Il festival di Sanremo 2013, condotto da Fabio Fazio e dalla premiata icona gay Luciana Littizzetto, sta lasciando il suo segno nella storia di questa competizione canora. Anche gli ascolti lo stanno premiando, sia nella prima serata che gli ha attribuito 12.477.000 spettatori, pari al 42.21% di share, che nella seconda serata con 11.055.000 spettatori e il 37.29% di share, dati mai raggiunti dal 2005.
Fabio Fazio, nella conferenza stampa di presentazione del Festival aveva detto che il Festival si sarebbe “occupato con delicatezza del tema delle nozze gay, dato che è doveroso occuparsene anche da parte della musica nel momento in cui il tema è internazionale“.
Sul quotidiano la Repubblica, il cronista Giuseppe Videtti scrive che questa edizione del Festival “è il Sanremo dell’orgoglio gay“. Sicuramente esagera, anche perchè molti gay si aspettavano ancora di più. Anzitutto dobbiamo dire che finora, siamo solo alla seconda serata, non è mai stata pronuciata sul palco la parola gay od omosessuale. Da questo punto di vista resta per noi memorabile l’edizione del 2009 con Roberto Benigni che legge la lettera d’amore gay di Oscar Wilde e dice a chiare lettere “gli omosessuali non sono fuori dal piano di Dio. Di peccati c’è solo la stupidità“.
Nella prima serata di questa edizione abbiamo visto arrivare sul palco Marco Alemanno, presentato da Fazio come il compagno di vita e lavoro di Lucio Dalla. Da parte di Marco poche commosse parole che ricordavano l’amore di Dalla per il Festival. Speriamo che nel libro-confessione che Marco sta per pubblicare sulla sua vita con Dalla si dica qualcosa in più. Comunque onore a Fazio per averlo invitato.
Il momento più commovente della prima serata è stato sicuramente il siparietto dedicato a Stefano Olivari e Federico Novaro, ampiamente preannunciato dalla stampa anche perchè ripeteva un video pubblicato da La Repubblica con grande successo. I due ragazzi, che per questa esibizione non hanno ricevuto nessun compenso, hanno detto: “Fazio ci ha chiamato chiedendoci di riproporre dal vivo e in diretta televisiva quel video che avevamo realizzato per rendere pubblico un momento cruciale della nostra vita e per evidenziare un’anomalia dello Stato italiano. Con quel video noi vogliamo far passare l’idea che la questione del matrimonio gay riguarda tutti: chi è etero oggi vive un diritto monco, riservato e non condiviso. L’Italia rischia di rimanere indietro, come dimostrano le recenti leggi approvate in Francia e in Inghilterra“.
Nel video Stefano e Federico raccontano la loro storia d’amore decennale fino alla decisione di sposarsi a New York proprio oggi San Valentino, perchè in Italia non è ancora possibile. Il video finisce con un bel bacio sulle labbra. Sul palco di Sanremo le scenette del video sono state tagliate di tutti i riferimenti sessuali e anche del bacio finale. L’esibizione ha commosso ugualmente ma sulla stampa ha fatto più notizia per i tagli che per quanto presentato. Possibile che un bacio gay, già mostrato da Rai Uno nella serie “Una grande famiglia“, sia ancora così difficile da mostrare? Fazio ha detto che parte del pubblico si sarebbe scandalizzato. Certamente, e questo continuerà a succedere fino a quando i baci gay verranno censurati. Sarebbe stata un’ottima occasione per iniziare a demolire il muro di questo assurdo scandalo oscurantista.
Ci è piaciuta in merito la lettera pubblicata da Rosalba Scarlatti su Quotidiano.net che dice “Quando ho visto i due ragazzi gay sul palco con i cartelloni stile Love Actually mi sono quasi commossa. Perché esprimevano con delicatezza, un sentimento puro. E un desiderio vero: sposarsi. Diritto che ormai agli etero sembra insignificante. Ecco, dopo quel bel momento, un bacio, ci stava. E, invece, il pudore sanremese, ha avuto la meglio. Uffa. E uffa anche per un altro motivo: ho rivisto il video originale dei due ragazzi e, ovviamente, per motivi di tempo è stato tagliato. Indovinate qual è uno dei cartelloni mancanti? Quello sul sesso. Ma dai, che tristezza. Se vuoi fare un gesto di rottura, fallo e basta. Non farlo a metà. O hai il coraggio di dire, fare e baciare. O lascia perdere. Quel bacio è rimasto lì, sospeso, sul palco. E a me non va giù.”
