Dal sito del SQFF
TUTTI I PREMI
La “Giuria internazionale”, composta da Véronique Aubouy, Roberto Castón, Benjamin Crotty, Davide Oberto e Tiziana Lo Porto, ha premiato
Mondial 2010 di Roy Dib,
perché “con una scelta di regia solo apparentemente semplice e familiare, il film disegna un paesaggio, anche geopolitico, capace di raccontare la complessità dei sentimenti“.
La stessa giuria ha dato una menzione speciale a Tremulo di Roberto Fiesco, perché “rivendica con eleganza la possibilità e la capacità del cinema di essere sentimentale“. Lo stesso film ha vinto anche il premio del pubblico, risultando il più votato tra i corti in concorso.
La “Giuria dei 100 Autori” ha premiato
Bad at Dancing di Joanna Arnow,
“un film originale e toccante, che sa raccontare con durezza ma anche ironia e umorismo la solitudine, l’esclusione e il disagio di abitare nel proprio corpo“, sottolineandone anche “la freschezza dei dialoghi e la naturalezza degli attori“.
La giuria del “Palermo Pride” ha deciso di assegnare una menzione speciale a Mondial 2010 di Roy Dib, perché “Il pretesto del racconto di viaggio filmato da una coppia gay, che quindi è praticamente sempre fuori dalle inquadrature, fa sì che l’omosessualità non sia un tema ma uno sguardo, una lente con cui guardare alle relazioni, agli spazi, al rapporto tra libertà ed oppressione in una Palestina nella quale anche la banalità della vita quotidiana deve fare i conti con l’imminenza della paura“.
Il direttore artistico del Festival Andrea Inzerillo, la direttrice organizzativa Tatiana Lo Iacono e i loro collaboratori si dichiarano molto soddisfatti del successo della manifestazione, che negli anni ha moltiplicato il pubblico e che quest’anno ha registrato un notevole incremento di presenze rispetto alla passata edizione. In particolare sono state apprezzate le anteprime nazionali, tra le altre quelle dei film di Greenaway (Eisenstein in Messico) e Bonello (Saint Laurent), l’intervento della “madrina” Fulvio Abbate, gli incontri con i registi e la conferenza di Paul Beatriz Preciado, cui è stato consegnato il Premio Nino Gennaro.
“Un festival è una scommessa, e come tale guarda al futuro“, dichiarano Inzerillo e Lo Iacono. “Il Sicilia Queer vuole essere un progetto ambizioso che faccia di Palermo un centro significativo per la promozione e la difesa del cinema di qualità, a partire dal Cinema De Seta e dai Cantieri Culturali alla Zisa. Cultura dei diritti e diritto alla cultura vanno di pari passo e devono essere sostenuti con forza e convinzione per migliorare sensibilmente la qualità della vita delle persone“.
L’attività del Sicilia Queer Filmfest 2015 prosegue nella sezione Arti Visive con la mostra Transmongolian del fotografo spagnolo Álvaro Laiz, curata di Antonio Leone a Palazzo Ziino di Palermo dal 12 giugno al 10 luglio, mentre a novembre avrà luogo il festival del Teatro bastardo, curato da Giovanni Lo Monaco e dedicato al poeta, attore, regista e autore teatrale Nino Gennaro nel ventennale della morte.
Dal 24 al 31 maggio 2015 si svolge a Palermo la quinta edizione del Sicilia Queer International LGBT & New Vision Filmfest, uno dei più importanti festival di cinema gay italiani, con un’intensa settimana di proiezioni, incontri, workshop e concerti.
Gli eventi hanno luogo ai Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo, tra il Cinema De Seta e la Sala Wenders del Goethe-Institut.
Il festival, diretto da Andrea Inzerillo, si distingue non soltanto per l’accurata ricerca e proposta di film e documentari provenienti da tutto il mondo, ma anche per il modo in cui si coniuga uno sguardo attento ai nuovi linguaggi e ai temi delle diversità in genere con le tematiche lesbo, gay, bisex e transgender, che ne fa una manifestazione di respiro internazionale e unica nel suo genere.
A riprova di tale eccentricità l’evento di apertura, domenica 24 alle ore 21.00, che sarà introdotto quest’anno da una “madrina” d’eccezione: lo scrittore Fulvio Abbate, il cui spirito libero, polemista e anticonformista è perfettamente in sintonia con lo spirito del Festival. Abbate incontrerà il pubblico subito dopo l’inaugurazione-aperitivo con L’orchestra della bottega delle percussioni con lo spettacolo Suoni dal mondo, cui farà seguito la proiezione, in anteprima esclusiva, di Eisenstein in Messico, il nuovo film del regista Peter Greenaway , che uscirà nelle sale cinematografiche il 4 giugno.
