Netflix ci regala (sottotitolato) il bel film “Dream Boat” tutto ambientato su una crociera gay
Presentato in anteprima alla Berlinale 2017, arriva adesso, come regalo di Natale, sulla piattaforma Netflix, l’interessante “Dream Boat”, sottotitolato in italiano.
Si tratta di un documentario, assai pruriginoso (non poteva essere diversamente), su quanto accade sopra una nave da crociera che accoglie esclusivamente vacanzieri gay. Il film è l’esordio alla regia del tedesco Tristan Ferland Milewski che ha faticato non poco a convincere la Compagnia a dargli il permesso di girare sulla nave, sebbene alla fine il film risulti un grosso spot per le crociere gay. La crociera in questione è la The Monarch di Eurpean Cruise, che negli ultimi sei anni ogni settembre parte da Lisbona (o Barcellona) per un viaggio di sei giorni verso Gran Canaria, imbarcando più di 2300 croceristi gay provenienti da ogni parte del mondo. Ci sono persone di ogni classe o categoria, ma tutti accomunati dal desiderio di mostrarsi e sedurre il maggior numero di persone possibili. Ci troviamo nel mezzo di una grande fiera della vanità e della superficialità, come un pomeriggio in una sauna gay (o locali simili) che si dilata per sei giorni e sei notti, dove il pensiero della conquista sessuale è presente dal tramonto al tramonto, cioè mattina, pomeriggio, sera e notte. In pratica sembra di trovarci davanti ad una comunità di ragazzini dove il problema maggiore, se non l’unico, è quello di trovare il travestimento o il trucco che possa garantire il maggior successo (non solo d’immagine). Il regista vuole però andare oltre la facciata di quello che sembra e sceglie cinque ospiti, assai diversi tra loro, per un’indagine che comprenda anche quello che solitamente non viene mostrato e che sta dietro o prima di tutta questa euforia sessuale. Marek è un 24enne culturista polacco che si lamenta dei pregiudizi religiosi che dominano nel suo paese e vorrebbe trovare l’amore senza “essere trattato come il prodotto di un supermercato del sesso”. Dipankar, il personaggio più approfondito e forse il più diverso, è un 32enne indiano che nel suo Paese doveva sposare la donna scelta dai suoi genitori e che per questo è fuggito a Dubai, dove però non è ancora riuscito a trovare un compagno e si sente quindi sempre solo. Spiega che lui vuole sentirsi una persona normale, sposarsi con l’uomo che ama e avere una vita famigliare come hanno gli etero. Anche tra i croceristi si sente solo e diverso (con buona ragione). Phillipe è un francese di 47 anni, paraplegico in conseguenza di una meningite, abbandonato da tutti, parenti ed amici, dopo questa disgrazia, che ha trovato conforto nel compagno che gli ha “salvato la vita”. Si mette sempre al centro delle danze con la sua carozzella e con gli occhi rapiti dai bei corpi che lo circondano, chiedendosi quanto lo avrebbero desiderato se non fosse paralizzato agli arti. Commovente quando contempla l’ultima foto che ha fatto sui campi da sci. Ramzi è un palestinese di 31 anni fuggito dalle persecuzioni omofobe del suo Paese (dove rischiava la morte) e rifugiato in Belgio dove ha ottenuto la cittadinanza e trovato la persona giusta da amare, con la quale è rimasto anche quando questa si era ammalata di cancro, offrendoci un bell’esempio d’amore e di vita.
Intanto la vita sulla nave da crociera prosegue sempre uguale(e monotana) con gli inservienti che devono ogni mattina spazzare via centinaia di preservativi. Alla fine soddisfazione generale di tutti, compresa quella dei nostri due beniamini in cerca del vero amore.
Pubblicato il trailer del film “Love, Simon” di Greg Berlanti
Il film, che sarà pronto a primavera 2018, si avvale di ottimi interpreti come Nick Robinson, Katherine Langford, Alexandra Shipp, Jorge Lendeborg Jr. e Jennifer Garner. Racconta l’adolescenza di Simon Spier, un giovane omosessuale che non riesce a fare coming out nè con la famiglia nè con gli amici. Sarà l’innamoramento di un compagno di classe (iniziato su una chat) a cambiare le cose. Greg Berlanti è un regista e produttore gay dichiarato, ricordiamo il bel film “Il Club dei cuori infranti”, e le produzioni di diverse serie come Dawson’s Creek, Young Americans, Brothers & Sisters, The Flash, Supergirl, tutte con qualche personaggio lgbt. Da rilevare che per la prima volta una grande produzione come 20th Century Fox si fa carico di un film a tematica gay.
