"NOI CI SIAMO, CON FRANCA, A MILANO"

evento organizzato da Paolo Rumi per festeggiare Franca Valeri e il Festival MIX Milano
al Teatro San Babila prima della Prima de ‘Il cambio dei cavalli’ di Franca Valeri. Milano 19 maggio 2015.

Anche Cinemagay.it ha partecipato al flash mob organizzato dal vulcanico Paolo Rumi, per festeggiare due nostre glorie cittadine: Franca Valeri e il Festival Mix. L’evento è iniziato una ventina di minuti prima dello spettacolo: una quarantina di persone, che avevano accolto l’invito lanciato via internet da Paolo, hanno indossato una bella maglietta rossa con la scritta ‘Franca Valeri’ sul petto, creata per l’occasione da Paolo e dai suoi amici di attaccabottone.com. Anche alcune signore presenti per lo spettacolo, entusiaste, hanno voluto aggiungersi. Al momento stabilito siamo stati tutti invitati ad entrare nel camerino della Valeri. Ovviamente la maggior parte di noi è dovuta restare nel corridoio e in pochi hanno potuto vedere l’espressione di sorpresa di Franca e ascoltare le belle parole che ha voluto dedicare a noi, alla città di Milano e al Festival mix. Tutti ci siamo poi ritrovati nel foyer del teatro e insieme abbiamo più volte gridato, tra la sorpresa degli spettatori nel frattempo arrivati: “NOI CI SIAMO, CON FRANCA, A MILANO”.
Franca Valeri, da sempre amatissima dal pubblico LGBT, ha più volte fatto dichiarazioni che dimostrano quanto il nostro amore nei suoi confronti sia sinceramente corrisposto.
Nel 2011, in occasione del Premio QUEEN OF COMEDY del Festival Mix di Milano, aveva dichiarato: ”Ho sempre saputo di piacere molto al pubblico omosessuale e mi fa piacere questa festa: e’ una platea sofisticata, non banale”.
Mentre durante la serata di apertura del Torino GLBT Film Festival nell’aprile del 2009, aveva detto: “Lo so che ci siamo simpatici…. Ho scoperto che cosa ci unisce: l’ironia. Non è una simpatia qualunque, è una cosa un po’ particolare. Voi ridete quando faccio certi sketch, come la signorina snob, la signora Cecioni, la mamma, ma c’è in più una grande comprensione, c’è un legame, oso dirlo, culturale…“.
Abbiamo chiesto a Paolo Rumi come è nata iniziativa: “Tutto è partito dalla T-shirt dedicata a lei – rossa come la passione civile e come il teatro- realizzata in tiratura limitata da attaccabottone.com. Diceva “franca valeri” in tributo alla sua forza di parola, con cui ci siamo così spesso identificati/e! . E per una sera oltre 40 tra uomini e donne sono stat* lei: Franca Valeri.”.
Se qualcuno volesse procurarsi la storica maglietta, può andare sulla pagina Facebook

Di seguito riportiamo un contributo di Paolo Rumi dalla sua pagina Facebook.

LA MASCHERA E IL MONDO

Ossia, il teatro (anche quello che facciamo tutti i giorni) e la realtà: cosa diamo agli altri e cosa teniamo per noi?
In Franca Valeri il confine non è percepibile e per questo non si sa come amarla: se come Diva, sorella maggiore o -vista l’età raggiunta- come Saggia.
Franca Valeri è la Diva Schiva.
Credo di aver individuato: questo è il segreto del suo fascino magnetico su di me (noi) e penso risieda nelle radici comuni, nella milanesità. Teatro o realtà? Soluzione di continuità.
Sembra Oscar Wilde, mi diceva Matteo, parla per aforismi.
Usa lo svantaggio della lentezza di pronuncia a suo favore e il limite diventa forza.
Milanese di nascita e romana per adozione, sopravvissuta all’Olocausto (suo papà era ebreo) prende la vita come un regalo, scomodo ma un regalo (come gli uomini gay). Forse per questo sfugge tutte le categorie e invita te a ripudiarle, se non per quanto possano servire ad aiutare il buon vicinato tra esseri umani (“l’isola deserta non è un buon punto, non possiamo fare a meno del vicinato”).
La Franca, sembra di conoscerla, eppure ti mette un po’ in soggezione: scostante e universale insieme, il paradosso eletto a conferma, la messa in moto (già negli anni 60!!!) di quel meccanismo che sarebbe poi diventato “umorismo camp” (appunto, idolo dei gay)… Ma lei non lo sapeva e andava avanti…
Umile e affettuosa vs inesorabile e vagamente altera.
Mi ha sempre “trasmesso” con una forza che poche altre persone hanno avuto: discrezione e ribellione insieme.
Personalmente dovevo restituirle qualcosa: almeno un grazie, da milanese.
L’ho fatto con gli amici e le amiche più cari, in uno scherzo affettuoso (tutti siamo diventati Franca Valeri) che per una sera univa Gratosoglio (dove sono cresciuto io) e via della Spiga (dove ho scoperto è cresciuta lei, ma ci abitava ancora la gente, allora, non solo fantasmi).
In quei 5 minuti dove dovevo parlare a nome di tutti le ho chiesto se si sente milanese, per supportare il Festival Mix.
Per rispondermi si è rivolta al gruppo che era riuscito ad entrare nel camerino e ha detto “sì, io sono di qui. Roma è stata la mia città, ma tutto quell’oro e quei palazzi che mi hanno affascinato, oggi non li riconosco più”. E io: “bentornata tra noi, dunque, ci è mancata molto! E vogliamo essere alla sua altezza, anzi questa sera siamo tutti Franca! Noi ci siamo, con Franca e con Milano!”.
Sorrideva divertita e orgogliosa. Ha guardato le magliette indossate e quella che aveva in mano, nel tubo di plastica: “Mma è bellissima! Non la regalo a nessuno… Io questa me la metto…”
Franca in questo suo spettacolo “Il Cambio dei Cavalli” guarda alla differenza tra generazioni e consiglia poi come prendere la vita. Rispettandosi. La ascolti e sembra di sentire la vita che ti parla… Un certo modo di prendere la vita. Non sappiamo come andrà a finire, men che meno dove andrà.
Dobbiamo perciò evitare di essere ridicoli o inutili pontificando. Cerchiamo almeno di non essere impossibili gli un* per gli/le altr*.
“Chi siamo e dove andiamo?” è un discorso che andrà dove può …ma bisogna almeno cercare di aiutare un po’ il percorso.
In questo Franca Valeri è milanesità pura.

Grazie a #Parentisocialclub, Andrée Ruth Shamm, Valentina Letizia, Emiliana Palmieri, Luca Breseghello, Matteo Tranchellini. E soprattutto Sandro Avanzo, amico, stimato critico teatrale e cinematografico. Senza di lui questo tributo a un’attrice di teatro -con la T-shirt, come fosse una rockstar- non sarebbe mai successo.

(contributo di Roberto Mariella e Antonio Schiavone)


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