Il criminale Charles Manson, un po’ addolcito nei primi episodi della serie
Serie trasmessa dalla rete NBC che, forse per fronteggiare le nuove modalità sperimentate con successo da Netflix e Amazon, ha trasmesso l’intera serie sul web (con più scene di nudo e sesso) subito dopo l’andata in onda del primo episodio, che sono comunque proseguiti con cadenza settimanale in TV. Noi speravamo che potesse accadere lo stesso anche da noi, ma sembra che Sky (la serie va in onda su Sky Atlantic da mercoledì 14 ottobre), ancora prevalentemente orientata sul satellite, abbia temuto un calo d’ascolti, privandoci così di un’immersione totale ed esaustiva nella prima stagione di una serie che ha sicuramente diversi motivi d’interesse, insieme a qualche aspetto deludente.
La serie, come viene scritto ad ogni inizio di episodio, si basa sulla vera storia del noto criminale Charles Manson (inizia due anni prima la strage di Cielo Drive), ma con l’aggiunta di figure e vicende inventate. Soprattutto la storia si concentra sul personaggio del poliziotto Sam Hodiak (David Duchovny), un veterano della 2^ guerra mondiale che, rientrato nella polizia, fatica ad adeguarsi agli ultimi cambiamenti. Al suo fianco troviamo il giovane agente Brian Shafe (l’affascinante Grey Damon). La coppia non esprime, naturalmente, lo stesso feeling che avevano Mulder e Scully negli X-Files, ma riesce ugualmente a farci entrare nello spirito di quegli anni, con poliziotti ancora troppo conservatori, pronti a pestare neri, gay ed emarginati ad ogni occasione. In verità il nostro eroe Hodiak si dimostrerà fin troppo progressista per l’epoca (probabilmente per andare incontro alle aspettative del pubblico). Lo stesso accade col personaggio di Charles Manson, inizialmente presentato come un carismatico hippy, dalle idee libertarie, soprattutto in campo sessuale, che gestisce un piccolo harem di devote fanciulle, iniziate da lui a qualsiasi tipo di rapporto sessuale, etero ed omo. Scopriamo presto che anche lui ha avuto una lunga relazione gay con il potente avvocato Ken Karn (Brían F. O’Byrne), un omosessuale velato, sposato e con una figlia, Emma Karn (Emma Dumont), che soffre della freddezza famigliare, così come la madre Grace Karn (Michaela McManus), che dice di non sapere mai cosa pensa suo marito (sic!). Il rapimento della figlia Emma, da parte di Manson che vuole ottenere favori dal padre per una desiderata carriera musicale, è il motivo che lega la storia di Manson a quella di Hodiak, poliziotto incaricato in via ufficiosa della sua ricerca. La serie sembra quindi indecisa tra focalizzarsi su Manson o su Hodiak, e anche se Manson è presente per quasi la metà di ogni episodio, sono le vicende di Hodiak, famigliari, sentimentali e lavorative, a tenere viva l’attenzione del pubblico, grazie anche alla indiscussa bravura di Duchovny.
Il personaggio di Charles Manson è interpretato dall’attore Gethin Anthony, diventato famoso per essere stato il primo personaggio gay del Trono di Spade (era Renly Baratheon, un gay gentile che contrastava in un ambiente feroce e crudele, cosa che era piaciuta molto al pubblico gay). Qui invece veste i panni di uno dei più terribili criminali della storia USA, all’apparenza bisessuale, capace di sodomizzare all’istante il suo vecchio amante nel bel mezzo di un garage pubblico. L’attore ha detto di aver accettato volentieri questa parte perchè: “conoscevo quella storia tremenda, ma mi è sembrato che i dialoghi e le situazioni raccontate fossero davvero autentiche, così ho potuto approfondire la comprensione di quegli anni. Il coraggio e la crudezza di questa rappresentazione mi hanno entusiasmato”.