Una scena del corto premiato “Gabber Lover”
Dichiarazioni della giuria presieduta da Oliver Ducastel e Jacques Martineau:
Quest’anno, i film del festival ci hanno offerto un’ampia varietà di personaggi femminili, forti, indipendenti, diversi, resistenti. E ci hanno anche parlato tanto del desiderio femminile, così a lungo negato e represso. Questi film, forse perché era la 69a edizione del festival, ci hanno pure mostrato molti cunnilingus e la giuria della Queer Palm, all’unanimità, saluta le registe ed i registi che hanno così contribuito alla promozione di una pratica sessuale molto più piacevole da guardare che i rapidi e francamente machisti coiti ai quali la sessualità dei personaggi del cinema ci ha da tempo abituati. I bei personaggi femminili del festival ci hanno ricordato la necessità di affrontare gli altri, la società e noi stessi per dare forma al nostro destino. I film che la giuria, dopo una intensa discussione, ha deciso, all’unanimità, di distinguere, sono due film di speranza e di amore che mostrano delle donne, una adolescente e l’altra sulla soglia della morte, che si confrontano con la realtà e vogliono restare padrone della della propria vita.
La Queer Palm del lungometraggio è stata assegnata a:
“Les vies de Thérèse” di Sébastien Lifshitz
Premiando “Les vies de Thérèse” abbiamo voluto offrire un doppio premio. Una palma per Sébastien Lifshitz e il suo emozionante film che sa raccontarci la storia di una donna e delle sue lotte, unendo vita privata ed impegno politico, esplorando periodi diversi, discutendo la sessualità, interpretando perfettamente i ruoli che la società c’impone. Il regista ci offre uno sguardo tenero su questa donna, uno sguardo amoroso, pieno di venerazione ma che lascia allo spettatore la giusta distanza che richiede la raffigurazione di questa donna combattente sulla soglia della morte. Un’altro premio è una palma per Thérèse Clerc, deceduta il 16 febbraio 2016, per questa donna che sapeva, tracciando la propria strada, di aprire anche la nostra, di aiutare la nostra lotta, ricordandoci costantemente quanto il nostro desiderio e la nostra sessualità, possano e debbano nutrire la nostra lotta per una società più giusta. La giuria è inoltre lieta di avere assegnato il primo documentario alla già ricca lista di opere premiate con la Queer Palm a Cannes.
La Queer Palm del cortometraggio è stata attribuita a:
“Gabber Lover” di Anna Cazenave-Caldwell
Un film limpido con una regia controllata, un film altamente sensibile dove la regista racconta la storia in maniera acuta e profonda, facendo confrontare i personaggi con la propria situazione sia intima che sociale. Un film sul coming out, dove s’impara a conoscere il proprio desiderio riuscendo a dargli finalmente libero sfogo. “Gabber Lover” è un film che non dubitiamo riuscirà a portare un messaggio di liberazione ai giovani spettatori.
11/5/2016
ANCHE UN FILM ITALIANO, “FIORE” di Claudio Giovannesi, nel concorso per la QUEER PALM 2016
Parte oggi il 69° Festival di Cannes, il festival di cinema più acclamato al mondo. Solo parteciparvi è un onore e una promozione all’olimpo dei massimi autori di cinema. Quella di quest’anno sembra un’edizione di altissima qualità, che sicuramente ci rivelerà nuovi capovalori. Ottima la presenza di autori LGBT, anche se alcuni, come Almodovar e Jodie Foster sembra non presentino film con le nostre tematiche.
Nessuna presenza italiana nel concorso principale ma ben cinque titoli nelle sezioni collaterali, tra i quali anche “Fiore” di Claudio Giovannesi, definito un “film d’autore a tema forte”, in concorso anche per la Queer Palm.
Quest’anno la Queer Palm, nata nel 2010, vanta una giuria diretta da Olivier Ducastel e Jacques Martineau, che stanno lanciando nel mondo il loro ultimo capolavoro (Théo et Hugo dans le même bateau), e composta dalla regista Emilie Brisavoine, dal programmatore del Festival Mix del Brasile, Joao Federici, e dalla giornalista Marie Sauvion.
