Finalmente anche l’Italia ha i suoi premi “GLAAD” (presente alla serata con la presidente Sarah Kate Ellis), i premi che onorano “i media e i personaggi che hanno contribuito ad una corretta rappresentazione delle persone e delle tematiche LGBT”, partendo dal concetto fondamentale che considera la diversità come un valore per tutti. Un premio che sollecita una sempre maggiore attenzione alle nostre istanze, con l’obiettivo di una sempre maggiore inclusione della nostra comunità, da secoli lasciata ai margini quando non esclusa o perseguitata. Per questa indispensabile iniziativa dobbiamo ringraziare l’attivismo di Francesca Vecchioni e dell’associazione da lei presieduta, Diversity, “un’associazione di persone che si impegnano per l’abbattimento del pregiudizio e della discriminazione legati al concetto di diversità”.
Questa prima edizione dei Diversity Media Awards è stata stupefacente. Ospitata nell’ampio e attrezzatissimo teatro dell’UniCredit Pavilion in Piazza Gae Aulenti a Milano, offriva una cena di gala per la raccolta fondi a sostegno di progetti per combattere l’omofobia. Tantissimi gli invitati trai quali illustri nomi come il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia (si è detto orgoglioso di questa iniziativa che è “una ulteriore dimostrazione di come Milano sia avanti sulla lotta alle discriminazioni di qualsiasi tipo”), la senatrice Monica Cirinnà ( madre della legge sulle unioni civili, ha spiegato che “un Paese dove si accolgono tutti i tipi di famiglia è più civile e sereno”), Roberto Vecchioni il padre di Francesca, Ivan Cotroneo, Malika Ayane (che ci ha regalato una emozionante performance), Elio, Enzo Miccio, Vladimir Luxuria, Valeria Marini, Chef Rubio, Costantino Della Gherardesca, Alessandro Borghi, Oscar Farinetti, Barbara D’Urso (intervistata da Fabio Canino sulle cose che non si devono mai chiedere ai gay), i coniugi Daria Bignardi, Luca Sofri, le comiche Brugole (con un divertente siparietto su come riconoscere gay e lesbiche), ecc. La serata, che potete vedere o rivedere nel video you-tube sopra riportato, è stata egregiamente condotta da Fabio Canino e Syria, e ha offerto diverse esibizioni a iniziare dal coro “Checcoro”, appena reduce dalla seconda edizione del Festival Nazionale dei cori LGBT italiani tenutasi sempre a Milano presso l’Auditorium della Fondazione Cariplo.
Tra i quotidiani di oggi solo il Corriere della Sera riporta nell’edizione nazionale una sintesi della serata, sottolineando che la sua giornalista Elena Tebano è risultata vincitrice nella categoria miglior articolo di informazione per l’inchiesta sul terzo genere. Premio assolutamente meritato, anche con riferimento alla testata del Corriere che nell’ultimo anno è stata quella che ci ha prestato maggiore attenzione, a iniziare dalle tantissime pagine dedicate alla legge sulle unioni civili.
Il premio al personaggio dell’anno, premio emblematico che ha concluso la serata, è stato assegnato a Laura Pasini con la seguente motivazione: “Perché si è distinta personalmente, in modi diversi, nella battaglia culturale a favore del riconoscimento dei diritti delle persone Lgbt in Italia, sfidando pregiudizi e discriminazioni”
Di seguito tutte le nomination con evidenziati i vincitori. Ricordiamo che le nomination sono state selezionate dal Comitato Scientifico del Diversity Media Report, composto da 15 docenti di 11 atenei e 42 ricercatori che hanno svolto un’analisi qualitativa su oltre 200 prodotti mediali segnalati. I vincitori sono stati votati dal pubblico sul sito www.diversitylab.it, votazione terminata il 15 maggio 2016.
CINEMA: Miglior film italiano
Io e lei (Produzione Indigo Films) – Perché rivolgendosi a un pubblico ampio e mainstream racconta una storia d’amore tra donne utilizzando gli stessi codici narrativi impiegati per raccontare le storie d’amore tra personaggi di sesso opposto.
Né Giulietta né Romeo (Produzione Pigra) – Perché (e per come) racconta la storia di una famiglia italiana come tante, in cui il figlio fa (come tanti) coming out con genitori e parenti.
Vergine Giurata (Vivo Film e Colorado Film) – Perché trae ispirazione da un’antica tradizione albanese per utilizzarla come strumento per sfidare gli stereotipi di genere.
RADIO – Miglior programma radio
Pinocchio – Radio Deejay – Perché sa parlare di temi LGBT, tra cui il matrimonio egualitario e l’omogenitorialità, anche in chiave pop rendendoli fruibili a un’audience giovane e ampia
Caterpillar AM – Radio2 – Perché tratta notizie e storie a tema LGBT in modo positivo, sfidando la narrazione dominante.