Interpretato da Elmer Bäck e Luis Alberti e presentato con successo all’ultimo Festival di Berlino, Eisenstein in Messico è uno scatenato e dissacrante biopic sul celebre regista de La corazzata Potëmkin, del quale racconta i turbolenti giorni messicani sul set di Que viva Mexico!, durante i quali “scopre” la propria omosessualità. Con il suo inconfondibile stile visionario, Greenaway firma un ritratto originale e irriverente del grande regista russo, legandolo a una riflessione sul cinema, il sesso e la morte che sconvolge e affascina allo stesso tempo.
Il film apre la sezione Panorama Queer, che proseguirà nei giorni successivi con anteprime eccezionali, tra cui: Je suis Annemarie Schwarzenbach di Veronique Aubouy (che sarà presente alla proiezione), sulla straordinaria scrittrice, viaggiatrice e fotografa che fu compagna di Erika Mann; Nuit blanches sur la jetée di Paul Vecchiali, visionaria rivisitazione de Le notti bianche di Dostoevskij; Fassbinder, intenso documentario sul grande regista tedesco realizzato dall’amico Christian Thomsen con diversi materiali inediti; Borobudur di Arnold Pasquier (autore tra l’altro del trailer del Sicilia Queer 2015, e che introdurrà la proiezione) sulla storia di uno studente in crisi che nella Palermo dell’architettura moderna metterà in discussione il suo sguardo e i luoghi comuni sulla città; e ancora Michel di Blaise Othnin-Girard, Una nobile rivoluzione di Simone Cangelosi, Nachthelle di Florian Gottschick, Guidance di Pat Mills, Fort Buchanan di Benjamin Crotty, per finire con un altro grande evento: l’anteprima nazionale di Saint Laurent di Bertrand Bonello, biografia “non autorizzata” del grande stilista francese, un film “viscontiano”, che si contrappone al più noto e commerciale YSL di Jalil Lespert.
Anche quest’anno saranno diversi gli artisti presenti alla manifestazione e tra questi il poliedrico Melvil Poupaud, regista, attore, sceneggiatore e musicista, cui è dedicata la sezione Presenze. Poupaud – che presto interpreterà il nuovo film di Angelina Jolie – è stato anche protagonista di molti film importanti del grande Ra ú l Ruiz ; e proprio al celebre regista cileno sarà dedicata la sezione Carte Postale à Serge Daney, all’interno della quale, oltre al film Genealogia di un crimine interpretato da Catherine Deneuve e Michel Piccoli, saranno proposte alcune rarità sul rapporto tra Ruiz e Palermo, tra cui il cortometraggio Il pozzo dei pazzi, ispirato all’omonimo testo di Franco Scaldati e, in collaborazione con la Filmoteca Regionale, alcune testimonianze video dal ciclo di conferenze del 1994 dal titolo Il cinema come viaggio clandestino.
Momento cruciale del festival è il concorso internazionale di cortometraggi, giunti anche quest’anno numerosissimi da tutto il mondo e selezionati da Tatiana Lo Iacono. Il pubblico potrà assistere alle proiezioni insieme alla qualificata giuria, composta dai cineasti Véronique Aubouy , Roberto Castón , Benjamin Crotty, dal selezionatore Davide Oberto e dalla scrittrice Tiziana Lo Porto, che premierà i migliori cortometraggi incentrati sui temi della diversità, delle identità e del mondo LGBT.
Altro appuntamento che si rinnova è il “Premio Nino Gennaro”, che quest’anno sarà assegnato al filosofo spagnolo Paul B. Preciado, teorico queer di fama mondiale. Nell’ambito del Premio, per ricordare lo scrittore e drammaturgo palermitano nel ventennale della morte, saranno proiettati alcuni rari filmati di Pippo Zimmardi interpretati da Gennaro.
La sezione Retrovie italiane, curata da Umberto Cantone e Francesco Puma, che ridà luce a cult movie e rarità ingiustamente trascurate o dimenticate, proporrà quest’anno il controverso Salò di Pasolini nel quarantennale dall’uscita (e dalla morte dell’autore), L’ultima orgia del Terzo Reich di Cesare Canevari e L’ultimo giorno di scuola prima delle vacanze di Natale di Gian Vittorio Baldi.
Altri momenti di riflessione, spettacolo e intrattenimento, che si alterneranno alle proiezioni, sono la sezione Letterature Queer curata da Mirko Lino e Silvia Antosa, l’attività di svago e accoglienza per bambini curata da Cucù e i concerti all’aperto curati da Serena Ganci, che vedranno in scena tra gli altri i Montoya della 800Hz Records (nuova etichetta discografica di musica elettronica) e Capibara (uno dei più talentuosi producer italiani del momento) , il gruppo palermitano degli Akkura, il dj set di Lady Maina e un drag show curato da Arcigay.