Gli organizzatori della Queer Palm precisano: “Consideriamo che il cinema queer sia anzitutto un cinema di qualità. Il nostro premio è riconosciuto dal circuito queer, ma anche dai circuiti tradizionali. Il cinema queer si colloca all’incrocio di circuiti multipli: il suo ecosistema contempla il cinema d’arte e d’essai, il cinema indipendente e i canali di distribuzione gay e lebiici. La Queer Palm vuole promuovere il cinema queer all’interno di differenti reti“. Come dire che non si vuole considerare solo i film che affrontano espressamente tematiche gay (e infatti nel 2014 solo 4 dei 14 film in concorso affrontavano le nostre tematiche). Ci pare quindi strano, dopo queste affermazioni, che il film “Julieta” di Pedro Almodovar sia stato escluso dalla Queer Palm (forse perchè in odore della Palma d’Oro?)
QUESTI I FILM IN CONCORSO PER LA QUEER PALM 2016, dei quali ben 4 presenti anche nella della competizione principale
THE NEON DEMON, Nicolas Winding Refn (Danemark) – Selezione Ufficiale / Concorso Palma d’Oro
Quando Jesse, aspirante modella, si trasferisce a Los Angeles, la sua giovinezza e la sua vitalità sono divorate da un gruppo di donne ossessionate dalla bellezza, che faranno di tutto per ottenere ciò che lei ha.
AGASSI (Mademoiselle / The Handmaiden), Park Chan Wook (Corée du Sud) – Selezione Ufficiale / Concorso Palma d’Oro
Negli anni Trenta in Corea, durante la colonizzazione giapponese, la giovane Sookee viene assunta come cameriera per la ricca giapponese Hideko, che vive reclusa in un enorme palazzo sotto il controllo del tirannico zio. Sookee però ha un segreto: con l’aiuto di un truffatore che si fa passare per un conte giapponese ha in mente altri piani per Hideko…
APNEE, Jean-Christophe Meurisse (France) – La Semaine de la Critique
Céline, Thomas e Maxence hanno deciso di sposarsi tutti e tre insieme. Il loro è un progetto dall’enorme portata civile e religiosa che li porta a essere tre eroi donchisciotteschi. Controcorrente e ribelli, attraverseranno il paese alla ricerca del loro ideale.
AQUARIUS, Kleber Mendonça Filho (Brésil) – Selezione Ufficiale / Concorso Palma d’Oro
La sessantacinquenne Clara è una scrittrice e critica di musica oramai in pensione. Vedova, è madre di tre figli adulti e vive in un appartamento pieno di libri e dischi nel quartiere di Boa Viagem, in un originale edificio chiamato Aquarius e costruito negli anni Quaranta. Tutti gli appartamenti limitrofi sono stati acquistati da una società ma Clara si è impegnata a lasciare la sua residenza solo nel momento della morte. La tensione che si crea finisce con il disturbare Clara e la sua esistenza quotidiana, fatta di ricordi dei suoi cari e di pensieri sul passato e sul futuro.
LE CANCRE, Paul Vecchiali (France) – Selezione Ufficiale / Séance Spéciale
Un padre e un figlio vivono momenti conflittuali dal momento che sono entrambi troppo emotivi, Lawrence, il figlio, cerca la sua strada dopo aver vissuto l’infanzia e l’adolescenza nella pigrizia, capendo troppo tardi l’affetto che lo lega al genitore. Rudolph, il padre intorno a cui ruotano le donne della sua vita, ha invece l’ossessione di riconquistare Marguerite, il suo grande amore di gioventù.
LA DANSEUSE, Stéphanie Di Giusto (France) – Selezione Ufficiale / Un Certain Regard
1887. Dopo la morte del padre cercatore d’oro, la venticinquenne Marie Louise lascia la sua vita nel West per trasferirsi dalla madre a New York e perseguire il suo sogno di diventare attrice. Una sera su un palco, aggrovigliandosi nel suo lungo abito, evita di cadere facendo girare la stoffa in maniera armoniosa e dà vita a quella che viene definita la danza del serpente. Il pubblico rimane in visibilio e chiede il bis, facendo sì che dal niente Marie Louise diventi una celebrità e assuma il nome di Loïe Fuller. Quando la sua nuova arte inizia a essere imitata, Loïe lascia l’America alla volta di Parigi, dove in breve tempo conquista la città e illustri ammiratori, da Toulouse Lautrec ai fratelli Lumière, divenendo il simbolo di un’intera generazione. La fama però non è tutto e l’incontro con la giovane Isadora Duncan metterà a rischio la sua storia d’amore con Louis, il rapporto con la devota assistente Gabrielle e la sua stessa arte.
DIVINES, Houda Benyamina (France) – Quinzaine des Réalisateurs
In un ghetto tra traffico e religione, Douina ha sete di potere e di successo. Sostenuta dalla migliore amica Maimouna, decide di seguire le orme di Rebecca, rispettata spacciatrice di droga. L’incontro con Dijui, un giovane ballerino dall’inquietante sensualità, cambierà la sua esistenza quotidiana.