Con indignazione si è invece espressa Maria Rita Munizzi, presidente del MOIGE (Movimento Italiano Genitori) che ha detto: “Se il Festival di Sanremo è un’agorà per la promozione di nuove istanze sociali, occorre aprire le porte anche per la difesa dei diritti delle famiglie, costituzionalmente riconosciuti e ripetutamente calpestati“.
Nella seconda serata era attesissima la prima canzone presentata a Sanremo che parla di un amore gay con la normalità con cui si parla di un amore etero. Anche se la parola gay od omosessuale non fanno parte del testo, il contenuto della canzone di Renzo Rubino, “Il postino – amami uomo“, è inequivocabile. In precedenza dobbiamo ricordare altre due canzoni che parlavano di omosessualità, “Il mio amico” di Anna Tatangelo dell’edizione 2008 e la nefasta “Luca era gay” di Povia nel 2009, ma nulla a che vedere con una storia d’amore.
Renzo Rubino è un cantautore pugliese di 24 anni, che ama anche la danza ed il teatro. Definisce la sua canzone “Il postino – amami uomo” come un testo “macabro circense sull’amore gay“. Nel 2011 aveva vinto il festival “Musicultura” con la canzone “Bignè”. Si è presentato sul palco dell’Ariston imbarazzato ma molto concentrato. Fazio e Littizzetto gli hanno domostrato tutta la simpatia possibile, ma per regolamento non potevano farlo parlare o commentare la canzone. Siamo sicuri che durante la sua esibizione tutto il popolo gay era davanti agli schermi tv col cellulare in mano. Il risultato è stato confortante: ottiene di passare la selezione insieme al gruppo dei Blastema (quattro bei ragazzi che sicuramente non hanno lasciato indifferente il pubblico femminile e gay)
Nelle pagelle che i media dedicano oggi alla seconda serata del festival, la canzone “Il postino – amami uomo” ottiene sempre la sufficenza. La Gazzetta del Sud la commenta così: “Un brano coraggioso per la struttura e il testo che fa debuttare al festival una canzone che parla di un amore gay così come avviene nella vita normale e non nella banale ignoranza di certe canzoni che abbiamo ascoltato al festival.”
Testo di “Il postino (amami uomo)”
Sulle tue curve la mia mano ondeggerà
anche se il tuo corpo di curve non ne ha
sei sempre più spigoloso
poi sorridi se mi mostro geloso
Amami uomo con le mani da uomo
e toccami fiero
con un soffio leggero
Bello di mamma
tosto macio per papà
l’uomo senza curve un donnone sposerà
NO! C’è anche amore senza rima
Voglio urlare più forte di prima
Amami uomo con le mani da uomo
e toccami fiero
con un soffio leggero
e portami via (portami via)
delle braccia tue sarò in balia
Prendimi apparecchiami poi sorprendimi
(io t’amerò ma se vuoi star con me ti prego diglielo)
con un mazzo di fiori freschissimi
tranquillizzati ora vado li a cantare che
Io me ne vo
un postino diventerò
e non c’è pericolo per il ciao mamma, ciao papà
l’uomo senza curve un altro uomo abbraccerà
sarà la sua felicità
Amami uomo con le mani da uomo
(amore mio dirai che son io)
e toccami fiero
(e ti prenderò, ti apparecchierò, ti stupirò, ti sorprenderò)
con un soffio leggero
(con un mazzo di fiori freschissimi)
La la la
Prendimi, apparecchiami, poi sorprendimi
con un mazzo di fiori.
IL VIDEO ORIGINALE DI STEFANO E FEDERICO
———————————–
Vedi anche nostro precedente articolo su “Sanremo e i gay”