Finalmente arrivano buone notizie sulla realizzazione di una serie che racconta la vita di Brian Epstein, lo scopritore dei Beatles, definito da John Lennon il “quinto Beatles”, omosessuale quando in Inghilterra era ancora un reato, morto suicida a soli 32 anni.
Il sito della graphic novel riporta la notizia di una nuova miniserie ricavata dalla graphic-novel uscita nel 2013 (e arrivata al primo posto nelle classifiche di vendita) di Tony Vivek J. Tiwary (vincitore del Tony Award) dal titolo “The Fifth Beatle: The Brian Epstein Story” (la parte grafica è di Andrew C. Robinson e Kyle Baker). La serie “The Fifth Beatle” è prodotta da BRAVO MEDIA e UNIVERSAL CABLE PRODUCTIONS in collaborazione con SONAR ENTERTAINMENT. Tiwary è sceneggiatore e produttore esecutivo insieme a Leopoldo Gout. Sarà la prima produzione mediatica dedicata ai Beatles a poter utilizzare il catalogo originale delle canzoni di John Lennon-Paul McCartney. Nel 2014, un anno dopo la pubblicazione del libro, Bruce Cohen ne compera i diritti per la realizzazione di un film con lo stesso titolo diretto da Peyton Reed. Doveva essere, secondo Tiwary, più una storia umana che un film musicale. Il film doveva essere pronto per il 2016 ma a marzo del 2016 viene annunciato che il progetto era sospeso (probabilmente optando già per una serie tv, visto che oggi promettono incassi superiori a livello mondiale).
E’ stato John Lennon nel 1970 in una intervista su Rolling Stone a definire Brian Epstein il quinto Beatles. Epstein è stato il primo manager della band, scoperta nel Cavern Club a Liverpool, rilevandone subito le potenzialità e trasformandola da una band di provincia a una band di primo piano a livello mondiale. Con la loro musica i Beatles hanno contribuito alla rivoluzione culturale degli anni Sessanta, diffondendo nel mondo messaggi d’amore e pace. Epstein è stato sicuramente l’ispiratore di tutto questo. Omosessuale in anni dove essere gay in Inghilterra era un reato, ha sperimentato la solitudine e l’emarginazione, soprattutto da quando la band lo escluse dai tour che li portavano in giro per il mondo, riducendo al minimo il suo apporto. La sua condizione umana inizia un declino inarrestabile, fino al 27 agosto 1967 quando viene trovato morto suicida nella sua casa londinese di Chapel Street.