“Falling for Angels” una nuova serie antologica tutta LGBT con ottimi interpreti
Tra di loro abbiamo il cantante country Steve Grand, la star di “Mean Girls” Daniel Franzise, e l’amatissimo Alec Mapa visto in “Desperate Housewives” e “Devious Maids – Panni sporchi a Beverly Hills”, oltre a Kevin Spirtas (“Days of Our Lives”), Blake Young-Fountain (“The Skinny”), Johnny Kostrey (“Aquarius”), Calpernia Addams (“Soldier’s Girl”), Adrian Nunez (“30 Days with my Brother”) e Jason London (“Dazed and Confused”). Si tratta di una coproduzione fra Pride Media (la società che pubblica le riviste gay “The Advocate” e “Out”) e il network gay “Here TV”. Tra i temi che la serie affronta ci sono l’amore omosessuale, il sesso, la siero-positività, e tutte le problematiche che riempiono la vita della comunità LGBT contemporanea. Come sceneggiatori sono stati scritturati scrittori e registi gay che hanno preso spunto dalle loro vite personali. Il sito originale della serie è FallingForAngels.com.
Queste le sinossi (in inglese) dei primi sei episodi:
EPISODE ONE
Boyle Heights premiering December 1, 2017
Jesse, a Mexican-American lawyer who has somewhat turned his back on his Latino roots experiences a cultural awakening after an encounter with Leo, a fiery and sexy Latino activist…
Boyle Heights stars Steve Grand as Steven, Adrian Nunez as Leo and Luis Lopez as Jesse
EPISODE TWO
Koreatown, premiering December 8, 2017
Kevin, a young Taiwanese-American, who grew up in a traditionally white American neighborhood begins to have a different understanding of his heritage after meeting the much older, Gino, an adopted Korean-American…
Koreatown stars Ty Chen as Kevin, Dale Song as Gino and Jennifer Yun as Lisa
EPISODE THREE
Leimert Park premiering December 15, 2017
Abraham, a young African-American poet, is struggling to define what it means to be a man in Los Angeles under the weight of expectations from family, lovers and friends…
Leimert Park stars Aaron D. Alexander as Abraham, Blake Young-Fountain as Terick, Doreen Hamilton as Clara and Ruby Lee Dove as Michelle
EPISODE FOUR
Bel Air premiering January 5, 2018
Married ten years, Bentley and Chase seem to have it all — a strong and loving union, as well as all the trappings of the good life. But, sadly, over time, the sizzle has gone out of the relationship…
Bel Air stars Jason London as Chase, Kevin Spirtas as Bentley, Christian Olivio as Chad, Amy Gumenick as Sharon and David Millbern as Gregory.
EPISODE FIVE
Silver Lake premiering January 12, 2017
Brendon thinks that his marriage to Jeffrey is losing its sizzle, and suggests they have a threesome with a sexy stranger. But after STAR enters his life, bourgeois Old Testament emotions — jealousy, monogamy, territoriality — enter Brendon’s mind and just won’t go away…
Silver Lake stars Daniel Franzese as Brendon, Johnny Kostrey as Jeffrey, Diego Escobar as Star and Calpernia Addams as Karen
EPISODE SIX
Malibu premiering January 19, 2018
Our former “angels” have all gathered in Malibu for Scott and Levi’s wedding which proves to be a lovely affair…
Malibu stars Paul Galliano as Scott, Joseph M. Harris as Levi, Amick Viccellio as Zack and Alec Mapa as the Wedding Officiant
Nel primo festival di cinema indiano in Italia, un bel film con anche tematica gay: “Shab – The Night”
L’8 dicembre alle ore 20.30 il festival “River to River Florence Indian Film Festival” presenta in prima visione italiana il film in concorso Shab – The Night del regista Onir, primo regista indiano a portare sullo schermo temi tabù come l’Hiv, pedofilia, fecondazione assistita e omosessualità e unico regista di Bollywood dichiaratamente omosessuale. Il film racconta storie di personaggi che hanno vite ai margini di quello che la società trova accettabile, problematiche di persone che devono venire a patti con loro stesse o che devono accettare le altre persone così come sono. ambientato nella cosmopolita città di Delhi, dove arrivano persone provenienti da tutto il paese, con l’obiettivo di realizzare i loro sogni. Alcuni ci riescono, altri rimangono in una ricerca infinita. Molti continuano a seguire la speranza, la forza che gli permette di continuare, altri si arrendono al potere della città, altri sembrano perdersi in un labirinto. Al centro la storia della barista Raina e dell’uomo che ama un aspirante modello.
Abbiamo anche il film “Abu” di Asdhad Khan, proiettato il 10 dicembre alle 18.30, pellicola autobiografica che racconta cosa significhi crescere in una rigidissima famiglia indiana di religione musulmana, emigrata prima in Pakistan e poi in Canada, dovendo fare i conti con la propria sessualità.
Il Festival si svolge presso il cinema La Compagnia di Firenze. Info su www.rivertoriver.it
“Chiamami col tuo nome” di Luca Guadagnino premiato come Miglior Film del 2017 e Miglior Regia dalla Los Angeles Film Critics Association
Appuntamento settimanale fisso sono i premi che il film di Luca Guadagnino sta raccogliendo in America e nel mondo, oltre agli ottimi giudizi di critica.