LUNGOMETRAGGI IN ANTEPRIMA NAZIONALE
2015/05/24 ore 21:00 | ||
Eisenstein in Guanajuato di Peter Greenaway |
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tendenza: GGG | ||
nazione: Netherlands / Mexico … – durata min.: 105 | ||
anno: 2015 | ||
” Siamo abituati a pensare il regista sovietico Sergej Eisenstein come a un autore serioso, così come i suoi film inneggianti alla rivoluzione e al nuovo regime come Ottobre o La corazzata Potëmkin. Ci voleva un visionario anarchico come Peter Greenaway, invece, per trasportarcelo di peso nelle strade sterrate della campagna messicana fino a Guanajuato, dove effettivamente le biografie ci raccontano di un suo soggiorno di alcuni giorni nel 1931 per girare un film, poi rimasto solo un cumulo di girato mai montato. In uno dei momenti tipici di Greenaway, di spiazzante giustapposizione di elementi diversi, come una didascalica presentazione del regista alternata a un corteo gioioso in marcia alle prese con dei fastidiosi insetti, ci viene presentato un autore all’apice del suo successo artistico, in gita esplorativa per realizzare Que Viva Mexico, dopo il rifiuto degli studios hollywoodiani e qualche pressione di troppo dal regime staliniano. Non ci si può aspettare, oltre questo spunto reale, una ricerca di realismo da parte di un regista che ha fatto dell’immaginazione in volo, della ricerca visiva di linguaggi diversi, una chiave della sua carriera. Nel suo ennesimo divertissement si ispira alla documentata omosessualità di Eisenstein, che presto diventerà reato nell’Unione Sovietica staliniana, per lasciarsi trasportare dai pettegolezzi, molto meno certi, di una trascinante relazione con la sua guida locale, l’affascinante Palomino Cañedo. Ne viene fuori una giostra dei sensi stralunata, fra sesso e morte, in cui l’ossessione per il corpo di Greenaway si conferma con una lunghissima sequenza con i due uomini nudi, fra erezioni, rapporti sessuali dolorosi o giocosi e la contrapposizione anche cromatica fra la carnagione chiara dell’uomo del freddo Eisenstein, interpretato con efficacia dal finlandese Elmer Back, e quella scura baciata dal sole del suo ospite/amante…” (Mauro Donzelli, Comingsoon.it) | ||
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2015/05/25 ore 16:30 | ||
Nuits blanches sur la jetée di Paul Vecchiali |
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tendenza: Q | ||
nazione: Francia – durata min.: 94 | ||
anno: 2014 | ||
“Da Visconti a Bresson, le “notti bianche” di Dostoevskij sono state portate diverse volte sullo schermo con esiti magnifici. Paul Vecchiali ne dà una rilettura molto fedele e intimista, dove il tema del sogno nasce da un originale e coraggioso percorso di sottrazione. Il sognatore è un nottambulo in cerca di se stesso più che di un incontro, spinto da un’indole che il regista non esita a definire “masochista”. Dalla parola nasce anche il percorso sentimentale del giovane, che come il movimento di una marea appare destinato a ripiegarsi. Il film di Vecchiali è tanto semplice quanto rigoroso, unica concessione al suo spirito mediterraneo il molo al posto della riva del fiume, con un grosso faro a fungere da punto di riferimento e simbolo, neanche troppo nascosto, di un desiderio che si agita sotto le acque. Una banchina, un uomo e una donna colti nelle poche luci della notte, in un percorso drammaturgico che volutamente rende ambigua la distinzione tra sogno e realtà. Per Vecchiali, questo cineasta dal percorso glorioso e in pieno sviluppo – anche se non sempre seguito nel modo dovuto dalla critica – il cinema è quel sogno che si esplica in uno spazio dai contorni ben determinati. Amante e conoscitore tanto del cinema popolare quanto delle esperienze avanguardistiche, ammirato da Pasolini e Laura Betti, Vecchiali combina affabulazione e rigore della messa in scena. Il suo film appare infatti la risultante del comportamento di un corpo, colto in una certa luce a una certa distanza dalla macchina da presa. Luce, corpi e découpage con la loro presenza quasi assoluta fanno di Nuits blanches sur la jetée un film di una rara purezza. Con il flusso della parola a dare il ritmo al racconto e un po’ alla volta lasciare che delicati giochi di luce rendano possibili altre ipotesi, pensate come interludi o interruzioni di un’unità che il cinema non ha mai avuto.” (Locarno) | ||
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2015/05/25 ore 18:30 | ||
Fassbinder – to love without demands di Christian Braad Thomsen |
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tendenza: GGG | ||
nazione: Danimarca – durata min.: 109 | ||
anno: 2015 | ||
