX dallo scorso anno assegna un premio ad un artista che si è distinto per il suo impegno nei confronti della comunità LGBT (nel 2017 assegnato a Mika) . Quest’anno viene premiato Filippo Timi con la seguente motivazione: “il suo impegno a sostegno della Legge Cirinnà, per il riconoscimento di diritti civili ed umani fondamentali”, per aver sostenuto la causa LGBT attraverso la sua carriera e perché con Favola, è riuscito “a prendere per mano lo spettatore e a raccontargli con leggerezza, ironia e molto amore cosa vuol dire essere una persona transgender”.
“Favola” di Sebastiano Mauri
VOTO:
Sembra quasi un manifesto camp LGBT, questo film derivato dall’omonima commedia scritta da Filippo Timi e diretta da Sebastiano Mauri che ha entusiasmato il pubblico del Mix. Timi e Mauri, omosessuali dichiarati (si sono sposati a New York nel 2016), colgono l’occasione per affrontare un po’ tutte le tematiche LGBT, mescolate e rivoltate come un guanto per non trascurare nulla. Abbiamo la società fondata solo sull’apparenza e sul pregiudizio (un’America anni ’50 che, col solito gap dei 20 anni, potrebbe essere certa Italia post boom economico), la scoperta della propria sessualità (esemplificata qui, solo per dare una consistenza materiale alla cosa, da un improvviso cambio di genitali), l’emergere di un amore lesbico probabilmente velato fino a quel a quel momento (tra due casalinghe mortificate dai rispettivi mariti), l’ingerenza di genitori naturalmente omofobi che si sentono responsabili delle scelte dei figli (l’invadente madre interpretata da una sempre incantevole Piera Degli Esposti), il tema dell’omogenitorialità (con la protagonista che si scopre gravida per la gioia delle due amanti), ecc.Tutte queste tematiche sono possibili grazie alla massima libertà di sceneggiatura, basata appunto, come dice il titolo, su una favola, dove tutto è possibile. Eppure la storia regge, ci sembra quasi vera. Il merito principale è senz’altro delle due protagoniste, entrambe capaci di bucare lo schermo solo con la loro presenza. Filippo Timi en travestì riesce a dare il meglio di se stesso, a diventare quasi bello. Lucia Mascino incanta anche solo per come riesce a trasmetterci il ricordo delle dive americane di quegli anni (sembra una Doris Day resuscitata). Un encomio particolare anche a Luca Santagostino che interpreta i tre diversissimi gemelli Ted, Tim e Glenn, emblema dei diversi modi di essere maschio. L’opera regge anche come cinema, evitando il rischio del teatro filmato, grazie ad una ripresa agitata e scorrevole, con giochi di luce e inquadrature sempre originali, intenta a segnalarci sempre nuovi ed inattesi particolari. Un film destinato a diventare un sicuro cult, come dicevamo, quasi un manifesto camp LGBT. Ricordiamo che il film sarà nelle sale solo per tre giorni , 25, 26 e 27 giugno, strategia di marketing o mancanza di fiducia? (GM)
(a cura di Antonio Schiavone e Roberto Mariella)