Televisione

L'eccesso di zelo, la censura RAI e l'omofobia

Rai 2 giustifica con “eccesso di pudore” la scelta di censurare una scena di sesso tra due uomini nella serie “Le regole del delitto perfetto”

La RAI, nel caso specifico Rai2, ha tenuto a precisare che il motivo della censura dell’episodio di “Le Regole del delitto perfetto” è stato un eccesso di pudore.

Il fatto è molto semplice: va in onda un episodio della serie su Rai 2 e viene censurata una scena di sesso (nemmeno così forte ai nostri occhi) tra due uomini. Giustamente, come avviene in questi casi, il pubblico lo nota e molti si indignano. La notizia passa di tweet in tweet e arriva anche al cast ed alla produzione della serie.

Le reazioni sono di stupore, sgomento e disappunto ( http://www.gaypost.it/censura-rai-regole-delitto-perfetto-follia ).
Avviene così che qualcuno decida di scusarsi e riproporre gli episodi non censurati, ammettendo l’eccesso di pudore che in molti hanno giustamente ridefinito omofobia.
La televisione italiana per decenni ci ha abituati a ben altri tipi di manifestazioni della fisicità umana, spesso femminile, e l’eccesso di pudore in quei casi non è stato applicato.

Troviamo giusto pertanto il motto di indignazione provocato da questa scelta, perché si tratta proprio della scelta consapevole di eliminare dalla tv pubblica una scena di sesso tra due uomini.
È lecito, per chi organizza il palinsesto, chiedersi cosa sia giusto passare in tv e cosa no, ma allora avrebbero dovuto domandarselo a monte e non chiedere scusa a posteriori.
La serie non è nuova per i telespettatori italiani, è stata gia trasmessa da Sky e di sicuro chiunque abbia deciso di acquistarne i diritti per trasmetterla in Rai sapeva esattamente cosa stava acquistando.

Speriamo che un episodio come questo non si ripeta più, ma siamo consapevoli che è proprio in questi episodi che si annida tutta l’omofobia strisciante, che tutti i portabandiera del “fate quello che volete, ma fatelo a casa vostra” avranno di cui farsi forza e che chiunque pensi che l’omosessualità sia qualcosa da censurare continuerà a credere che sia giusto farlo.
Perchè la tv aveva ed ha tutt’ora una potenza divulgativa enorme.
Ma è una faccenda molto vecchia, quella della moralizzazione di massa della Rai, che ha visto coinvolti nomi notissimi nei decenni passati  e segue più o meno sempre lo stesso copione: prima si censura e poi nel caso si torna sui propri passi.

Che peccato… l’ennesima occasione sprecata per la Rai di fare servizio pubblico.

 

 

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