Rainer Werner Fassbinder è stato probabilmente il più importante regista del dopoguerra in Germania. La sua rapida e drammatica morte alla giovane età di 37 anni nel 1982, ha lasciato un vuoto nel cinema europeo ancora da riempire, così come un corpo di lavoro unico e multiforme di stupefacente coerenza e rigore. Dal 1969 in poi, il regista danese e storico del cinema Christian Braad Thomsen ha mantenuto una stretta ma anche rispettosa amicizia con Fassbinder. ‘Fassbinder – Lieben ohne zu fordern’ si basa sui suoi ricordi personali, nonché su di una serie di conversazioni e interviste avute con Fassbinder e con sua madre Lilo nel 1970. Il film contiene anche recenti interviste con Irm Hermann e Harry Baer, persone che erano state vicine a Fassbinder. Cominciando con la particolare infanzia di Fassbinder nella Germania traumatizzata del dopoguerra, il film, che è diviso in sette capitoli, fornisce un illuminante, intimo e commuovente tributo, che testimonia della duratura rilevanza sia dell’uomo che del suo lavoro. Oggi, in particolare, la sua opera continua a suscitare in noi tante controversie e dibattiti – siano essi di carattere estetico, creativo o critico. (Berlinale) | ||
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2015/05/25 ore 20:30 | ||
Je suis Annemarie Schwarzenbach di Véronique Aubouy |
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tendenza: LLL | ||
nazione: Francia / Svizzera – durata min.: 85 | ||
anno: 2015 | ||
Annemarie Schwarzenbach era una figura brillante della società bohemien degli anni ’20. Scrittrice di talento, lesbica, tossicodipendente, giramondo, con ammaliante fascino androgino e – con grande disappunto della sua tirannica madre filo-nazista – anche anti-fascista. La fotografa berlinese Marianne Breslauer l’ha descritta come la più bella creatura che avesse mai incontrato. La Schwarzenbach morì giovane, all’età di 34 anni. Rimase dimenticata fino agli anni ’80, quando i suoi libri hanno cominciato ad essere ripubblicati e la sua biografia ricostruita. La regista Véronique Aubouy non si limita qui a salvare Annemarie Schwarzenbach dall’oblio, ma la trasporta nel presente. Sedici giovani attori di entrambi i sessi interpretano diversi ruoli per rappresentare la Schwarzenbach, i suoi amici e le amanti. La forza e il fascino di questa figura e le sue oscillazioni tra i generi sessuali, diventano qui un progetto collegiale. Inizia come un provino per il ruolo di protagonista in un film sulla vita della romanziera svizzera, in cui i giovani attori sono invitati ad associare le loro biografie a quella della scrittrice, e finisce in una danza di relazioni in cui i confini tra realtà e recitazione sono sempre più sfocati. | ||
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2015/05/26 ore 22:30 | ||
Borobudur di Arnold Pasquier |
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tendenza: GG | ||
nazione: Francia – durata min.: 80 | ||
anno: 2015 | ||
Federico è uno studente di architettura dell’università di Palermo. Trascorre le sue giornate in giro nella zona nuova della città alla ricerca di edifici moderni da fotografare e disegnandone i dettagli. Durante il suo vagabondare incontra un ragazzo, Borobudur, che gli aprirà le porte di una nuova dimensione urbanistica della città. Sulla scia di questo magico incontro Federico abbandonerà il suo quotidiano per immergersi in una città in continua trasformazione e che lo avvierà a una personale metamorfosi. Borobudur è una riflessione sullo spazio urbano e sulla percezione che ne hanno i suoi abitanti, è un viaggio supportato da uno sguardo originale rivolto verso una parte della città spesso poco considerata, un affresco che prova ad allontanarsi dalla retorica di una Palermo “paradiso perduto”. (SQFF) | ||
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2015/05/27 ore 16:30 | ||
Michel di Blaise Othnin-Girard |
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tendenza: G | ||
nazione: Francia – durata min.: 114 | ||
anno: 2013 | ||
Michel vive in un ospedale psichiatrico da molti anni. Blaise Othnin-Girard è affascinato da questa figura fuori da qualsiasi canone, compresi quelli ai quali vorrebbe ridurlo un isolamento forzato. Arte, amore, amicizia nelle parole di Michel sembrano diversi. «Mi sembra che il paradiso… è un amore che ti trapassa il ventre e che ti rende davvero felice… una sensazione come di esplosione d’amore in un luogo lontano. È un luogo in cui si può godere, il paradiso». Il regista non vede Michel dai tempi dell’appartamento terapeutico di Mâcon, nel 2001, dove abitava prima che insorgessero alcuni problemi. Lo ritrova adesso all’ospedale in una Unità di Psichiatria Complessa: un settore chiuso e silenzioso. La sue parole si rivelano tra dolore e resistenza, humour e lucidità, lasciando intravedere una storia d’amore tra corpi impediti. Nel 1989 Blaise Othnin-Girard ha conosciuto la realtà psichiatrica di Mâcon e ha deciso di cominciare un progetto pluriennale che prevedeva la realizzazione di un film ogni 10 anni. Nel 2009, alla sua terza volta, decide di approfondire la conoscenza di Michel. Attraverso la sua storia il tentativo del regista è quello di addentrarsi nei misteri della mente umana, in una dimensione che riguarda la condizione dell’uomo, al di là del tempo e dello spazio. (SQFF) |
