"Il nostro caro ragazzo" il romanzo più bello di Edmund White

Edmund White, autore che ci accompagna da diversi anni con titoli fondamentali per leggere il mondo gay contemporaneo, ci regala il suo capolavoro

L’ultimo libro di Edmund White, scrittore gay che ha vissuto a lungo in Italia, sembra essere il suo capolavoro. Senz’altro è una summa delle tematiche più care allo scrittore americano: gioventù, bellezza, sesso, identità. Il libro parte da un’efficace descrizione della vita gay nella Parigi pre-Aids, dove il protagonista, Guy, un affascinate 20enne che sta avendo un grande successo nell’ambiente moda, possiede tutte quelle qualità, dalla bellezza alla simpatia, che potrebbero fare la felicità di qualsiasi omosessuale. Tutti lo amano, tutti lo vogliono, tutti lo invidiano. Ma la bellezza, che non è una virtù, non dura molto. E può diventare un’ossessione pericolosa quando non viene sostituita da valori più duraturi. Pierre-George, l’agente che lo ha scoperto e che non vorrebbe perdere la sua gallina dalle uova d’oro, consiglia a Guy, ormai trentenne, di sfruttare la sua apparenza ancora giovanile trasferendosi a New York, dove nessuno lo conosce e può ancora spacciarsi per un bellissimo ventenne. E infatti a New york lo attende ancora una vita fatta di feste, lusso e sesso sfrenato, grazie anche agli ottimi partner che si sceglie, tutti di una certa età, come il barone Edouard o il produttore cinematografico Fred, che gli permettono la mercedes e la villa al mare. Quando arrivano i quarant’anni, Guy capisce che per tenersi stretta la bellezza che sta svanendo, deve concentrarsi su chi ancora la possiede, cioè i giovani, e sceglie quindi prima Andrés uno studente d’arte innamoratissimo di lui, poi Kevin, un 19enne del Minnesota di cui diventa mentore e amante. Ma arriva l’Aids e tutto deve essere ridefinito… Romanzo intenso, dove il sesso e la sessualità, raccontati in tante declinazioni, hanno un ruolo principale, strettamente connesso alla bellezza e alla sua dirompente forza d’attrazione. E’ la bellezza che guida il mondo, sembra dirci l’autore. Il problema è quindi quello di trattenerla, di cercarla, di possederla il più a lungo possibile. Bisogna solo trovare il modo giusto per farlo, anche quando sembra perduta. Il nostro eroe ci riesce.

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