TUTTI I PREMI DEL 30MO TEDDY AWARD DELLA 66MA BERLINALE

Dall’11 al 19 febbraio il ricco programma del Teddy Award, il più antico premio del cinema gay abbinato a un grande festival internazionale

Aggiornamento del 19/2/2016

TUTTI I VINCITORI DEL TEDDY AWARD 2016

Miglior Lungometraggio

HANGOVER (Tomcat)

Motivazione della Giuria:

Caratterizzato dalle eccellenti prestazioni di un gatto, il film usa la sua stella pelosa per mettere in evidenza la violenza in agguato sotto la superficie di una vita apparentemente idilliaca. Sorprendentemente non è un film di lesbiche, ma una storia che ci mostra l’amore sensibile e genuino tra due uomini, come raramente viene raffigurato sullo schermo. Lo sceneggiatore e regista Händl Klaus ed il suo team mettono insieme un quadro magistrale, con una bella fotografia e ottime interpretazioni che creano una suspense ed un’atmosfera emozionanti. Il risultato è un film avvincente, sconcertante e stimolante, un film che fa pensare e rimane nella testa del pubblico anche molto tempo dopo aver abbandonato la sala.

Miglior Documentario

KIKI

Motivazione della Giuria:

Il film celebra la costante e continua forza della cultura Ballroom di New York rivisitando l’influente classico queer “Paris Is Burning”. Ci viene permesso di entrare nella vita intima dei giovani ballerini Vogue che, come i loro predecessori, creano famiglie autodeterminate all’interno di una rete di case. Ma a differenza dei loro predecessori, questi non cercano solo di sopravvivere, ma stanno prosperando. Attraverso le loro intense e feroci esibizioni dimostrano che il sesso ha un ampio spettro e che queste reinvenzioni sono essenziali per andare avanti nella vita.

Miglior Cortometraggio

MOMS ON FIRE

Motivazione della Giuria:

Sagge parole di brutti bambini. Donne eterosessuali si toccano l’un l’altra. Donne in cinta che si masturbano. Con ironico umorismo e un originale stile di claymation, il film sovverte i miti della maternità e le rappresentazioni convenzionali del corpo femminile. La regia grottesca, femminista e queer di Joanna Rytels
ci mostra la nostra idea della famiglia rainbow

Premio Speciale della Giuria

NUNCA VAS A ESTAR SOLO

Motivazione della Giuria:

Uno stupefacente esordio dello sceneggiatore, compositore e regista cileno Alex Anwandter che esplora il concetto che ” non è l’omosessuale che è perverso ma la società in cui vive”. Il film dipinge con sensibilità la fluidità del genere secondo diverse prospettive. Invece di normalizzare il crimine dell’odio, il film incoraggia il pubblico a riconsiderare il suo rapporto con questi orribili atti. Il regista si dimostra essere una nuova ed eccitante voce del cinema, che speriamo di risentire presto in futuro.

Premio della giuria Männer Reader

MÃE SÓ HA UMA

La regista, sceneggiatrice e produttrice Anna Muylaerts ci racconta una storia toccante, intelligente, divertente e perfettamente queer sull’identità e le famiglie. Quelli che abbiamo scelto e quelli che ci scelgono. Il film parla di sesso e di sessualità in una luce totalmente umana e con un tocco sensibile e leggero, rimanendo sempre accessibile e molto divertente. La bella Naomi Nero e il meraviglioso Daniele Nefussi nei ruoli principali ci hanno fatto allo stesso tempo ridere, piangere e riflettere. Prevediamo che il pubblico di tutto il mondo accoglierà e amerà questo film come abbiamo fatto noi. Congratulazioni a tutte le persone coinvolte che hanno reso quest’opera un film praticamente perfetto

Premio del Pubblico

THEO ET HUGO DANS LE MEME BATEAU
(PARIS 05:59)

Il Premio Teddy della Berlinale, che può vantarsi come leader e capostipite dei premi queer, ha raggiunto il suo 30mo compleanno. Nel 1980 il nuovo direttore del Film Festival Berlin, Moritz de Hadeln, chiama Manfred Salzgeber (già fondatore del “Forum del giovane cinema” e della comunità “Arsenal” e morto nel 1994 di Aids) a creare una sezione parallela dedicata completamente al cinema gay-lesbico. Salzgeber chiede e ottiene la collaborazione del regista Wieland Speck e nel 1982 nasce la prima edizione di questa nuova sezione, chiamata “Info-Schau” e rinominata “Panorama” nel 1986. Il premio Teddy, che esordisce quell’anno con due nomi di grande prestigio, Pedro Almodóvar e Gus van Sant, viene riconosciuto come premio ufficiale della Berlinale nel 1992 e negli ultimi anni, con una cerimonia di premiazione frequentatissima e ricercatissima, ha raggiunto una grande visibilità internazionale.

Quest’anno festeggia il suo giubileo con un programma ricchissimo, composto dalla retrospettiva “Teddy Retro” che ripropone molti dei titoli vincitori delle passate edizioni, oltre a titoli che hanno segnato la storia del cinema queer (come il restaurato “Different from the Others” di Richard Oswald, primo film a tematica gay della storia) e da ben 36 titoli in gara per il Teddy 2016, molti dei quali in anteprima mondiale. La cerimonia di premiazione avrà luogo il 19 febbraio nella prestigiosa e grandiosa Station Berlin (prezzi da 32 a 136 euro per le prime file)

Lo speciale Teddy Award 2016 viene conferito a Christine Vachon, produttrice e co-creatrice della casa di produzione “Killer Films“, che ha festeggiato il suo 20mo compleanno lo scorso anno a New York, e che ha prodotto tante opere Lgbt di grande rilievo, basti ricordare “Lontano dal Paradiso“, “Swoon“, “Go Fish“, “Hedwing and the Angry Inch“, fino al recente “Carol“.
Quest’anno la Berlinale commemora la recente dipartita della regista belga Chantal Akerman mostrando due suoi film, “Je tu il elle” e “Toute une nuit“, con sottili tematiche e personaggi lesbo.

La giuria del Teddy Award 2016, tradizionalmente composta da organizzatori e collaboratori di festival LGBT internazionali, è composta da: Augustas Cicelis (Lituania), Alexandra Carastoian (Romania), Alice Royer (U.S.A.), Dagmar Brunow (Germania), Adan Salinas Alverdi (Messico), Nosheen Khwaja (Scozia), Serubiri Moses (Uganda), Xiaogang Wei (China), Jay Lin (Taiwan).