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2015/05/28 ore 16:30 | ||
Bright Night di Florian Gottschick |
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tendenza: GGG | ||
nazione: Germania – durata min.: 86 | ||
anno: 2015 | ||
Dovrebbe essere un idillico seppur melanconico weekend. Anna e Stefan, Bernd e Marc, due coppie, passano qualche giorno in campagna. La miniera di carbone a cielo aperto in continua espansione, che presto inghiottirà il paese, i suoi boschi e i suoi prati, li riporta a casa. Il posto è quasi deserto, la scuola in rovina, perfino le tombe sono state riesumate e messe a riposare da un’altra parte. Tuttavia le due coppie si godono il soggiorno. Ma il ritorno a casa sembra avere un effetto minaccioso su Anna. Lei e Bernd sono perseguitati da incubi, le realtà cominciano a cambiare. Come se non bastasse, Stefan è attratto dalla relazione poliamorosa dei due altri uomini – una verità usata da Marc per fare dei giochetti mentali con Anna, che sente che la sua vita ben strutturata sta andando fuori controllo… (SQFF) | ||
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2015/05/28 ore 20:30 | ||
Guidance di Pat Mills |
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tendenza: GGG | ||
nazione: Canada – durata min.: 81 | ||
anno: 2014 | ||
David Gold ha appena perso l’ennesimo lavoro nella sua mediocre carriera da attore a causa del suo problema con l’alcol. Come se non bastasse, gli viene diagnosticato un cancro alla pelle e il rifiuto di accettare la sua omosessualità lo porta a vivere una vita piena di bugie e ricordi. Senza più un soldo e con l’affitto da pagare, David decide di recitare la parte di un orientatore scolastico che aiuta i ragazzi problematici della Grusin High School. Ma le cose non saranno così facili come si aspetta. Guidance è una scanzonata commedia che ci racconta con ironia, sarcasmo ed un tocco di cinismo la folle vita del queer per antonomasia. (SQFF) | ||
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2015/05/28 ore 22:30 | ||
Fort Buchanan di Benjamin Crotty |
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tendenza: QQQ | ||
nazione: Francia / Tunisia – durata min.: 65 | ||
anno: 2014 | ||
Mai si era visto al cinema un luogo tanto singolare attraverso una prospettiva altrettanto speciale. Il film ricorda Da qui all’eternità o anche Riflessi in un occhio d’oro, dove le donne degli ufficiali cercano conforto – in maniera più o meno elegante – tra le truppe dei soldati. Crotty non prende troppo sul serio i conflitti tra i suoi personaggi e preferisce che il volto degli spettatori venga illuminato da un sorriso mentre si lasciano contagiare dal dolce far niente che regna nelle scene del film, la cui fotografia è stata sapientemente curata da Michaël Capron.”Nel film vediamo come Roger (il rubacuori Andy Gillet) venga tiranneggiato dalla figlia adottiva (un’adolescente ribelle con una vita travagliata) mentre suo marito, Frank (David Baiot), combatte al fronte. Ci troviamo in un momento in cui le coppie gay ed eterosessuali convivono in armonia all’interno di un’istituzione tradizionalmente stantia e chiusa: l’esercito. È per questo che Roger, portando asciugamani in testa come fossero i turbanti di Lana Turner, è come una qualsiasi altra moglie pettegola di questo club sociale. La forzata astinenza sessuale spinge più di una donna a cercare conforto tra le braccia degli altri membri, come nel caso di tre giovani e avvenenti casalinghe che tentano di sedurre il personal trainer del gruppo o la figlia di Roger. Ci penserà una signora anziana a fare da matriarca, inframmezzando con i suoi saggi consigli le interminabili chiacchierate dovute alla mancanza di affetto e alla nostalgia per i mariti. Divisa in quattro stagioni, questa tragicommedia riprende lo stile visivo della nouvelle vague e i dialoghi tipici delle serie americane. È per questo motivo che alcune scene rimangono congelate, come un film francese degli anni ’70. Il film è stato girato in 16 mm e le riprese hanno avuto luogo, per 15 giorni nel corso di due anni consecutivi, tra il deserto della Tunisia e le foreste dell’Alsazia-Lorena. Gli scenari sono stati disegnati dal francese Matali Crasset e l’atmosfera giocosa crea un mondo pop con qualche reminiscenza rohmeriana che rende il film edonista, caratterizzato da una plasticità sexy, ardita e decisamente innovatrice.” (Alfonso Rivera, Cineuropa.org) | ||
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2015/05/29 ore 20:30 | ||
Rough Road Ahead di Christian Frosch |
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tendenza: G | ||
nazione: Germania – durata min.: 108 | ||
anno: 2014 | ||