GRAVE, Julia Ducournau (France/Belgique) – La Semaine de la Critique
Nella famiglia di Justine sono tutti veterinari e vegetariani. A sedici anni, Justine è una studentessa brillante e promettente ma, quando inizia la scuola di veterinaria, entra in un mondo decadente, spietato e pericolosamente seducente. Durante la prima settimana di riti iniziatori, si allontana disperatamente dai principi familiari e mangia carne cruda per la prima volta in vita sua. Presto, dovrà confrontarsi con le terribili e inaspettate conseguenze del gesto mentre la sua vera natura comincia venire a galla.
MA LOUTE, Bruno Dumont (France) – Selezione Ufficiale / Concorso Palma d’Oro
Estate 1910. Diversi turisti scompaiono mentre si rilassano sulle splendide spiagge sulla costa della Manica. Gli ispettori Machin e Malfoy si occupano del caso e presto individuano come epicentro delle sparizioni la baia di Slack, un posto dove l’omonimo fiume e il mare si congiungono e che è spesso soggetto a maree. Nella zona vive una piccola comunità di pescatori e di allevatori di ostriche, come la famiglia Bréfort, che è composta da un numero cospicuo di figli, tra cui l’impetuoso diciottenne Ma Loute, ed è guidata dal padre, soprannominato “l’Eterno”. Al di sopra della baia, sorge inoltre la villa dei Van Peteghem, dove ogni estate gli un tempo ricchi padroni trascorrono le loro giornate. Nell’arco di cinque giorni, ha origine una storia d’amore molto particolare tra Ma Loute e Billie Van Peteghem, un legame destinato a scuotere entrambe le famiglie, le loro convinzioni e i loro stili di vita.
RESTER VERTICAL, Alain Guiraudie (France) – Selezione Ufficiale / Concorso Palma d’Oro
Il regista Leo è alla ricerca dei lupi che vivono nel sud della Francia. Nel corso delle sue escursioni, viene sedotto da Marie, una pastora dallo spirito libero e dinamico. Nove mesi dopo, Marie dà alla luce un bambino ma inizia a soffrire di depressione post partum. In preda alla disperazione, abbandona sia Leo sia il figlio. Da solo e alle prese con un bambino da accudire, Leo cercherà di rimanere in piedi e, attraverso una serie di inaspettati e insoliti incontri, lotterà per trovare l’ispirazione per il suo nuovo film.
FIORE, Claudio Giovannesi (Italie) – Quinzaine des Réalisateurs
Carcere minorile. Daphne, detenuta per rapina, si innamora di Josh, anche lui giovane rapinatore. In carcere i maschi e le femmine non si possono incontrare e l’amore è vietato: la relazione di Daphne e Josh vive solo di sguardi da una cella all’altra, brevi conversazioni attraverso le sbarre e lettere clandestine. Il carcere non è più solo privazione della libertà ma diventa anche mancanza d’amore.
LES VIES DE THERESE, Sébastien Lifshitz (France) – Quinzaine des Réalisateurs
Sposatasi a vent’anni e madre di quattro figli, Thérèse Clerc divorzia dal marito nel 1969 e inizia un’intensa attività da militante per i diritti delle donne, partecipando alle contestazioni femminili del periodo. Nel 1997, crea l’associazione La Maison de Femmes de Montreuil e comincia a pensare, dopo la morte della madre, a un progetto di casa di riposo per donne basata sull’autogestione, la solidarietà e l’ecologia.
WILLY 1er, Ludovic & Zoran Boukherma, Marielle Gautier, Hugo P. Thomas (France) – aCid
Alla morte del fratello gemello, Willy, 50 anni, lascia per la prima volta i genitori e si stabilisce in un villaggio vicino. “A Caudebec, io andrò. Un appartamento, avrò. Degli amici, avrò. E questo vi stupirà! “. Disadattato, Willy parte per trovare il suo posto in un mondo che non conosce.
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Partecipano al CONCORSO CORTOMETRAGGI della QUEER PALM i seguenti titoli:
GABBER LOVER, Anna Cazenave Cambet (France) – Cinéfondation
IN THE HILLS, Hamid Ahmadi (Royaume-Uni) – Cinéfondation
PRENJAK (IN THE YEAR OF MONKEY), Wregas Bhanuteja (Indonésie) – La Semaine de la Critique
LE SOLDAT VIERGE, Erwan Le Duc (France) – La Semaine de la Critique
SUPERBIA, Luca Tóth (Hongrie) – La Semaine de la Critique