Tra i lungometraggi in concorso per il Teddy 2016 molto attesi sono “Théo et Hugo dans le même bateau” (Paris 05:59) della coppia Olivier Ducastel e Jacques Martineau, che si spinge ai limiti dell’hard mentre indaga sulla volubilità dell’amore gay; “Kater” dell’austriaco Händl Klaus che ci racconta della fine di un grande amore gay, facendoci riflettere sulla fragilità dell’amore; “Little Men” di Ira Sachs, il regista di piccoli capolavori come “I toni dell’amore” e “Keep the Lights On” che questa volta ci racconta di una forte amicizia tra ragazzi adolescenti che devono combattere contro tutto e tutti, famiglie comprese, per restare uniti; “C’è solo una madre” di Anna Muylaert, regista che ha vinto il premio del pubblico nella sezione Panorama del 2015 con ‘Que horas ela volta?‘ (The Second Mother), torna sulla tematica madre-figlio con il toccante ritratto di un giovane ribelle che scopre di essere stato rapito dalla vera famiglia quando era appena nato in ospedale; “Nunca vas a estar solo” esordio del cileno Alex Anwandter esplora invece il rapporto padre-figlio con la storia di un padre che lotta per salvare il figlio gay in un mondo maschilista e omofobo; “Quand on a 17 ans” del maestro di cinema gay André Téchiné (memorabile il suo “I testimoni“) ci racconta della difficile amicizia, tra attrazione e disprezzo, di due adolescenti molto diversi che devono convivere; “San Fu Tian“, curioso film cinese (di Hon Kong) di Jordan Schiele che ci racconta una rocambolesca vicenda dove una giovane donna scopre che il fidanzato è gay ed ha rapito il loro figlio per andare a vivere col suo amante;

Tra i doc segnaliamo i già acclamati al Sundance: “Mapplethorpe: Look at the Pictures” di Fenton Bailey e Randy Barbato sulla vita intima ed artistica di un fotografo diventato un mito in poco tempo, e “Uncle Howard” diretto da Aaron Brookner sulla riscoperta delle opere del regista Howard Brookner (ambientate nella scena gay di New York negli anni ’80) da parte del nipote che rende un grande servizio alla storia del cinema queer.
Da non perdere anche “Brüder der Nacht” (Fratelli della notte) dell’austriaco Patrick Chiha che tra doc e fiction ci racconta la vita di prostituti rom emigrati a Vienna, un ‘tenero ed empatico inno alla triste poesia della sopravvivenza e della solidarietà tra gli ostracizzati e gli esclusi’.

LUNGOMETRAGGI

JÁ, OLGA HEPNAROVÁ

Durata: 106 min.
Anno: 2016
Paese:Czech Republic/Poland/Slovak Republic/France
Regia:Tomas Weinreb Petr Kazda
Sezione: Panorama
Categoria: Feature Film

Olga è una giovane donna tribolata desiderosa di liberarsi dall’insensibile giogo famigliare e dalle convenzioni sociali. Col suo aspetto da maschiaccio alla Louise Brooks, trascina se stessa, senza smettere di fumare, da un lavoro all’altro fino a quando sembra aver trovato il suo posto come camionista. Olga, pur avendo diverse amanti donne, non ha mai voluto creare un legame fisso con nessuna di esse. Si vanta dei suoi atteggiamenti estremi e del suo essere una libera cittadina del mondo… Meticolosamente assemblato e girato in un elegiaco bianco e nero, questo film racconta la breve vita di una eccezionale donna solitaria che si trasforma in un’assassina di massa quando il 10 luglio 1973, appena compiuti i 22 anni, alla guida di un camion affittato investe un gruppo di persone uccidendone otto. In una sua lettera ammetterà di averlo fatto come protesta verso un mondo che la odiava. Nonostante chiare indicazioni che rivelavano uno stato mentale alterato, fu condannata a morte e giustiziata. E’ stata l’ultima donna ad essere giustiziata in Cecoslovacchia. Gli autori, qui al loro primo lungometraggio, hanno svolto una lunga e approfondita ricerca che inizialmente li aveva portati a realizzare un doc dal titolo “Tutto è una schifezza”.

JONATHAN

Durata: 99 min.
Anno: 2016
Paese: Germany
Regia: Piotr J. Lewandowski
Sezione: Panorama
Categoria: Feature Film

Jonathan è un giovane di 23 anni che lavora con la zia Martha nella loro fattoria. Jonathan si dedica anche con attenzione alla cura del padre Burghardt malato di cancro, che, anzichè ringraziarlo, cerca in ogni modo di sabotarlo e inveisce continuamente contro la propria condizione che gli sta impedendo una fine dignitosa. Jonathan, disperato e sempre più in difficoltà, arriva alla decisione di assumere una badante, Anka. L’esperienza di Anka, che lavora in un ospizio, aiuta Jonathan a considerare la condizione del padre in una nuova luce. Succede anche che Jonathan e Anka s’innamorano. Quando entra in scena Ron, un amico d’infanzia di Burghardt, la salute di quest’ultimo sembra improvvisamente migliorare. La famiglia di Burghardt vede Ron come un intruso e non vuole accettarlo, ma Ron non demorde e continua a frequentare Burghardt. Jonathan, incuriosito da quanto sta accadendo, indaga sul passato del padre e scopre che lui e Ron sono stati amanti. In un attimo sembra sgretolarsi ogni cosa, una facciata di perbenismo e convinzioni crollano, segreti a lungo repressi vengono alla luce, ma Jonathan impara anche a conoscere e comprendere la situazione del padre e ad accettare la sua morte come qualcosa che inizia un nuovo percorso verso una vita auto-determinata.

JUG-YEO-JU-NEUN YEO-JA

Durata: 110 min.
Anno: 2016
Paese: South Korea
Regia: E. J-Yong (aka Lee Je-yong)
Sezione: Panorama
Categoria: Feature Film

Youn So-young ha contratto la gonorrea. “Rimettetemi a posto rapidamente” chiede al suo ginecologo, perchè desiderosa di tornare al suo lavoro. In un parco a Seoul queste anziane cittadine sognano di raccimolare abbastanza soldi come “Bacchus ladies” in modo da evitare di chiedere l’elemosina. Le “signore di Bacco” sono donne anziane che vendono una popolare bevanda analcolica che contiene taurina, nota come Bacco, ed offrono servizi sessuali sul posto. Nella Corea la società sta invecchiando rapidamente e non ci sono abbastanza sussidi per queste persone che si ritrovano così disperatamente povere. Quando la madre del piccolo Min-ho viene arrestata dalla polizia, So-young lo prende con sè. Il ragazzo, che parla solo filippino, conosce così la vita all’interno di una singolare famiglia, in un cortile abitato da personaggi particolari come una vicina di casa transgender e un giovane uomo con una sola gamba. Molti degli anziani ex clienti di So-young ed amici non vedono alcuna via d’uscita dalla loro condizione. Uno dopo l’altro, chiedono a questa laconica lady, che per anni ha nascosto un segreto, un ultimo speciale favore.