Germania 1968. Ruby e Martin sono due adolescenti che vivono con sofferenza il contesto sociale costrittivo che li circonda. La scuola è un luogo dove i loro sogni e le loro aspirazioni sembrano annegare nella convenzionalità e nel conformismo di un’istituzione poco attenta alle esigenze dei ragazzi. Anche le rispettive famiglie, che non accettano il loro rapporto sentimentale, appaiono come luoghi di nevrosi e ipocrisie. L’unica alternativa è la fuga verso una libertà che li porterà a confrontarsi con la durezza della vita del riformatorio. Von jetzt an kein zurück è un film che racconta la tensione spontanea e costante verso la libertà e verso l’affermazione di se stessi, la ribellione giovanile e la voglia di sottrarsi alle norme imposte dall’alto. Riguarda con occhio critico alla storia della seconda metà del novecento, a quella società ancora impegnata a fare i conti con il suo recente passato (la guerra su tutto) e con la necessità di trovare nuovi orizzonti sociali e culturali. (SQFF) | ||
presente il regista | ||
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2015/05/30 ore 20:15 | ||
Saint Laurent di Bertrand Bonello |
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tendenza: GGG | ||
nazione: Francia – durata min.: 135 | ||
anno: 2014 | ||
Terzo biopic dello stilista Yves Saint Laurent dopo il bellisssimo doc di Pierre Thoretton e il più tradizionale film di Jalil Lespert, quasi un omaggio al compagno di Yves, Pierre Bergè, presentato come tutore e salvatore dello stilista. Pierre Bergè aveva sostenuto in tutti i modi il film di Jalil, prestando anche capi di abbigliameto e gioielli utilizzati da Yves nel corso degli anni, mentre si è sempre opposto al film di Bonello, anche perché sembra che Bonello non abbia cercato la sua consulenza. Il film di Bonello (che chi lo ha visto definisce un capolavoro) si concentra sul periodo di maggior successo di Yves, gli anni dal 1967 al 1976, quando , dice Bonello, lo stilista sembra perdere l’autocontrollo, almeno nella vita personale ed intima, perché nel lavoro sono gli anni di maggior splendore, culminati con la collezione Russa del 1976, da molti giudicata la sua migliore in assoluto. Bonello ha pensato e costruito la figura di Yves come quella di “un personaggio genuinamente romantico e fiammeggiante, un po’ folle… Si appassionava a tutto quello che accadeva intorno a lui, beveva due bottiglie al giorno oltre a farsi di popping e coca, dicono che fosse fragile ma non è assolutamente vero. Lui diceva di non aver avuto una vita, ma molti sognerebbero di averne una come la sua”. Il film vanta un cast di fama internazionale, a iniziare da Léa Seydoux (portata alle stelle dal film “La vita di Adele”) nel ruolo di Loulou de la Falaise, musa e collaboratrice dello stilista. Abbiamo Gaspard Ulliel (attore scoperto da André Téchiné, “Les égarés”, e già visto in “Baciate chi vi pare”) nel ruolo di Yves (forse un po’ più carino dell’originale); Jérémie Renier (già visto in “Amanti criminali” e nel bellissimo film gay “Un amour à taire”) è il compagno di Yves, Pierre Bergè; Louis Garrel, nuovo idolo del cinema francese (già diretto da Christophe Honoré, Bernardo Bertolucci, François Ozon, Jacques Doillon e da suo padre, Philippe Garrel), è l’amante di Saint Laurent, Jacques Bascher, un dandy carismatico che Yves incontra nel leggendario night-club di Parigi, Le Sept. Helmut Berger (il favorito di Visconti) interpreta Saint Laurent avanti con gli anni e Bonello ha così parlato di lui a Vogue: “E’ stata una scelta facile, probabilmente a causa dell’ombra di Visconti che aleggiava su tutto il progetto. Helmut poteva davvero incarnare la decadenza aristocratica di Saint Laurent meglio di chiunque altro. Ha una presenza incredibile e porta con sé un’incredibile esperienza di vita”. Il film è stato selezionato in concorso per Cannes 2014. | ||
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2015/05/30 ore 22:45 | ||
Zomer di Colette Bothof |
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tendenza: LLL | ||
nazione: Olanda – durata min.: 90 | ||
anno: 2014 | ||
Fa tristezza conoscere che anche nei civilissimi Paesi del nord Europa, in questi caso l’Olanda, persistano aree ancora piene di pregiudizi ed omofobia. Dove gli uomini sono bestie predatori, accaniti bevitori che trascurano le mogli e usano la violenza per ottenere quello che vogliono. Non stupisce che Anne (Sigrid ten Nepal), una giovane e solitaria adolescente, rifugga questo genere di persone e quando un ragazzo, sulla riva del lago, tenta di baciarla per la prima volta, lei fugga via gettandosi a nuotare nel lago e pensando che “improvvisamente mi ritrovai immersa in una solitudine che non pensavo potesse esistere”. Anne vive in un villaggio olandese ancora patriarcale, dove sembra che il tempo si sia fermato, con un padre bonario ma incapace, una madre perennemente lunatica ed un fratello che ha recentemente spostato la sua camera da letto sul cortile. Non stupisce che Anne si senta come isolata da questo mondo che non può comprenderla. Gli amici