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"OGNI NUVOLA HA UNA FODERA D'ARGENTO" romanzo d'esordio di Ivan Berardi

Riceviamo e volentieri pubblichiamo la presentazione del primo romanzo di Ivan Berardi, pubblicato da ” Ilmiolibro” di Kataweb. Una storia ricca di suggestioni, sia sentimentali che sociali e politiche, che ci ricorda quanto il nostro Paese, anche in città come Brescia che ambiscono a diventare europee, sia ancora arretrato e pieno di pregiudizi. Ma anche il coraggio e la determinazione di chi non vuole rinunciare alla propria felicità.

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OGNI NUVOLA HA UNA FODERA D’ARGENTO di Ivan Berardi.

Si tratta del mio primo romanzo e sono ben consapevole di tutti i miei limiti. Nonostante questo credo in ciò che ho scritto e, se non altro, vorrei che i personaggi a cui ho dato vita possano diventare vivi nel pensiero di altri lettori“.

L’azione si svolge a Brescia nel corso di una giornata, nel maggio del 2013, quando un gruppo religioso (le Vedette della fede) decide di mettere in scena una protesta silenziosa contro l’apertura inaugurale di un bar dedicato ad una clientela in prevalenza lesbica. La narrazione segue i personaggi che si confrontano guardinghi stando sui due fronti opposti dell’argomento. Questi però verranno a scoprire che i loro percorsi sono destinati ad intrecciarsi con ripercussioni che non solo cambieranno la loro vita per sempre, ma forse il futuro di un’intera nazione. Il libro è, tra le altre cose, un omaggio alla città natale dell’autore che si offre da palcoscenico alla trama. Ma ancor di più, il romanzo è una gioiosa celebrazione di ciò che la famiglia, o meglio, le famiglie, dovrebbero rappresentare.
Nonostante la serietà del soggetto ed il fatto che esso tocchi alcune delle tematiche più controverse nel panorama politico italiano, Ivan Berardi offre una visione rincuorante di cosa significhi fare parte della comunità LGBT oggi in Italia. Il libro può essere letto come una storia d’amore, una commedia, un romanzo politico o anche come un’osservazione sul ruolo della religione nella società moderna.

La storia mantiene un tono leggero, a volte divertente, spesso emozionante, che cerca comunque di dare al romanzo l’atmosfera di una “commedia corale” in cui i personaggi sono presenti come pezzi indispensabili per mettere assieme quel variegato puzzle colorato che è la vita.

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10 motivi per leggerlo (suggeriti dall’autore):

1 – Tratta un argomento molto attuale.
2 – Le tematiche sono divisive, ma trattate con delicatezza ed umorismo.
3 – I personaggi sono immediatamente riconoscibili ed i lettori possono scoprire se stessi nelle loro vicissitudini.
4 – Fin dall’inizio il lettore ha la sensazione che sarà testimone di qualcosa di importante.
5 – Pochi lettori, saranno in grado di indovinare le sorprese che il libro ha in riservo per loro.
6 – È informativo e fornisce approfondimenti su temi, al cui riguardo, alcuni lettori potrebbero conoscere poco.
7 – Anche se le tematiche trattate riguardano i diritti della comunità LGBT questo è un libro che si rivolge ad un pubblico più vasto.
8 – Il libro si fa leggere come una “commedia all’italiana”, in cui una serie di eventi imprevedibili sembra far convergere tutti i personaggi in un vortice da cui gli sarà impossibile disbrigarsi.
9 – Ho avuto un campione di circa 30 lettori che hanno seguito il processo di creazione del libro (molti di questi, persone che non conosco) quasi tutti hanno commentato dicendomi di aver pianto e di aver sorriso seguendo le vicissitudine dei protagonisti.
10 – Se il lettore verrà da Brescia saprà immediatamente riconoscere i punti di riferimento locali venendo gratificato nel vedere la sua città diventare viva attraverso le pagine del libro.

L’autore parla di se stesso:

Sono nato a Brescia nel 1971 dove ho vissuto fino a quando, quasi trentenne, via Irlanda (e questo potrebbe essere un romanzo in sé) mi sono ritrovato a Melbourne, Australia. Quando il mio visto è scaduto, dopo un anno, sono tornato in Italia per alcuni mesi solo per decidere di trasferirmi di nuovo, questa volta destinazione Londra. Il Regno Unito era sempre stato un paese che mi attraeva, dove ero andato in vacanza già diverse volte e di cui mi piaceva addirittura il clima! Tutta colpa di Agatha Christie…
A volte gli amici mi chiedono se ho lasciato l’Italia a causa della mia sessualità. La risposta è semplice: no. Brescia non ha la reputazione di essere una delle città più progressiste d’Italia, eppure non ho mai incontrato nessun problema né con gli amici, né con la famiglia o sul lavoro (uno dei locali in cui lavoravo ” La cascina Parco Gallo” aveva addirittura organizzato un “Priscilla party” per celebrare la comunità LGBT locale, dopo il mio coming out …). Avevo semplicemente deciso di trasferirmi perché mi sembrava la cosa giusta da fare, non avevo molto da perdere e stavo raggiungendo i trent’anni e quindi mi sembrava quasi di dover cogliere quest’ultima possibilità per provare un-avventura nuova. E così la mia città natale si è scolpita un posto speciale nel mio cuore con tanti ricordi e amicizie a cui sono ancora molto legato.
Il periodo a Londra è stato interessante, estenuante ed informativo allo stesso tempo. Ho lavorato nel settore della ristorazione, ma anche come guida turistica free-lance sia per turisti italiani che per quelli internazionali. Poi è successo qualcosa: nell’ormai lontano 2007 ho incontrato Mark, on-line, lui ha cercato in un sito usando la tag VEGETARIANO e sono saltato fuori io (sì, può funzionare). Dopo un periodo di corteggiamento ragionevolmente lungo decidemmo che per me era giunto il momento di dire addio a Londra e ciao a Brighton, una città che mette subito il sorriso sul volto di tutti.
Nel 2009 ho iniziato a lavorare per Infinity Foods (un’istituzione qua a Brighton, una cooperativa biologico-vegetariana) prima al ristorante e poi nel negozio principale; assieme a Mark! Siamo sopravvissuti allo shock di vivere e lavorare assieme, così bene infatti, che nel 2011 si è finalmente deciso a farmi la dichiarazione sulla cima di una montagna. Abbiamo ottenuto l’unione civile nel 2012, nel 2015 l’abbiamo convertita in matrimonio e, se tutto va secondo i piani lo faremo ancora una volta in, Italia. Attenta Elizabeth Taylor!
Amo il mio lavoro ad Infinity dove sono diventato membro della cooperativa. Ho la fortuna di lavorare in un ambiente unico, una compagnia con solidi principi morali che mi lascia abbastanza tempo per perseguire i miei hobby e le altre attività che mi tengono lontano dai guai. La scrittura è una di queste! E così è nata “Ogni nuvola ha Una fodera d’argento“.
Grazie per l’attenzione
Ivan Berardi

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