KATER

Durata: 114 min.
Anno: 2016
Paese: Austria
Regia: Händl Klaus
Sezione: Panorama
Categoria: Feature Film

Andreas e Stefan vivono un’esistenza felice insieme al loro gatto maschio Moses. Abitano in una bella casa antica immersa nei vigneti nei pressi di Vienna e lavorano nella stessa orchestra, uno come manager e l’altro come musicista. La loro passione per la musica, la loro vasta cerchia di amici e colleghi, ed il loro compagno peloso riempiono le giornate dei due uomini. Ma una mattina un’inaspettata esplosione di violenza da parte di Stefan mette in crisi l’essenza stessa del loro armonico rapporto. Da questo momento in poi, scetticismo ed alienazione irrompono nella loro coabitazione e diventano un ostacolo insormontabile. Mentre per Stefan è come se perdesse la terra sotto i piedi, Andreas è combattuto tra la sua diffidenza ed il suo amore per Stefan… Dopo il suo premiato debutto col film “Marzo”, questo secondo film di Händl Klaus ci racconta della cacciata dal paradiso di due amanti prima felici. Dimostrando una sensibilità ed una conoscenza eccezionale della psiche maschile e dei suoi lati d’ombra, questa ballata artistica e poetica ci parla della fragilità dell’amore. Gli attori Philipp Hochmair e Lukas Turtur, entrambi formatisi nel teatro della tragedia greca, ci regalano una impressionante interpretazione naturalistica.

LITTLE MEN

Durata: 85 min.
Anno: 2016
Paese: USA
Regia: Ira Sachs
Sezione: Generation

“Perché sono ancora arrabbiati con noi?” · “I nostri genitori sono coinvolti in questioni di affari che stanno prendendo sempre di più una brutta piega, così se la prendono con noi”. Estate a Brooklyn. I genitori di Jake si sono appena trasferiti nella palazzina che apparteneva a suo nonno. La madre di Tony ha da sempre in affitto il negozio che stà al piano terra. I due ragazzi tredicenni scoprono rapidamente di avere mille interessi in comune: l’arte, i giochi per computer e le ragazze. Insieme sognano di trasferirsi alla rinomata La Guardia High School in autunno. Presto diventano alleati inseparabili, non solo contro gli altri ragazzi dell’isolato, ma anche quando i loro rispettivi genitori hanno litigato tra di loro sull’ammontare dell’affitto del negozio. Nel tentativo di arginare l’effetto negativo inesorabile che il mondo degli adulti sta avendo sulla loro vera amicizia, essi mettono in atto una protesta testarda. Ancora una volta il noto regista indipendente Ira Sachs esplora con grande intuito e profondità emotiva la famiglia e i conflitti morali.

MÃE SÓ HÁ UMA

(C’è solo una madre)

Durata: 82 min.
Anno: 2016
Paese: Brazil
Regia: Anna Muylaert
Sezione: Panorama Berlinale
Category: Feature Film

Pierre ha diciassette anni ed è nel bel mezzo della pubertà. Suona in una band, fa sesso nei party e segretamente prova su di sè abbigliamento femminile e rossetto di fronte ad uno specchio. Fin dalla morte di suo padre, sua madre Aracy ha badato da sola a lui e a sua sorella minore Jacqueline, viziandoli entrambi. Ma quando scopre che lei lo ha rapito da un ospedale quando era un bambino appena nato, la vita di Pierre cambia drasticamente. Durante una notte, il suo mondo cade a pezzi e sua madre Aracy viene arrestata. I suoi genitori biologici Gloria e Matheus hanno trascorso diciassette anni nella ricerca del figlio e ora sono determinati a recuperare gli anni perduti e a trascorrere molto tempo con il loro figlio maggiore, che essi chiamano Felipe. Osservato da una distanza critica dal fratello minore Joca, Pierre / Felipe va a vivere con la sua nuova famiglia benestante, determinata a plasmarlo secondo i suoi ideali. Ma Pierre ha i suoi progetti per la sua vita. La regista Anna Muylaert ha vinto il premio del pubblico nella sezione Panorama del 2015 con ‘Que horas ela volta?’ (The Second Mother). Nel suo nuovo lavoro, esplora la relazione madre-figlio attraverso gli occhi di un figlio ribelle il cui intero mondo va in fumo in una notte.

NUNCA VAS A ESTAR SOLO

Durata: 82 min.
Anno: 2016
Paese: Chile
Regia: Alex Anwandter
Sezione: Panorama
Categoria: Feature Film

L’introverso Juan, direttore di una fabbrica di manichini, vive con il suo diciottenne figlio gay, Pablo. Mentre Pablo si dedica con gioia allo studio della danza, Juan spera che, dopo venticinque anni in fabbrica, il suo capo lo prenda in considerazione come socio. Quando Pablo rimane gravemente ferito durante un brutale attacco omofobo e viene ricoverato in coma in ospedale, il padre si rende conto fino a che punto essi siano diventati estranei. La mancanza di testimoni e le costose spese mediche costringono Juan ad abbandonare la quieta stabilità della sua vita per bene e a riposizionarsi in un mondo in cui c’è discriminazione. Di volta in volta i suoi sforzi per salvare suo figlio, si concludono in buchi nell’acqua, finché una notte per le strade di Santiago egli trova la sua soluzione. Nel marzo 2012 l’assassinio di un uomo apertamente gay cileno, Daniel Zamudio, da parte di un neo-nazistista, aveva scioccato l’intera America Latina. Questo fatto di cronaca ha ispirato Alex Anwandter per il suo suggestivo debutto. Dimostrando grande sensibilità, egli descrive nella figura del padre solitario l’enorme pressione che egli deve subire per aderire alle rigide norme della mascolinità – norme che poi si dissolvono nel sogno di Pablo di vivere una brillante vita queer.

