Proiezione del documentario ‘Ivan Cattaneo a cuore nudo‘
Alla presenza del regista Tiziano Sossi e di Ivan Cattaneo, venerdì 2 marzo scorso è stato proiettato, per la prima volta a Milano, il documentario di Tiziano Sossi ‘Ivan Cattaneo a cuore nudo‘, dopo il successo ottenuto a Firenze in occasione dell’ultimo Queer Festival.
L’evento è stato organizzato dal Circolo Culturale TBGL Harvey Milk Milano presso l’Associazione Enzo Tortora – Radicali Milano di via Sebastiano del Piombo 11.
Questo appuntamento era stato fortemente voluto da Alessandro Rizzo, responsabile per gli eventi culturali del circolo Milk, improvvisamente scomparso nel gennaio scorso. Ivan Cattaneo era già stato ospite di Alessandro e del Circolo Milk l’8 aprile del 2016, per la presentazione dell’ultimo libro di Bruno Casini “Sex and the World”; in quell’occasione era anche presente Tiziano Sossi, che poi ha inserito nel suo documentario anche un paio di interventi di Ivan durante quella serata. Ha moderato l’incontro, al posto di Alessandro, Marco D’Aloi, che sinora nel circolo si è occupato dello sportello legale. Ha chiuso la serata un saluto del presidente del Circolo Milk Nathan Bonni.
‘Ivan Cattaneo – A cuore nudo’ è un documentario intervista che raccoglie alcune conversazioni con Ivan, in gran parte avvenute all’interno del Cimitero Monumentale di Milano; questo per scelta di Ivan, che anni fa abitava molto vicino al Cimitero. Ivan considera il cimitero Monumentale il posto più bello di Milano, una specie di Disneyland della morte. Nel film Ivan ci parla di tutta la sua carriera, partendo da quando undicenne partecipò ad un concorso con una canzone di Rita Pavone. Mentre descrive i suoi album dal 1975 in poi, Ivan aggiunge aneddoti su personaggi famosi che hanno incrociato il suo percorso, insegnandogli o imparando da lui qualcosa: da Mario Mieli a Patty Pravo, Nanni Ricordi, Giuni Russo, Franco Battiato, Yoko Ono, la Oxa e moltissimi altri. Scopriamo subito che Ivan oltre ad essere un grande artista è anche un abile oratore dotato di tanta cultura, intelligenza, fantasia e tantissima ironia e simpatia.
Il documentario è girato nel classico stile personalissimo di Tiziano Sossi, volutamente non perfetto, con alcune geniali trovate stilistiche vagamente dadaiste. Come già per altri suoi documentari, questo film svela molto sia della personalità dell’intervistato che di quella dell’intervistatore, i due dialogano in perfetta sintonia come due amici di vecchia data, tanto che sembrano scambiarsi ogni tanto i ruoli. La versione del film vista in questa occasione dura un’ora e mezza, una lunghezza giudicata da qualche spettatore un po’ eccessiva. Tiziano ci ha in effetti abituato a dei film volutamente più lunghi dei classici 50 minuti televisivi, qui ci ha però spiegato che nella versione finale il film sarà suddiviso in due parti cronologicamente distinte.
Dato che anche il nostro filmato con il dibattito che ha preceduto e seguito la proiezione del film dura più di un’ora, lasciamo alla visione del video ulteriori approfondimenti.
Roberto Mariella, Antonio Schiavone