Cinema

A Milano dall'11 al 14 dicembre la 26ma edizione del "Noir in Festival"

Il maggiore festival di genere nel panorama italiano, il “Noir in Festival“, giunto alla 26ma edizione, si è trasferito dalla sede originaria di Courmayeur nelle città di Lecco e Milano, in quest’ultima dal 11 al 14 dicembre dove ha scelto come luoghi di proiezione e dibattiti, l’università IULM, il cinema Anteo e lo Spazio Oberdan. Le motivazioni di questo trasloco, oltre ad un dissidio con la regione Valle D’Aosta sulle strategie di promozione, “c’è una ragione profonda: è tempo che il modello festival si rinnovi e che nelle sue linee-guida il pubblico, un nuovo pubblico, torni ad essere protagonista”, cosa molto più facile da realizzare se il festival si svolge in una grande città.

Nel programma del festival di questa edizione abbiamo rilevato un titolo molto interessante, “It’s Fine Anyway“, un cortometraggio di 11 minuti che diventerà il primo episodio di un lungometraggio in via di progettazione.
Il corto sarà proiettato il 12 dicembre al cinema Anteo, ore 22.30, alla presenza dei registi.
La storia racconta di due donne che si incontrano e hanno una relazione, presumibilmente di una notte. Si salutano al mattino con la promessa di rivedersi. Ma il loro secondo appuntamento avrà una natura inaspettata. Per motivi differenti, saranno entrambe coinvolte in un combattimento clandestino, senza esclusione di colpi.
Gli autori Marcello Saurino e Pivio lo spiegano con queste parole: “Dopo aver realizzato il mio nuovo lavoro musicale da solista It’s Fine Anyway – dice Pivio -, uscito il 1 aprile 2016, ho contattato Marcello Saurino perché volevo girare un videoclip per lanciare il disco. È nata subito con lui l’idea di strutturare un progetto più ampio, per dare una forma visiva a tutti gli 11 brani del disco. It’s Fine Anyway è dunque un ibrido tra un videoclip e un cortometraggio narrativo, pensato come primo episodio di un lungometraggio. Ogni episodio del film sarà autoconclusivo, ma il loro insieme ci racconterà di un’umanità di perdenti, spesso costretta a nascondere i propri sentimenti e sempre più vicina al fondo. Anche nelle storie successive, infatti, i protagonisti avranno dei lati oscuri che li porteranno a fare delle scelte, da cui scaturiranno delle inevitabili conseguenze. Alla base di tutto c’è un haiku di Matsuo Bash in cui si parla di una rana che si tuffa, ma quello che rimane è solo il suono dell’acqua. Questo ci riporta ai due elementi fondamentali del film: da un lato l’ineluttabilità dei rapporti di causa ed effetto, dall’altro il richiamo all’acqua, inteso come elemento vitale, ma capace anche di distruggere, spazzare via ogni cosa.”

Al Festival vengono anche presentati 60 minuti della terza stagione di “The Fall” con protagonista la bisessuale sovrintendente Stella Gibson (una sorprendente Gillian Anderson) e l’ambiguo Paul Spector (un fascinoso Jamie Dornan che ha trovato il successo con le bruttissime sfumature di grigio) , di giorno padre di famiglia e terapista che offre sostegno alle donne per l´elaborazione del lutto, di notte spietato serial killer che altre donne uccide. Un confronto serrato che, nella seconda stagione, ha avuto un epilogo, ma non definitivo. Infatti, dopo la sparatoria nel bosco, Spector viene trasportato in ospedale in gravissime condizioni. Gibson vuole che si salvi a tutti i costi in modo che passi il resto della sua vita in carcere.
Anteprima all’Auditorium dello IULM il 12 dicembre alle 12:30.

Effettua il login o registrati

Per poter completare l'azione devi essere un utente registrato.