QUAND ON A 17 ANS

Durata: 116 min.
Anno: 2014 Paese: France
Regia: André Téchiné
Sezione: Competition
Categoria: Feature Film

Damien e Thomas frequentano al liceo la stessa classe di grammatica. I due non si possono vedere e quando gli insulti verbali non bastano si prendono anche a botte. Eppure, essi potrebbero benissimo essere amici. Damien è attratto dagli altri ragazzi, sua madre Marianne, è un medico di campagna e suo padre un pilota militare in missione in Africa. Thomas è di origini magrebine ed è il figlio adottivo di una famiglia di contadini che vive in una fattoria sulle montagne. Dopo diversi aborti la moglie del contadino è di nuovo incinta e dal momento che la sua gravidanza promette di essere difficile, Marianne invita Thomas a stare con loro per un po’ di tempo. Damien e Thomas si trovano cosi a dover vivere sotto lo stesso tetto … André Téchiné ha già partecipato alla Berlinale diverse volte con film come ‘Les temps qui Changent’ (2005) e ‘Les Témoins’ (2007). In ‘Quand on a 17 ans’ egli esplora cosa vuol dire crescere in diversi ambienti sociali, attraverso il ritratto di due giovani confusi che cercano di governare le proprie emozioni. Un solido villaggio nelle montagne della Francia sud-occidentale, insieme al passaggio delle stagioni, diventano lo sfondo psicologico del rapporto tra due giovani che oscilla tra disprezzo e attrazione.

RARA

Durata: 88 min.
Anno: 2016
Paese: Chile/Argentina
Regia: Pepa
Sezione: Generation

“Quindi … Tua mamma e Lia si baciano in pubblico?” · “A volte. Non più di tanto.” Dal momento in cui i loro genitori si sono separati, Sara e sua sorella minore vivono con la loro madre, il cui nuovo partner è una donna. La vita quotidiana per queste quattro persone non ha quasi niente di diverso da quanto succede nelle altre famiglie. La situazione è in realtà ottimale per Sara. Ma non tutti la vedono in questo modo – suo padre in particolare, ha i suoi dubbi. Con l’avvicinarsi del 13° compleanno di Sara, lei inizia a sentirsi a disagio: la sua prima cotta, un corpo che sta cambiando, e per finire, i conflitti tra i suoi genitori …Tutto sembra sbagliato. Questo primo empatico lungometraggio della regista Pepa San Martín si basa su una storia vera.

SAN FU TIAN

Durata: 95 min.
Anno: 2016
Paese: Hong Kong, China
Regia: Jordan Schiele
Sezione: Panorama
Categoria: Feature Film

L’interminabile canicola dell’estate pesa sul povero sobborgo di Changsha dove una giovane madre, Lulu, lavora come ballerina in un locale notturno senza pretese. Tornando a casa a tarda notte, lei scopre che il suo fidanzato Bai Long è scomparso con il loro bambino. La sua disperata ricerca la porta in un bar per travestiti dove un uomo gay, Sunny, sta esibendosi; egli conosce il luogo dove si nasconde il padre del bambino. Lulu e Sunny, le cui vite sono ora fatalmente intrecciate, raggiungono un accordo: Lulu vuole indietro il suo bambino e in cambio accetta di non opporsi alla relazione omosessuale tra Bai Long e Sunny. In un albergo di Shanghai gli eventi giungono a compimento in un crescendo di complicazioni a carattere emotivo ed erotico. Salta fuori che, fingendo che la madre del bambino fosse morta, Bai Long ha venduto il figlio ad una coppia benestante, un medico e sua moglie. Che cosa riserverà il futuro per la povera Lulu ed il suo bambino?

THÉO ET HUGO DANS LE MÊME BATEAU

Durata: 97 min.
Anno: 2016
Paese: Frankreich
Regia: Olivier Ducastel Jacques Martineau
Sezione: Panorama

In un sex-club i corpi di Théo e di Hugo si incontrano, si scelgono, si mischiano, gli sguardi si incrociano per un momento, poi i corpi riprendono la loro eplorazione appassionata e di nuovo si perdono uno nell’altro. Poco dopo, passato il momento del desiderio sfrenato e dell’esaltazione, durante il quale hanno fatto sesso senza preservativo, i due giovani uomini sentono il bisogno di uscire fuori all’aria aperta. Insieme vanno a zonzo per le strade deserte della Parigi notturna. Improvvisamente si ritrovano a doversi confrontare con la realtà e con il loro amore che nasce. Vogliono sapere di più l’uno dell’altro? La loro fiducia sarà ricompensata? Quali sono le loro aspettative? Olivier Ducastel e Jacques Martineau dimostrano una consumata sensibilità nel condurci a vedere da vicino i due uomini che si sforzano di essere intimi, ma sono bloccati dalla loro insicurezza. I due attori protagonisti ci deliziano con le loro interpretazioni notevolmente intuitive ed il loro incredibile fascino.

TORO

Durata: 84 min.
Anno: 2015
Paese: Germany
Regia: Martin Hawie
Section: Perspektive deutsches Kino

‘TORO’ è la storia di una amicizia sbilanciata. Toro (25 anni) è tanto controllato quanto introverso, al contrario Victor (29 anni) è un sognatore, sventato, abituato a vivere senza riflettere sulle sue azioni. Entrambi lavorano come prostituti. Toro fornisce i suoi servigi alle donne, Victor agli uomini anziani. Toro, il cui vero nome è Piotr, è arrivato in Germania dieci anni fa. Lui sa esattamente quello che vuole: sta lavorando per aprire una scuola di boxe al suo ritorno in Polonia. E presto avrà abbastanza soldi per farlo. L’unica cosa che vuole portare con sé dalla Germania è il suo amico Victor, in modo che insieme possano darsi il coraggio di intraprendere una nuova vita. Victor sa tutto dei piani di Toro, ma non può prenderli sul serio, perché è troppo occupato a tenere a bada i suoi spacciatori, ai quali deve dei soldi. ‘TORO’ è la storia di due personaggi completamente differenti, che assumono approcci estremamente diversi per provare a lottare per una via d’uscita da una vita ignobile ed ai margini. Potrebbero essere ognuno l’ultima chance di salvezza per l’altro, una salvezza dalla caduta in un precipizio che tutto travolge.

WHO’S GOING TO LOVE ME NOW?

