John Krokidas e Daniel Radcliff a Venezia 70
Grande scalpore a Venezia 70 per il film Giovani ribelli – Kill Your Darlings del regista gay John Krokidas, presente alla Mostra insieme al protagonista Daniel Radcliff – ormai smarcato dai panni del maghetto Potter – qui nel ruolo di Allen Ginsberg. Il film, tratto dal romanzo a quattro mani di Burroughs e Kerouac (e uscito solo 5 anni fa, dopo la scomparsa di Lucien Carr), era stato presentato al Sundance Film Festival 2013 di Robert Redford, ed è stato il primo tra i selezionati per le Giornate degli Autori della Mostra del Cinema di Venezia.
E’ un film rivelazione di cui ci sarà modo di parlare ancora. Per ora cominciamo coll’annunciare che sarà nelle sale italiane a partire dal 17 ottobre, distribuite in 200 copie che andranno anche nelle multisale.
Un’occasione cultural-commerciale intelligente da parte della distribuzione: usare la fama di Daniel Radcliff ex-Harry Potter per far conoscere la genesi della beat generation e dei grandi poeti gay che ne furono alla radice.
Una immagine dal film “Kill Your Darlings”
Oggi al Festival di Venezia sono arrivati a sostenere e promuovere il film il regista John Krokidas e il protagonista Daniel Radcliff. Siamo riusciti a partecipare alla ristretta conferenza stampa, di cui diamo conto qui di seguito.
Conoscevi la poesia di Ginsberg? Ti piaceva?
Daniel Radcliff: Ho conosciuto l’opera di Ginsberg solo intorno ai 14 anni, ma devo confessare che a quell’età ho letto solo il primo verso di L’URLO. Sono dovuti passare diversi anni perchè io leggessi per intero il poemetto e ne apprezzassi davvero il valore. A quell’epoca mi ha affascinato di più IL PASTO NUDO di Burroughs che ho divorato un un baleno. Il film è stato l’occasione per capire la statura dell’autore. Mi sono documentato per approfondirne il carattere e per tentare di avvicinarmi a questo genio che sapeva di essere un genio ma che nel 1944 ancora non sapeva quale indirizzo avrebbe datto alla sua genialità .
Come sei arivato a Daniel Radcliff nei panni di Ginsberg? Hai pensato subito a lui come l’interprete ideale?
John Krokidas: Non avevo in mente specificamente Daniel Radcliff quando abbiamo iniziato a pensare al film. Nel momento in cui mi è stato fatto il suo nome ho pensato che il pubblico lo identificava come il bravo ragazzo per eccellenza e che tale elemento poteva giovare al film. Sono andato a vederlo a teatro a Broadway in EQUUS (dove compariva in un nudo frontale, N.d.R) e ho iniziato ad apprezzarne appieno le doti. Ma è stato solo incontarandolo di persona che mi sono convinto della scelta giusta. Fin dal primo appuntamento quando non ha opposto alcuna resistenza ai temi e alle situazioni anche scabrosi presenti nel film. Il primo appuntamento è sempre il più importante, come negli appuntamenti d’amore, si capisce subito se la chimica esiste o non esiste. Tra noi è scattata immediatamente una reciproca fiducia che ci ha portato a rivelarci anche in aspetti molto intimi. Il provino sula parte, davanti a una vera macchina da presa, è arrivato solo dopo. Ho deciso che il mio Ginsberg sarebbe stato lui per tre motivi: A. Era Daniel il miglior attore possibile. B. C’era l’indispensabile fiducia reciproca. C. Mi aspettavo che ci saremmo divertiti.
Particolari pressioni sul set?
Daniel Radcliff: Non ho sentito una particolare pressione nel dar vita a un titano come Ginsberg. Ne avrei sentita di più se si fosse trattato di interpretare Keats, perchè nella vita io venero Keats come un dio. La pressione l’ho sentita più per l’intensità della interpreazione che avrei dovuto raggiungere anche come omaggio alla profondità e alla bellezza del copione che avevo avuto tra le mani.
Non temi che vederti in un ruolo così estremo possa shoccare i milioni di fan che ti adorano? (Nel corso del film si assiste a espliciti baci lingua-lingua tra Radcliff e l’attore Dane DeHaan e a una lunga sequenza di nudo con espliciti atti di penetrazione anale.N.d.R.)
Daniel Radcliff: Fino ad oggi i fan mi hanno seguito nei diffrenti percorsi che ho perseguito anche dopo Harry Potter. Hanno seguito e amato sfide come lo spettacolo EQUUS. La prima vera sfida vinta da me è affrontatare ruoli in film complessi come questo. La considero come una ricompensa dovuta nei confronti dei fan. Tanto più che i fan di HARRY POTTER sono innanzitutto fan di buona letteratura e di buon cinema. Per me è come un regalo ai loro gusti e al loro affetto.
Non avete considerato che era un rischio portare sullo schermo tre leggende come Ginsberg, Kerouac e Burroughs?
John Krokidas: All’inizio la paura c’è stata, è ovvio. Poi ci siamo concentrati sul fatto che stavamo raccontando i primi passi di tre artisti di 17,18 e 19 anni che non sapevano ciò che sarebbero diventati da adulti. Quando Jack Huston si è detto spaventato di dover recitare nei panni di Kerouac sono riuscto a tranquillizzarlo dicendogli che lui non doveva interpretare il gigante delle lettere del ‘900, ma che il suo ruolo era quello di un ragazzo che stava frequentando il college grazie a una borsa di studio ottenuta per i suoi successi nel futball
Daniel Radcliff: Devo limitarmi a far da eco al mio regista. Anch’io non sono stato lì a pensare che stavo rappresentando Allen Ginsberg, ma piuttosto un ragazzo del New Jersey che arriva da provinciale all’università e vede tutti più bravi di lui e più liberi anche in campo sessuale.
I tuoi genitori hanno visto il film? Si sono scandalizzati? Ti hanno detto qualcosa di specifico?
Daniel Radcliff: I miei genitori sono qui, ma non tiriamoli dentro a questa conversazione! Sì, il film l’hanno visto e si sono deti orgogliosi del risultato che ho ottenuto. Quello che posso dire senza problemi è che il rapporto con mia madre è molto, molto, molto più rialassato e positivo di quello tra Ginsberg e la sua.
Il film risente per stile e per fotografia del cinema B/N degli anni ’40. Come siete arrivati a tale risultato?
John Krokidas: La vicenda si svolge alla metà degli ’40 e ci pareva ovvio riferirci alle immagini che ci arrivano dal cinema di quel perodo, in particolare abbiamo preso ispirazione dai noir. LA FIAMMA DEL PECCATO di Wilder è proprio di quello stesso anno ’44 in cui si svolge la nostra storia. Abbiamo girato su pellicola anche perchè il digitale non riusciva a riprodurre certi colori, certe sfumature della pelle che invece a noi servivano.
A questo punto della conferenza stampa i fan presenti al Lido hanno scoperto la locationi in cui si stava svolgendo l’incontro col loro benamino e hanno preso d’assalto l’edificio.
Daniel Radcliff: Non sono sempre così accaniti. Solo ai festival e nelle situazioni similari. In Italia in modo particoalre. Mi trovo in situazioni identiche a questa da quando avevo 12 anni e devo dire che ci sono abituato e che sono stato costretto a imparare a conviverci. Ma ho imparato anche a prenderne e viverne solo la parte divertente.
Sandro Avanzo