Una immagine dal film “Elliot Loves”
Gary Terracino ha 41 anni ma come regista è poco più che un giovane esordiente; o quel che si può definire una seducente novità. “Elliot Loves” è la sua opera prima: il racconto di formazione e di educazione sentimentale del giovane domenicano Elliot. Il film viene presentato a Firenze Martedì 30 Ottobre in occasione della decima edizione del Florence Queer Festival, dopo essere stato premiato come miglior film dal pubblico del Miami Gay and Lesbian Film Festival 2012 e miglior sceneggiatura al Long Beach Q-Festival.
Il regista Gary Terracino
Ne abbiamo parlato con il regista Terracino.
Quanto di autobiografico c’è nel film? Com’è stato affrontare un adolescenza naif a New York? Che visione hai quindi oggi del mondo gay soprattutto per quanto riguarda i rapporti interpersonali e le relazioni sentimentali?
Il film è in qualche modo autobiografico ed estremamente personale. Ho avuto un’infanzia abbastanza dura. Eravamo molto poveri e mia madre era tossicodipendente. Ma sono cresciuto in una casa affollata, insieme ai miei 9 fratelli e sorelle. Elliot Ayende è figlio unico: perciò ci sono delle differenze. Come Elliot adulto, anch’io ho cercato spesso l’amore e la relazione perfetta quando avevo vent’anni e sono stato fortunato a vivere delle magnifiche relazioni. Con il mio primo ragazzo siamo ancora molto amici 18 anni dopo il nostro primo appuntamento.
L’elemento più autobiografico è che Elliot convive con il dolore e la rabbia della sua infanzia e dal fatto che la madre l’abbia respinto; anch’io ho portato lo stesso dolore e rabbia per molti molti anni.
Penso che la comunità gay non abbia a cuore le relazioni, soprattutto nelle grandi città degli Stati Uniti, dove si è più interessati a divertirsi, far festa e seguire lo stile di vita gay. Le relazioni sono un passo fondamentale verso la maturità. Anche se una storia non dura per sempre, è un bel modo per imparare qualcosa su noi stessi e sugli altri. Spero che lo stile di vita gay enfatizzi maggiormente le relazioni e meno il sesso.
Le relazioni di Elliot avvengono quasi esclusivamente tra “latinos”.. Pensi ci sia una specie di razzismo inter-raziale anche tra gay?
Si, la comunità gay negli Stati Uniti non è interessata a misurarsi con il proprio razzismo. Mi sono spesso scontrato con un atteggiamento nella comunità gay per il quale siccome tu sei gay, e perciò una minoranza, sei un eccezione. Spesso ho sentito gay dire “non posso essere razzista: sono gay!”.
Elliot si sente più a suo agio nell’incontrare “latinos” ed a stare tra ragazzi come lui, perchè è alla ricerca di solidarietà, accettazione e famiglia. Tutto questo lo spinge ad avere rapporti solo con la “sua” gente.
Raccontaci della produzione del film, la scelta degli attori e del finanziamento tramite kickstarter?
Ho finito di scrivere la sceneggiatura molti anni fa ed è rimasta in sospeso per molto tempo perché le case di produzione non si decidevano mai a produrre il film benché mi chiedessero continui cambiamenti alla sceneggiatura.
Nel 2009 ho riottenuto i diritti del film e ho deciso di produrlo da solo, girandolo nei weekend. Questo è stato difficile, visto che “Elliot Loves” ha numerosi effetti visivi e di animazioni ed un cast molto grande. Ma sapevo che quello era il momento giusto, o non se ne sarebbe più fatto nulla!
Con l’aiuto di Juan Caceres (programmer del New York International Latino Film Festival) e dei suoi contatti nel settore, abbiamo avuto la possibilità di lavorare con due leggendari “casting directors”, Kerry Barden e Paul Schnee (che hanno lavorato al cast di “Boys Don’t Cry” e “The Help”); hanno letto la sceneggiatura e hanno deciso di partecipare al progetto, permettendoci di inviare la sceneggiatura agli attori che avevo individuato. Volevo che tutti nel film fossero bellissimi, proprio come nei film di Almodovar. Per me i “latinos” sono le persone più belle e sexy del mondo e volevo mostrare che anche tra il dolore e la bruttezza, c’è sempre bellezza attorno. “Elliot Loves” ha un cast bellissimo!
Abbiamo girato ogni weekend per un anno. E ci siamo divertiti! Alla fine della produzione, abbiamo messo dei pezzi di “Elliot Loves” su Kickstarter, che è un sito per la raccolta di fondi per sovvenzionare film indie, ed abbiamo raccolto 10.000 dollari (all’epoca uno dei progetti di maggior successo su Kickstarter). Successivamente abbiamo trascorso altri 18 mesi per il montaggio e per tutti gli effetti visivi e l’animazione. Alla fine il film è costato poco meno di 100.000 dollari, metà di questa cifra è stata elargita da me personalmente e l’altra metà da Juan Caceres, Kickstarter e investitori privati.
Purtroppo non potrai essere alla presentazione del film al Florence Queer Festival, ma sei stato in Italia recentemente per presentare il film al Giffoni Film Festival: un festival particolare, dove spettatori e giuria sono composti quasi esclusivamente da bambini e ragazzi dai 3 ai 18 anni: qual è stata l’accoglienza avuta in Italia?
Ero così nervoso all’idea di come potesse essere accolto il film in Italia al Giffoni, ma alla fine è andato molto bene! Molti ragazzi mi hanno continuato a chiedere domande sull’essere gay e cattolico (Elliot è molto cattolico, indossa un rosario e va regolarmente in chiesa). Queste domande mi hanno sorpreso. In America essere gay e cattolico non è un problema. Elliot è latino (dominicano) ed i latini sono cattolici: è dentro la nostra vita e cultura, indipendentemente dal fatto di essere gay o etero.
Stai lavorando ad un nuovo film?
Si! Sto producendo un film d’azione che è stato scritto da un mio caro amico e sto scrivendo un nuovo film che dirigerò. La mia vita è molto piena in questo periodo ed in ottimo stato dopo molti anni di combattimenti.
Manuel Peruzzo