Durata: 84 min.
Anno: 2016
Paese: Israel/Great Britain
Regia: Tomer Heymann Barak Heymann
Sezione: Panorama

Saar non ha mai soddisfatto le aspettative dei suoi genitori. Sin da quando, diciassette anni fa, sfidò le regole del suo kibbutz e fu bandito da quella comunità. Da allora per la sua famiglia egli semplicemente non è più esistito. Saar lasciò Israele per andare a vivere liberamente come uomo gay a Londra. Dopo la rottura di una relazione durata tre anni, si lasciò però andare in un eccesso di sesso e droghe. Quando poi gli fu diagnosticata la presenza dell’HIV fu costretto a ripensare a tutta la sua vita. Infine ha trovato un luogo accogliente in cui stare, entrando a fare parte del London Gay Men’s Chorus, dove la musica gli ha dato anche il coraggio per tentare una riconciliazione con la sua famiglia. Il film poi ci racconta, con sensibilità e senso del humor, di come l’ormai quarantenne protagonista e i suoi genitori e fratelli, diventati ormai quasi estranei dopo anni si separazione, comincino a confrontarsi, partendo da dissapori e paure, con momenti di calore imprevisto e altri di rifiuto profondo. Tra l’altro, la storia personale di Saar, getta luce anche sull’affascinante diversità di un modo comune di vivere pervaso da cultura e religione; Saar ci ispira anche per la sincerità della sua ricerca per ritrovare la sua identità. Il film ha numerose scene corali cariche di energie e di emozioni.

ZJEDNOCZONE STANY MILOSCI

Durata: 104 min.
Anno: 2016
Paese: Poland/Sweden
Regia: Tomasz Wasilewski
Sezione: Competition
Categoria: Feature Film

Siamo agli inizi degli anni ’90 e la società polacca sta cercando di ridefinire se stessa dopo anni di stagnazione. Le scuole vengono chiamate ‘Solidarno’, i primi visitatori delle località termali provenienti della Germania occidentale portano valuta forte nel Paese, circolano molti video porno e la TV ripete costantemente le immagini del processo al dittatore rumeno Ceausescu. Ma le emozioni private non sono influenzate da tutti questi cambiamenti esterni: tutte le speranze e le aspirazioni hanno a che fare con il lavoro, la famiglia e la religione, il desiderio e l’astinenza. Tomasz Wasilewski ritrae quattro donne in una piccola città di provincia. Agata è attratta da un sacerdote e segretamente lo osserva. Iza è una dirigente scolastica che sta intrattenendo da tempo una relazione con un medico sposato. L’ insegnante di lingua russa Renata cerca un rapporto più stretto con la sua giovane vicina di casa, Marzena, che insegna sport e danza, mentre Marzena sogna di avere una carriera internazionale come modella. Girato con colori sfumati e con una scarna attività di post-produzione, questo dramma riflette sui tentativi di fuggire da un ambiente ostile ai piaceri del corpo. Il soggetto protagonista del film di Wasilewski è l’agonia di una società e l’impoverimento emotivo dell’individuo.

DOCUMENTARI

MAPPELTHORPE: LOOK AT THE PICTURES

Durata: 108 min.
Anno: 2016
Paese: USA/Germany
Regia: Fenton Bailey Randy Barbato
Sezione: Panorama
Categoria: Documentary Film

E’ stato un catalizzatore ed un illuminatore, ma anche una calamita per gli scandali. Fin da giovanissimo Robert Mapplethorpe si è posto un obiettivo che ha costantemente perseguito: ‘costruire’ non solo come artista ma anche come una celebrità dell’arte. Non avrebbe potuto scegliere un periodo migliore: la Manhattan della Factory di Warhol, dello Studio 54, dopo i moti di Stonewall, un’epoca di sfrenata edonistica sessualità. Nella sua prima mostra del 1976 sono già presenti i suoi soggetti preferiti: raffigurazioni erotiche, fiori e ritratti. Guadagna notorietà attraverso una serie di fotografie sessualmente esplicite della scena gay sado-masochistica e con ritratti di uomini nudi neri. Per questo doc, Fenton Bailey e Randy Barbato, che hanno già partecipato alla Berlinale nel 2003 e nel 2005, hanno avuto accesso illimitato agli archivi di Mapplethorpe. Possiamo vedere l’artista che parla candidamente di se stesso in interviste recentemente scoperte, e ascolatre le testimonianze di amici, amanti, familiari, celebrità e modelli che ci aiutano a conoscere questa complessa personalità della fotografia del XX secolo.

UNCLE HOWARD

Durata: 96 min.
Anno: 2016
Paese: Great Britiain/ USA
Regia: Aaron Brookner
Production Company: Pinball London Ltd fax
Sezione: Panorama

Dopo la morte a 34 anni, nel 1989, di Howard Brookner, regista di due doc e di un lungometraggio di fiction, dovuta a malattie correlate all’Aids, la sua opera rischiava di essere dimenticata. Fortunatamente il nipote Aaron ha deciso di preservare il patrimonio dello zio iniziando a digitalizzare il suo primo film, un classico cult, “Burroughs: The Movie” (1983). Questa impresa ha portato alla scoperta di un certo numero di altre gemme, immagazzinate nel bunker del leggendario padre della Beat, nel quartire Bowery di New York. Questo ricco archivio di materiale girato dal cinefilo Brookner dal 1978 fino alla fine degli anni ’80, rappresenta un documento unico di una decade d’arte incredibilmente vibrante della scena gay nel centro di New York. Questo film ci porta dentro un avventuroso, artistico e personalissimo viaggio indietro nel tempo, accompagnati da conversazioni con parenti e amici intimi dello zio Howard, tra i quali Robert Wilson, Jim Jarmusch, Brad Gooch e James Grauerholz. Una pellicola che ci offre un ritratto forte ed amorevole di un artista che ha lasciato questo mondo troppo presto.

ANTES O TEMPO NAO ACABAVA

Durata: 85 min.
Anno: 2016
Paese: Brazil/Germany
Regia: Sérgio Andrade Fábio Baldo

Essendo nato in una tribù indigena in Amazzonia, Anderson ha familiarità con i dolorosi riti di iniziazione. Egli decide di trasferirsi in città, a Manaus, dove già vive sua sorella con la sua bambina malata. Ora ha un telefono cellulare e trova del lavoro occasionale, ma deve affrontare le sfide poste dalla incompatibilità tra la vita moderna e lo sciamanesimo. Per lui i due mondi si scontrano ogni giorno: quando sua nipote viene scelta per un sacrificio, quando un mitico mostro gli appare in forma umana, o quando egli si ritrova a trascorrere un’intera una notte in una discoteca a forma di cupola. Lo sciamano ha un altro rituale antico in serbo per Anderson, senza il quale, secondo il guaritore, egli sarà perso per sempre.
Con immagini forti accompagnate da musica elettronica, i registi Sérgio Andrade e Fábio Baldo creano il ritratto di un uomo costretto a vagare tra due mondi.
Uno in via di estinzione, alimentato da miti e leggende, che sta svanendo nella diminuzione degli spazi che gli vengono riconosciuti dai conquistatori bianchi. L’altro è più duro e faticoso, ma forse è quello in cui Anderson sarà più in grado di proseguire. Evitando di essere didascalico, il film dipinge un ritratto onirico di una cultura che sta scomparendo.