Lateral – Radio Capital – Perché inserisce in modo ordinario i temi LGBT nella rassegna stampa quotidiana con puntuale ironia e disarmante efficacia.
PUBBLICITÀ – Miglior campagna
Milioni di passioni – Tim Vision (Leagas Delaney) – Perché, tra le molteplici famiglie che si godono una serata sul divano, di fronte alla televisione, mostra anche una coppia gay. Una bella novità nella storia dell’advertising in Italia.
Microonde e gustose sorprese – Findus (Havas Worldwide) – Perché racconta una storia di coming out dove, tipicamente, accade: una cena in famiglia, ma cotta al microonde, per mostrare che i tempi stanno cambiando.
Buone feste dalla famiglia Frozen – Disney Junior – Perché Disney ci ricorda che il vero centro di tutto sono le bambine e i bambini. I suoi auguri di Buone Feste sono rivolti a loro, e alle loro famiglie, di qualunque origine o colore, anche arcobaleno, perché ogni bambina e bambino ci si possa ritrovare
TV – Miglior serie italiana
Un posto al sole – Rai Tre (Produzione FremantleMedia Italia e Rai Fiction) – Perché è la prima soap di produzione nostrana a incorporare temi LGBT nel suo arco narrativo, raccontando una storia di scoperta di se stessi e coming out in contesti differenti (in famiglia, con gli amici, eccetera).
È arrivata la felicità – Rai Uno (Produzione Publispei) – Perché è una serie, prodotta dalla televisione pubblica, che utilizza una narrazione rassicurante e quotidiana anche per raccontare, tra le altre, la storia di una coppia di giovani lesbiche in procinto di diventare mamme.
Ragion di Stato – Rai Uno (Produzione Rai Fiction e Cattleya) – Perché è un film per la TV, andato in onda sulla televisione pubblica, in cui l’orientamento sessuale della protagonista è un dato di fatto e non un problema.
TV – Miglior serie straniera
Grey’s Anatomy – La7 e Fox Life – Perché è una delle serie TV più popolari e ha portato in Italia la prima rappresentazione realistica di una storia d’amore tra donne.
Beautiful – Canale 5 – Perché è una soap opera di culto che, di recente, ha introdotto un personaggio transgender attraverso cui ha spiegato, con tatto e accuratezza, argomenti delicati come il coming out e l’outing.
Faking It – MTV –Perché parla a spettatrici e spettatori giovani raccontando i momenti tristi e quelli felici che attraversano gli adolescenti LGBT nella scoperta di se stessi e nel rapporto con genitori, parenti e amici. Il tutto mantenendo un raro equilibrio tra ironia, leggerezza e profondità.
TV – Miglior programma
Che Tempo che Fa – Rai Tre – Perché è un talk show che affronta temi LGBT senza controversie e polemiche. Il momento di comicità finale diventa spesso l’occasione per invitare il pubblico e, in particolare, la classe politica a ricordarsi che i diritti umani e civili riguardano indistintamente tutte le persone.
Pechino Express – Rai Due – Perché è un reality show di successo, considerato il più gay friendly della TV, in cui la presenza di diverse persone LGBT dichiarate non ne determina la cifra narrativa principale.
Italia’s Got Talent – Sky Uno – Perché, per la prima volta nella storia della TV italiana, ha ospitato una proposta di matrimonio tra due uomini. Il video è diventato subito virale ed è stato ripreso da notiziari e altri programmi.
Sconosciuti – Rai Tre – Perché ha raccontato le vite di tutti i giorni delle persone LGBT, riuscendo sempre a evitare sensazionalismi e stereotipi.
Vite Divergenti – Real Time – Perché racconta in modo innovativo e autentico le vite e le esperienze delle persone transgender attraverso la loro stessa voce.
WEB – Miglior produzione video
10percento Badhole Video
Fuori!
The Jackal
PREMI ALL’INFORMAZIONE
TV – MIGLIOR SERVIZIO TG
Famiglia arcobaleno a Salerno del TG3
STAMPA – MIGLIOR ARTICOLO DI INFORMAZIONE
Corriere della Sera, Terzo Genere di Elena Tabano
STAMPA – MIGLIOR ARTICOLO DI COSTUME –
SportWeek
PEOPLE – Personaggio dell’anno
Chi si è distinto nel rappresentare la realtà LGBT sostenendo la causa contro pregiudizi e discriminazioni
Mika
Laura Pausini
Tiziano Ferro
Barbara D’Urso
Fedez
Daria Bignardi