La Los Angeles Film Critics Association, oltre al premio come miglior film e regia gli assegna anche il premio come miglior protagonista a Timothée Chalamet, l’attore che interpreta il giovane Elio (alla ricerca della sua sessualità).
Il film conquista anche il premio del pubblico come miglior film al Singapore International Film Festival.
Il film, uscito negli Stati Uniti il 24 novembre in quattro sale con un incasso medio per sala da record, sta vivendo da protagonista la stagione dei premi. Nominato per sei volte agli Independent Spirit Awards, il film è stato premiato come Miglior Film ai Gotham Awards. I premi, assegnati a New York, hanno visto trionfare anche Timothée Chalamet come Miglior Attore Emergente per il ruolo di Elio. Ruolo che è valso a Chalamet anche il premio come Miglior Attore ai New York Film Critics Circle e il titolo di Scoperta dell’anno della National Board of Review che ha inserito il film tra i migliori dieci titoli dell’anno.
Il regista Guadagnino ha dichiarato: “Non voglio che venga percepito come un’opera iper-intellettuale ma come una tenera storia d’amore. Vorrei che emozionasse il pubblico, come una scatola di cioccolatini”
Ricordiamo che il film è tratto dell’omonimo romanzo di André Aciman e sarà nelle sale italiane da giovedì 8 febbraio distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia. Girato nella campagna lombarda, il film racconta un’estate italiana in cui il giovane Elio, interpretato da Timothée Chalamet, vivrà le sue prime esperienze sentimentali dopo l’incontro con uno studente americano, Oliver (Armie Hammer). Completano il cast Michael Stuhlbarg, Amira Casar e Esther Garrel.
Questi i giudizi della critica internazionale:
“Chiamami col tuo nome è un capolavoro fatto di delicate emozioni, sensualità intensa e bellezza mozzafiato” – Observer
“Il nuovo film di Luca Guadagnino è emotivamente acuto e incredibilmente sensuale” – NewYorker
“Chiamami col tuo nome è un capolavoro. Chalamet ci regala la performance dell’anno” – Vulture
“Il nuovo lavoro di Luca Guadagnino, Chiamami col tuo nome, rapisce ancora una volta i sensi. Questa volta la forte componente narrativa del film lega sentimenti struggenti e sensualità” – The New York Times
“Un nuovo classico che vi manderà in estasi, uno dei migliori film dell’anno… Luca Guadagnino dirige una storia d’amore passionale e sensuale che è subito un cult del romanticismo” – Rolling Stone
“Un paesaggio immaginario ricco di luce, tenerezza, sensualità e musica… Chiamate questo film col suo nome: capolavoro” – The New York Post
“Una potente storia d’amore erotica e sentimentale” – Los Angeles Times
“Un dono raro che porta il regista nel gotha dei grandi maestri della sensualità” – Variety
“Uno dei migliori film dell’anno” – Vogue
“Chiamami col tuo nome è uno di quei rari film in cui ogni cosa è perfetta, il film di Luca Guadagnino è uno dei motivi per cui amiamo il cinema” – Collider
“Coniugando stile sinuoso e sensualità disinvolta ad uno struggimento universale, Guadagnino ha dimostrato grande saggezza. Dolce e salato, il suo film brucia come un’abbronzatura” – Time Out
La risposta dello sceneggiatore ai fans offesi per il bacio gay nella serie “The Exorcist”
La serie, attualmente trasmessa sui canali italiani Fox di Sky (senza il grande successo che sta ottenendo negli USA), ha tra i protagonisti principali l’ex reverendo Marcus Keane (interpretato da Ben daniels) che sappiamo essere omosessuale da poche parole dette nella prima stagione. Adesso, nella seconda stagione, viene (finalmente) inserita una bella storia gay tra il protagonista Marcus e Peter Morrow (Christopher Cousins), un abitante dell’isola dove sono approdati Marcus e l’amico padre Thomas (Alfonso Herrera di Sense8) che subito intuisce come stanno le cose (sembra un amore a prima vista). Il bacio gay tra i due ha provocato le reazioni negative del pubblico omofobo alle quali lo sceneggiatore Jeremy Slater, in un’intervista su Sci-Fi Bulletin, ha così risposto: “Ho visto le reazioni di alcuni su Twitter, per la verità pochi, ai quali ho risposto ‘vaffanculo’, sono contento che non vi sia piaciuto [il bacio gay], sono contento di avervi rovinato lo spettacolo. Non dovreste avere cose buone nella vostra vita. Se un omofobo non può guardare più uno spettacolo perché uno dei personaggi è gay, allora sono contento che qualcosa di buono è venuto fuori da questa serie. Questo è il 2017 e abbiamo ancora persone che s’indispettiscono on-line perché non vogliono vedere personaggi gay. Penso che sia l’ultimo sussulto di una certa razza di dinosauri che è sulla via del tramonto, e dovremmo solo dargli un bel calcio nel sedere mentre scompaiono”