BRÜDER DER NACHT

Durata: 88 min.
Anno: 2016
Paese: Austria
Regia: Patric Chiha
Sezione: Panorama
Categoria: Documentary Film

Vienna come una terra notturna non-stop e dormitorio dei poveri, il rovescio della medaglia della sua personalità durante il giorno, priva di sdolcinati valzer e di cioccolatini ‘Palle di Mozart’.
I protagonisti di questo documentario sono dei giovani rom bulgari che hanno raggiunto Vienna per sfuggire alla povertà e per la necessità di guadagnare denaro per le loro famiglie, e che ora offrono i loro servigi in un bar per prostituti chiamato ‘Rüdiger’ nel quartiere operaio Margareten. Aspettano, fumano, bevono, giocano a biliardo, ballano, si mettono in mostra, girano intorno come dei giovani tori, parlano dei loro magri incassi, delle loro famiglie e delle prostitute, si scambiano esperienze e informazioni sul ‘bizness’. Nel mezzo di uno scontro tra culture e tradizioni, essi conducono delle esistenze transitorie, ingannevoli, e fugaci, imprigionate tra mondi diversi, tra la realtà e illusione. Qui Gus Van Sant incontra James Bidgood che incontra Pasolini: BRÜDER DER NACHT è un ibrido, intriso di una ricca semi-oscurità barocca, deliberatamente e preoccupantemente oscillante tra documentario e finzione. Questo non è un saccente e moralizzante resoconto sui prostituti, ma piuttosto un tenero ed empatico inno alla triste poesia della sopravvivenza e della solidarietà tra gli ostracizzati e gli esclusi.

DER OST-KOMPLEX

Durata: 90 min.
Anno: 2016
Paese: Germany
Regia: Jochen Hick
Sezione: Panorama
Categoria: Documentary Film

Anche oggi, venticinque anni dopo la riunificazione della Germania, gli storici stanno ancora discutendo se la DDR fosse uno stato illegittimo. Nel suo lavoro attuale, Jochen Hick, regista spesso presente nella sezione Panorama, ci racconta la storia di un cittadino della ex-DDR Mario Röllig. Hick lo accompagna mentre visita i suoi genitori e i suoi ex colleghi, ma anche i siti del suo tentativo di fuga dalla DDR e della sua incarcerazione. Röllig è stato arrestato in Ungheria nel 1987 per aver tentato di fuggire dalla Repubblica democratica tedesca; nel 1988 la Repubblica federale Tedesca acquistò la sua libertà. Oggi parla regolarmente nelle scuole delle sue esperienze e fa anche volontariato come guida presso l’ex prigione della Stasi nel quartiere Hohenschönhausen a Berlino, che ora è diventata un memoriale. Hick rimane vicino al suo protagonista in ogni momento, ma rimane neutrale. Durante alcuni confronti con simpatizzanti della ex-DDR Mario Röllig è stato accusato di distorcere la storia. E’ evidente che la battaglia per avere l’ultima parola su come dovrebbe essere interpretata la storia della DDR è ancora piena di tabù e irta di traumi personali.

INSIDE THE CHINESE CLOSET

Durata: – 72 min.
Anno: 2015
Paese: Netherlands
Regia: Sophia Luvarà
Sezione: Panorama
Categoria: Documentary Film

Il padre di Andy sa che suo figlio è gay, ma è determinato a rispettare le convenzioni sociali, quindi lo esorta a trovarsi una lesbica che sia disposta a sposarlo. Cherry è già passata da un matrimonio fasullo, ma ora i suoi genitori si aspettano che la loro unica figlia faccia loro avere un nipotino, in modo che possano finalmente porre fine alle chiacchiere dei loro vicini. In Cina gli uomini gay e le donne lesbiche subiscono una pressione enorme per far risparmiare ai loro genitori la vergogna di avere un figlio non sposato e senza figli. Anche se l’omosessualità non può più essere considerata illegale, è ancora rara la comprensione verso una vita vissuta al di fuori dalle tradizionali norme eterosessuali. La regista italiana Sophie Luvara accompagna con sensibilità Andy e Cherry nei loro tentativi, spesso assurdi, di fare la cosa giusta: mercati dove si contrattano falsi matrimoni tra gay e lesbiche, agenzie per madri surrogate, listini prezzi per l’adozione dei neonati e i loro genitori che costantemente si lamentano e non cedono nelle loro convinzioni. Sia Cherry che Andy riescono a ritagliarsi dei piccoli pezzi di libertà, ma sanno anche che il loro personale coming out costringerebbe i loro genitori a chiudersi essi stessi nell’armadio, dal momento che non vorranno mai riconoscere l’omosessualità dei loro figli in pubblico.

KIKI

Durata: 95 min.
Anno: 2016
Paese: Sweden/USA
Regia: Sara Jordenö
Sezione: Panorama
Categoria: Documentary Film

Venticinque anni dopo ‘Paris is Burning’, del 1991, vincitore del Teddy Award, che portò il pubblico della Berlinale più vicino alla scena delle gare di ballo ‘voguing’ di New York, ‘Kiki’ ci fornisce una panoramica del mondo di una giovane comunità LGBT nera di oggi, osservando le gare dove i ballerini competono per un premio e ascoltando i partecipanti parlare dei loro sogni e delle loro vite. In contrasto con il momento in cui fu girato ‘Paris is Burning’ , questi balli non nascono piu’ naturalmente da una subcultura, ma sono invece organizzati da alcune associazioni queer di aiuto ai giovani. Il modo lucido con cui oggi i giovani discutono di questioni di gender e come essi naturalmente usano termini come eteronormatività e decostruzione delle differenze di genere è sorprendente. La città, le strutture sociali e la consapevolezza nei riguardi delle politiche di genere, sono senza dubbio cambiati dal 1980 ad oggi, ma ciò che rimane inalterato è il desiderio di accettazione e di avere un luogo sicuro per celebrare la propria individualità. Anche se per alcuni dei protagonisti il coming out potrebbe oggi sembrare più facile, ora che negli Stati Uniti i matrimoni dello stesso sesso sono legalizzati, il co-sceneggiatore Twiggy Pucci Garçon afferma deciso che “c’è ancora così tanto er cui lottare.”