la chiamano “la silenziosa”. Come potrebbe parlare del suo sentirsi lesbica in una società pervasa dall’eterosessualità? Ma un giorno di quell’estate così simile a tante altre, succede qualcosa che cambierà per sempre la sua vita. Arriva in paese una ragazza vestita di pelle, Lena (Jade Olieberg), che attira subito la sua attenzione. Tra le due nasce e si sviluppa un’amicizia particolare, che si trasforma presto in amore. Anne non si sente più sola e vuole gridarlo al mondo. Ma la reazione dei parenti e degli amici non sarà quella che avrebbe desiderato… Delicato e poetico film sul coming out e sul primo amore, con bellissimo paesaggi, bravissime interpreti e una colonna sonora accattivante. Merito del film averci offerto una storia che è anche corale e sociale, pur mantenendo al centro il dramma delle due ragazze, con il personaggio di Anne che ci tocca profondamente e che sarà difficile da dimenticare. Film che non è al livello artistico del recente “The Summer of Sangaile” ma che si inserisce bene nel filone di adolescenti che devono combattere per potersi realizzare. | ||
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QUEER SHORT
Quinta edizione del Concorso internazionale per cortometraggi del “Sicilia Queer filmfest”
LUNEDÌ 25 MAGGIO 2015 – Cinema De Seta | 18.30 (repliche il 30 maggio ore 16.30)
Frédéric Labonde Francia 2015 / 10’ / v.o. sott. It. / anteprima nazionale
Una mattina, un uomo apre la finestra del proprio appartamento e scorge nel palazzo di fronte una presenza che non aveva mai notato prima. L’avvenimento inaspettato innesca una tormentata serie di riflessioni introspettive. L’uomo è infatti avvezzo al voyerismo, all’attenta osservazione della realtà circostante e dei personaggi che la popolano, ma spinto dal desiderio e dall’attrazione verso il nudo maschile, stavolta potrebbe decidersi ad agire.
Roy Dib Libano 2014 / 19’ / v.o. sott. It. / anteprima nazionale
Mondial 2010 porta lo spettatore nel Medio Oriente, dove la definizione dei confini è fonte di conflitti drammatici. Una coppia gay libanese si mette in viaggio per Ramallah, decidendo di registrare la videocronaca della propria esperienza in Palestina. La tormentata relazione affettiva dei protagonisti e il suo svolgimento sono la prospettiva quotidiana dalla quale viene mostrata la straordinarietà del conflitto tra oppressori e vittime.
André Krummel, Jonas SchneiderGermania 2014 / 10’ / v.o. sott. It. / anteprima nazionale
Felix è un giovane studente, un ragazzo apparentemente molto comune che da sei mesi lavora come escort per guadagnare dei soldi per pagarsi gli studi. Più volte la settimana gli capita di incontrare uomini più anziani per fare sesso con loro. Questa volta però accade qualcosa di diverso dal solito: un uomo di 250 chili lo aspetta nella sua stanza d’albergo. Invece di fare sesso l’uomo racconta a Felix la sua storia affascinante.
Julián Hernández Messico 2015 / 22’ / v.o. sott. It. / anteprima nazionale
La vita di Jonathan segue un leitmotiv scandito dalla danza e dal sesso. Di giorno può allenarsi in pace e concentrarsi, mentre di sera scatta l’ora delle esibizioni nei night club. In questa esistenza di contraddizioni, trasgressioni, incontri, desiderio, ma anche di tanta tecnica e virtuosismo, riesce a darsi molte risposte a non poche domande. Risposte che talvolta sono dolorose, eppure sicuramente vere.
Canecapovolto Italia 2015 / 5’ / v.o. sott. Ing. / anteprima assoluta
Un videoclip che nasce dalla fusione tra le suggestioni di un brano di Loozoo, progetto musicale elettronico di stampo techno-ambient intrapreso a Catania dai fratelli Trimarchi nel 1996, e il testo “Teste Morte” di Samuel Beckett, scrittore tra i più influenti del XX secolo e massimo rappresentante del “Teatro dell’assurdo”. Inquietudine elettronica e testi dal significato oscuro s’intrecciano in un linguaggio visivo decisamente sperimentale.
Marta Díaz de Lope Díaz Spagna 2013 / 15’ / v.o. sott. It.
il compleanno della nonna. Rosa, la padrona di casa, crede di avere tutto sotto controllo, ma vivrà incomprensioni con le sorelle, con il marito che ha un’assurda ossessione per la musica spagnola, e anche con se stessa, per via di un segreto di famiglia. Ironico e con il senso del comico, un corto che gioca con il tema della finzione, del nascondersi e della scarsa comunicazione tra familiari.
Patrick Aubert Canada 2014 / 7’ / v.o. sott. It. / anteprima nazionale
Il risveglio: uno dei più delicati momenti dopo una notte di sesso. Ancora più delicato se a doverlo vivere sono tre ragazze, una coppia e una sconosciuta. Tramite un unico piano sequenza il regista analizza gli incontri e gli scontri, la gelosia e il gioco ma, soprattutto, il sottile confine tra sesso e amore. Patrick Aubert ci invita a ripensare il concetto di convenzione all’interno delle relazioni sentimentali affermando la necessità di osare, di mettere un po’ di pepe nelle nostre vite.
