Kevin Spacey, che abbiamo appena finito di ammirare (o deplorare) nel satanico ruolo di presidente gay degli USA, si appresta ad interpretare un altro personaggio gay, questa volta vero, lo scrittore Gore Vidal, deceduto nel 2012. La regia di questa nuova serie, prodotta anch’essa per Netflix dal produttore Andy Paterson, è affidata al regista americano Michael Hoffman (“The Last Station”). Gran parte dell’ambientazione avrà luogo nella villa La Rondinaia, luogo dove Vidal ha vissuto per molti anni e dove ha ricevuto personaggi come Greta Garbo, Lauren Bacall, Paul Newman, Susan Sarandon, Andy Warhol, Rudolf Nureyev e Mick Jagger. Vidal visitò per la prima volta la villa in compagnia di Tennessee Williams nel 1948. La scenografia è affidata a Patrizia Von Brandenstein, già vincitrice di un Oscar per “Amadeus”, e ricostruirà fin nei minimi particolari l’interno della villa (secondo quanto affermato dal presidente della Fondazione Ravello, Sebastiano Maffettone). Le riprese inizieranno a Roma a fine agosto per poi trasferirsi alla Rondinaia, che Vidal acquistò nel 1972 e dove abitò stabilmente dal 1993.
Gore Vidal (1925-2012) è uno dei più famosi scrittori e drammaturghi americani del secolo scorso. Autore di 25 romanzi, di parecchie opere teatrali, di diverse sceneggiature, tra le quali “Improvvisamente l’estate scorsa” e “Ben Hur”, non ha mai nascosto la propria omosessualità, esternandola in diversi personaggi delle sue opere. Nel suo libro di memorie, “Palinsesto”, racconta la storia del suo primo grande amore, Jimmy Trimble, conosciuto quando si arruola come riservista nell’esercito degli USA, e che perse la vita durante lo sbarco alleato di Iwo Jima. Il suo compagno di una vita è stato Howard Austen, col quale ha convissuto per 53 anni, fino alla sua morte avvenuta nel 2003. Austen aveva conosciuto Vidal nel 1950 agli Everard Baths di New York nel giorno del Labour Day. Vidal scrive che “fummo due uomini che decisero subito di vivere insieme per l’intera vita”. Austen seguiva la gestione finanziaria e amministrativa. Muore per cancro al cervello nel 2005 e viene sepolto nel cimitero di Rock Creek a Washington D.C., la tomba che riceverà anche le spoglie di Gore Vidal.
Nel 1948 Vidal pubblica il romanzo “La statua di sale“, primo romanzo a raccontare le vicende di un omosessuale senza stereotipi o caricature (nessuna effeminatezza). Il libro fece scandalo e, racconta Vidal, “Uno dei redattori della Dutton, [la casa editrice che già aveva pubblicato Williwaw e In a yellow wood] mi aveva detto che se il libro fosse stato pubblicato, mi sarebbero toccati vent’anni di recensioni negative e la mia reputazione letteraria sarebbe finita per sempre”. Il libro era dedicato al suo primo amore Jimmy Trimble.
Un altro scandalo sarà la pubblicazione del romanzo “Myra Breckinridge“, storia di un transessuale, che impone Vidal come autore satirico e fustigatore dei vizi della società americana. La critica Graziella Pulce lo descrive come “un romanzo scabroso perché celebra il trionfo di un nuovo genere sessuale e insegna a combattere contro il potere degli uomini, di cui il protagonista conosce vizi (tanti) e virtù (pochissime e caduche)”. Il libro,dedicato all’amico Christopher Isherwood, ha avuto un enorme successo di vendite, tre milioni di copie vendute in poche settimane e novecentomila dollari pagati dalla Fox a Vidal per i diritti cinematografici.