WEEKENDS

Durata: 98 min.
Anno: 2016
Paese: South Korea
Regia: Dong-ha Lee
Sezione: Panorama

Ogni fine settimana il coro gay maschile G-Voice si ritrova per le prove a Seoul – cosi come sta continuando a fare dal 2003. Questo coro, agendo come una specie di antidoto alla omofobica società coreana, fornisce alla vita quotidiana degli uomini gay una colonna sonora, in un modo intelligente e divertente. Per il loro decimo anniversario, i membri del coro hanno progettato di dare il loro primo grande concerto, con accordi ambiziosi, coreografie creative e molti nuovi pezzi. Questo mette davvero alla prova i cantanti del coro, perché l’entusiasmo di alcuni di loro supera le loro capacità vocali. Oltre a dedicarsi ai preparativi per il loro grande giorno, i membri del G-Voice sono anche politicamente attivi, suonando per l’uguaglianza e cantando serenate contro la discriminazione, e non solo alle manifestazioni LGBTQ. Il regista Lee Dong-ha riesce, quasi per inciso, a darci uno spaccato della vita gay in Corea. Accompagna i membri del coro e gli organizzatori, anche dopo le prove, quando le conversazioni diventano più personali, nel corso di una cena. Girati nello stile di patinati video musicali, i brani interpretati dai G-Voice forniscono tra l’altro, una testimonianza, sulle esperienze degli uomini gay nella società coreana, sulle loro famiglie conservatrici e sulla gioia di vivere gay.

ZONA NORTE

Durata: 90 min.
Anno: 2016
Paese: Germany
Regia: Monika Treut
Sezione: Panorama

Quindici anni dopo aver ripreso l’attivista dei diritti umani Yvonne Bezerra de Mello mentre lavorava con i bambini di strada in Kriegerin des Lichts (Warrior of Light, Panorama 2002), Monika Treut torna a Rio de Janeiro per documentare
lo sviluppo e la sostenibilità di quel progetto educativo alternativo, Uerê.
Ogni giorno la de Mello fornisce i pasti ai circa 250 bambini della sua istituzione e offre loro un amorevole, sicuro ed efficace ambiente per l’apprendimento. Il suo approccio alternativo alla didattica permette ai bambini di superare le difficoltà di apprendimento che sono il risultato di esperienze di gravi violenze. Intanto, i preparativi per le Olimpiadi e il pesante intervento militare contro gli abitanti delle favelas, hanno creato condizioni simili ad una guerra civile. La Treut prende in esame gli effetti dei cambiamenti urbani e sociologici, stando molto vicina ai suoi protagonisti e utilizzando un approccio visivo molto sensibile. In ‘Zona Norte’ la Treut si mette alla ricerca dei protagonisti del suo film precedente. Gli scolari che lei aveva descritto nel 2001 sembravano non avere futuro, ma il suo nuovo incontro con loro dimostra come, nel lungo periodo, il progetto della de Mello abbia dato a questi bambini una possibilità in più nella vita.

ALCUNI CORTI

A BOY NEEDS A FRIEND

Durata: 23 min.
Anno: 2015
Paese: Canada/USA
Sezione: Forum

In questo ultimo capitolo del suo video-saggio ancora in corso di realizzazione “Final Thoughts “, l’artista canadese Steve Reinke rivolge la sua attenzione al tema dell’amicizia. ‘A Boy Needs a Friend’ approfondisce i sui argomenti topici, in particolare indagando qui la nozione di amicizia queer nietzschiana. Usando la sua inconfondibile tonalità di voce in un monologo che lega insieme una serie eclettica di immagini le più disparate, che vanno da collage di riprese trovate in giro, animazioni digitali, riprese video girate con il telefono cellulare, Reinke espone le sue teorie sull’identità di Stephen King e Joyce Carol Oates, sugli scarabocchi fatti con le punte di aghi, sui pregi di possedere sia la cittadinanza degli Stati Uniti che quella canadese e sulla capacità dei cadaveri di avere rapporti sessuali. “Final Thoughts” è iniziato nel 2004 come un progetto di vita: esso sarà completato con la morte di Reinke. Si tratta di una raccolta di saggi, di video, flussi di pensieri che passano per la testa di Reinke e affermazioni provocatorie. Forum Expanded proiettò ‘The Tiny Ventriloquist: Final Thoughts’, Serie Due nel 2012. ‘ A Boy Needs a Friend’ è parte di ‘The genital is Superfluous: Final Thoughts’, Quarta Serie (2016).

BALCONY

Durata: 17 min.
Anno: 2015
Paese: Great Britain
Regia: Toby Fell-Holden
Sezione: Generation

Tina non sa molto della studentessa con il Hijab, il tradizionale velo islamico. Potrebbe provenire dall’Egitto o l’Iraq – ma che importa? Lei vorrebbe esserle vicina, proteggerla dalla sua vita dura dentro casa e nel vicinato. Ma come mai Tina pensa di sapere così tanto di questa ragazza straniera? Dana inizia a chiedersi perché la ragazza bionda le stà dedicando cosi tanta attenzione negli ultimi tempi. Pregiudizi e tentativi di advances si scontrano frontalmente nel quartiere.

EN LA AZOTEA

Durata: 12 min.
Anno: 2015
Paese: Spain
Regia: Damià Serra
Sezione: Generation

Una cappa di calore ricopre i tetti dei palazzoni di periferia. Ogni giorno
alla stessa ora, cinque ragazzi salgono fino alla cima di uno di questi palazzi per curiosare sui tetti delle case vicine. Ogni giorno come un orologio, una donna appare, si toglie i vestiti e si sistema per prendere il sole nuda. Ma quel giorno accade qualcosa di diverso. Sul tetto della casa accanto, un uomo nudo cerca sollievo dal caldo sotto una canna dell’acqua e uno dei ragazzi non riesce a togliergli gli occhi di dosso. I suoi amici non possono non notarlo.

MAMMA VET BÄST

Durata: 12 min.
Anno: 2016
Paese: Sweden
Regia: Mikael Bundsen
Sezione: Generation

Dunque, lui è gay . Questa sera ha presentato il suo fidanzato a sua mamma e in seguito gli ha dato con passione un bacio di addio in macchina . Lui è fortunato ad avere una madre con una mente così aperta – non tutti sono così fortunati . Ma lei pensa che sia meglio che lui non lo dica ancora a suo padre . E certamente non dovrebbe rendere noto in pubblico che è gay. Un sacco di persone hanno pregiudizi. Non tutti sono comprensivi come sua madre.