Wahid Sanouji Olanda 2015 / 18’ / v.o. sott. It.
Karim è un giovane musicista neodiplomato di origine marocchina. Ad Amsterdam vive una relazione con il suo compagno olandese, ma un sms sembra troncare di netto la loro storia: il compagno non vuole più vivere il loro rapporto in segreto, bensì apertamente. Per Karim si schiude una scelta difficile, legata alle spiegazioni che dovrebbe al padre, il quale non si è risposato non soltanto per non essersi mai innamorato di un’altra donna, ma anche per proteggere suo figlio, non reputando nessuna all’altezza di essere la seconda madre di Karim.
MARTEDÌ 26 MAGGIO 2015 – Cinema De Seta | 22.30 (repliche il 29 maggio ore 16.30)
Mark Pariselli Canada 2014 / 21’ / v.o. sott. It. / anteprima nazionale
È Halloween: una macabra coppia di emarginati si incontra a una festa nel cuore della notte. Travestiti da personaggi femminili simbolo del cinema horror cominceranno un grottesco vagabondare notturno che li porterà a letto, a discutere di personaggi e film dell’orrore. Monster Mash è un atto d’amore verso il cinema horror, che rende omaggio e allo stesso tempo si prende gioco degli elementi omofobici del genere attraverso la sovversione, l’appropriazione e la ri-contestualizzazione.
Jan-Dirk Bouw Olanda-Belgio 2013 / 13’/ v.o. sott. It.
Nel mondo degli hooligans regna il frastuono dei megafoni della polizia, dei ringhi dei cani antidroga, degli elicotteri che vigilano nel cielo incendiato. Il protagonista di questo film animato sa di essere prima di tutto un vero hooligan, e sceglie il silenzio circa la sua omosessualità. Ma sempre più spesso, tornando a casa dopo le guerriglie contro i tifosi avversari, ci sono serate in cui i sentimenti taciuti urlano.
Joanna Arnow USA 2015 / 11’ / v.o. sott. It. / anteprima nazionale
Joanna si sente perennemente una ruota di scorta, e si fionda nell’ennesimo rapporto a tre, all’interno della coppia della sua carismatica compagna di stanza, Isabel. Il trio non ha vita facile: la forte personalità di ognuna delle ragazze cerca di imporsi sulle altre, innescando meccanismi di gelosia e possesso. Cortometraggio sorretto da un umorismo cupo e dall’utilizzo surreale del canto e del ballo.
Søren Green Danimarca 2014 / 9’ / v.o. sott. It.
Due compagni di scuola si ritrovano a casa dopo le lezioni per trascorrere del tempo insieme, chiacchierando e guardando video su internet. Entrambi si piacciono ma le loro paure, le loro insicurezze si manifestano ed impediscono quel contatto, quel passo decisivo che permetterebbe loro di rivelare quei sentimenti così dolorosamente soffocati. Quanto coraggio ci vuole per affrontare quel salto nel buio? Il regista ci racconta tutti i dubbi e le incertezze dell’adolescenza in un corto che riesce a mettere perfettamente in scena l’ansia del primo approccio, affidandone il compito alle nuove generazioni.
Benjamin Martins Germania 2014 / 20’ / v.o. sott. It.
Paul ha 16 anni e guadagna qualche soldo lavorando per la strada. Gli incontri passeggeri costituiscono la sua routine giornaliera, sino a quando viene a contatto con un gruppo di teenager che gli insegnano che nessuno può fuggire dai propri problemi. Ma Paul ha fatto un patto. Un patto con delle formiche. Un “Ameisenpakt”, che mette in discussione i rigidi schemi della nostra realtà. I confini tra realtà e immaginazione vengono scossi e Paul crea per sé un mondo nel quale potersi sentire a casa.
Antonio Da Silva Portogallo 2014 / 10’ / v.o. sott. It. / anteprima nazionale
Trentacinque ballerini portoghesi si spogliano davanti alla telecamera, diventando un oggetto del desiderio con uno spettacolo sexy e provocatorio. Dancers è una denuncia circa l’attuale situazione del Portogallo e la mancanza di finanziamenti per sostenere le discipline artistiche, che in questo film sono al servizio di un’esplorazione esibizionistica del nudo maschile. Miglior cortometraggio portoghese all’InShadow Dance Film Festival.
Roberto Fiesco Messico 2015 / 20’ / v.o. sott. It. / anteprima nazionale
Carlos spazza e pulisce il pavimento di una bottega di barbiere d’altri tempi. Alla vigilia della festa dell’indipendenza, tra i clienti appare Julio. I loro occhi si incontrano e, quando la bottega chiude, Julio ritorna per Carlos. Passano la notte insieme, mangiando, parlando e ballando, ben sapendo che questo incontro sarà molto breve. Una storia fresca e delicata che racconta l’ingenuità e la spensieratezza dell’adolescenza e la preziosità dei fugaci momenti di gioia che la vita, alle volte, ci regala.