O NOAPTE IN TOKORIKI

Durata: 18 min.
Anno: 2016
Paese: Romania
Regia: Roxana Stroe
Sezione: Generation

C’è una festa nella discoteca Tokoriki. E’ il 18° compleanno di Geanina e
tutto il paese è lì. Il neon a forma di palma è acceso, e il DJ indossa
la sua maglietta dorata. Alin ei suoi amici salgono sul carretto trainato dai cavalli
e vanno a prendere possesso della pista da ballo. Ma Alin sembra avere qualcosa in mente. I suoi occhi brillano quando mette gli occhi su Geanina, che non sfugge
alle attenzioni del suo ragazzo. Le emozioni sono forti. Ci sarà una escalation stasera?

O PÁSSARO DA NOITE

Durata: 20 min.
Anno: 2015
Paese: Portugal/France
Regia: Marie Losier
Sezione: Forum

Nell’ultimo della sua serie di ritratti di leggendari artisti della scena underground, Marie Losier ci porta nel mondo di Fernando, alias Deborah Krystal, la scintillante e poetica performer del club di Lisbona ‘Finalmente’. Nel corso degli ultimi trent’anni, Fernando si esibisce ogni sera al ‘Finalmente’, vestito in abiti dorati. ‘O Pássaro da Noite’ ci rivela le molte faccie di Fernando che si trovavano sotto gli strati dei suoi tessuti colorati, e con l’aiuto di un grande cast di amici e di colleghi cineasti, lascia che le leggende di Lisbona prendano vita. Alternando le sue apparizioni sotto mutevoli forme, come sirena, uccello, o leone, Fernando ci porta in un viaggio attraverso i desideri e i sogni di metamorfosi e miti: dalla scintillante luce del sole di una spiaggia colorata alle ombre minacciose di un museo di notte.

RELUCTANTLY QUEER

Durata: 8 min.
Anno: 2016
Paese: Ghana/USA
Regia: Akosua Adoma Owusu
Sezione: Shorts
Categoria: Short Film

Questo racconto epistolare ci introduce nella non facile vita di un giovane uomo ghanese che lotta per conciliare il suo amore per la madre con il suo desiderio verso le persone del suo stesso sesso, in mezzo alle aumentate tensioni provocate dalla politica verso gli omosessuali in Ghana. Incentrato su di una lettera piena di esitazioni e di incertezze, ‘Reluctantly Queer’ fornisce risposte e pone domande su cosa significhi essere queer in Ghana oggi.

TEDDY RETRO

1 BERLIN HARLEM

Durata: 100 min.
Anno: 1974
Paese: Deutschland (BRD)
Regia: Lothar Lambert, Wolfram Zobus
Interpreti: Rainer Werner Fassbinder, Conrad Jennings, Tally Brown, Ingrid Caven

Mitico film dal regista super indipendente Lothar Lambert, regista molto presente in passato alla Berlinale, sulle diverse forme di razzismo presenti nel vibrante stile di vita della Berlino ai tempi della realizzazione del film. Ricchissimo di cammei di personaggi famosi della scena berlinese: accanto all’attore protagonista Conrad Jennings appaiono tra gli altri Ortrud beginnen, Tally Brown, Ingrid Caven, Peter Chatel, Rainer Werner Fassbinder, Günter Kaufmann,Dietmar Kracht, Evelyn Künneke, Lothar Lambert, Y Sa Lo, Bernd Lubowski,Brigitte Mira, Vera Müller.
Un militare americano di colore di stanza a Berlino Ovest lascia l’esercito degli Stati Uniti per andare a vivere con la sua ragazza bianca, che ha già un figlio di un altro uomo dalla pelle scura.Dopo una discussione con la famiglia di lei, lui litiga con la sua ragazza. Anche se trova un nuovo lavoro e un alloggio, si trova di fronte al razzismo che si manifesta sotto forma di molestie sessuali. Il film contiene una celebre scena di rapporto orale su di una spiaggia del Wannsee, che gli ha provocato non pochi problemi di distribuzione.

GENDERNAUTS – EINE REISE DRUCH DIE GESCHLECHTER

Durata: – 90 min.
Anno: 1999
Paese: Deutschland
Regia: – Monika Treut

“Gendernauts” è un film documentario sulla transessualità e sui cosiddetti “nomadi del genere”, persone che usano la tecnologia moderna e le sostanze chimiche per cambiare i loro corpi e per essere in grado di spostarsi fra i generi maschio e femmina. Cosi facendo essi fondamentalmente mettono in discussione il concetto di identità di genere: i gendernauti rispondono alla domanda se essi sono un uomo o una donna semplicemente con un “Sì”.
Uno dei primi ricercatori in un mondo in cui i generi maschio e femmina erano ancora rigidamente separati da un alto muro, Monika Treut è al tempo stesso una pioniera e una veterana del Cinema Queer – un’icona del movimento di emancipazione. Numerosi suoi lavori sono stati proiettati nella sezione Panorama.

GLI ALTRI TITOLI “TEDDY RETRO”

Anders als die Andern (Different from the Others) – Germany, 1919
Regia: Richard Oswald

Before Stonewall – USA, 1984
Regia: Greta Schiller, Robert Rosenberg
Info-Schau (former title of Panorama) 1985

Die Betörung der Blauen Matrosen (The Enchantment of the Blue Sailors) – Germany (Federal Republic), 1975
Regia: Ulrike Ottinger

Die Wiese der Sachen (The Meadow of Things) – Germany (Federal Republic), 1974-1987
Regia: Heinz Emigholz
Panorama / Teddy Award winner 1988

Je, tu, il, elle (I, You, He, She) – France / Belgium, 1974
Regia: Chantal Akerman

Looking for Langston – United Kingdom, 1989
Regia: Isaac Julien
Panorama / Teddy Award winner 1989

Machboim (Hide and Seek) – Israel, 1979
Regia: Dan Wolman
Info-Schau (former title of Panorama)1980

Marble Ass – Federal Republic of Yugoslavia, 1995
Regia: Želimir Žilnik
Panorama / Teddy Award winner1995

Nitrate Kisses – USA, 1992
Regia: Barbara Hammer
Forum 1993

The Watermelon Woman – USA, 1996
Regia: Cheryl Dunye
Panorama / Teddy Award winner 1996

Tongues Untied – USA, 1989
Regia: Marlon Riggs
Panorama / Teddy Award winner 1990

Toute une nuit (A Whole Night) – France / Belgium, 1982
Regia: Chantal Akerman
Info-Schau (former title of Panorama) 1983

Tras el cristal (In a Glass Cage) – Spain, 1987
Regia: Agustí Vilaronga

(traduzioni di R. Mariella)

Effettua il login o registrati

Per poter completare l'azione devi essere un utente registrato.