UN FILM GAY SCELTO PER RAPPRESENTARE LE FILIPPINE AI PROSSIMI OSCAR

“Bwakaw” del regista Jun Robles Lana racconta la solitudine di un uomo che arriva al coming out solo in tarda età. E non gli resta che una sola grande amicizia…

Leo Martinez, il direttore della Film Academy of the Philippines (FAP) ha annunciato che il film “Bwakaw” di Jun Robles Lana è stato scelto per rappresentare le Philippines per l’Oscar 2013 al miglior film straniero. Il film ha già vinto diversi premi in patria tra i quali il premio del pubblico, al regista e all’attore al Cinemalaya Film Festival 2012 ed ha partecipato a festival internazionali come il Toronto Film Festival e il New York Film Festival.

Il regista Jun Lana ha iniziato la sua carriera come sceneggiatore di famosi registi (Marilou Diaz-Abaya e Maryo J. De los Reyes, tra gli altri). In anni in cui dominava il cinema commerciale era uno dei pochi a scrivere per un cinema di qualità. Il suo debutto come regista avviene nel 2006 con l’interessante film “Gigil” dove prende in giro i costumi sessuali sulle spiagge filippine. Jun, laureato in Arte della Comunicazione all’Università di Santo Tomas, ha in quel momento 33 anni ed è il più giovane membro della Palanca Awards for Literature’s Hall of Fame. Peccato che negli anni successivi si dedichi ad alcuni film di genere di poco valore (che il regista ha giustificato per necessità economiche di sostegno alla famiglia), diventando il tipico esempio di un regista che inizia bene ma continua male. Con questo suo ultimo film Lana ha cercato, riuscendoci, di riscattarsi. Jun ha dedicato il film al suo mentore, il commediografo Rene O. Villanueva, al quale si è ispirato per il personaggio principale.

“Bwakaw” racconta la storia di un uomo che arriva al coming out solo in tarda età e da quel momento deve far fronte ad una solitudine ancora maggiore. Il regista vuole farci comprendere come possa essere triste una vita vissuta nella menzogna e come sia altrettanto triste dichiararsi quando ormai restano pochissime occasioni di trovare la felicità. Il personaggio è rappresentato con diverse sfumature, senza mai cadere in alcun stereotipo, con un realismo e un tono volutamente dimesso, che necessitano di una grandissima capacità attoriale.

Crusty Rene (Garcia) vive in un villaggio fuori Manila dove continua nel lavoro, ereditato dai genitori, di guardiano del locale ufficio postale, nonostante abbia ormai raggiunto i 70 anni di età. Le consuetudini e il bisogno di sentirsi utile sono valori importanti per Rene, uomo orgoglioso ma cordiale nelle relazioni coi colleghi e coi vicini di casa. Ma tutte le sue tenerezze, fatte comunque con riservatezza, sono dedicate a Bwakaw (Princess, un cagnolino al suo debutto cinematografico che spesso ruba la scena al pur bravissimo protagonista), un bastardino randagio coloro sabbia che ha adottato.
Il cagnolino diventa una fonte di discussione quando il taxi a triciclo guidato da Sol (Rez Cortez) pretende una tariffa anche per il suo trasporto. (La scena potrebbe ricordare il film di Luchino Visconti “Siamo donne” con Anna Magnani che litiga con un tassista romano per lo stesso motivo, dicendo che il suo non è un cane di lusso)
Da quel momento il prepotente Sol diventerà antipatico al nostro Rene, almeno fino a quando Bwakaw si ammala e avrà bisogno di continui trasporti alla clinica veterinaria.

Il film ci racconta subito che Rene ha accettato la propria omosessualità solamente in tarda età, e anche da quel momento Rene non ha fatto grandi amicizie maschili. Tra i suoi amici abbiamo Zaldy (Soxie Topacio), l’effeminato parrucchiere gay che tutti chiamano la Madre, e Tarcy (Joey Paras), il transessuale amico intimo di Zaldy, che spesso punzecchia l’anziano Rene. Entrambi cercano di spingere Rene ad avere esperienza con un ragazzo prostituto, nella convinzione che la cosa potrebbe addolcirgli il carattere.

Uno degli aspetti meglio riusciti del film è l’equilibrio che la regia ha creato nel costruire un racconto tra momenti melanconici (le riflessioni sulla morte e sulla solitudine del protagonista) e altri quasi divertenti, come quelli con gli amici gay oppure quando assistiamo alla scenetta della bara che Rene ha dovuto mettersi in casa dopo la chiusura del negozio delle pompe funebri, oppure negli incontri al confessionale con padre Eddie (Gardo Versoza). I contrastanti sentimenti religiosi di Rene sono esplorati con delicatezza e una sottile ironia, soprattutto quando entra in scena il crocefisso a grandezza naturale che Rene ha erediato dalla madre e che adesso giace nel suo letto. Momenti di tenerezza compaiono anche nelle scene di Rene con Alicia (Armida Siguion Reyna), una donna ormai demente che gli è stata vicino per 15 anni senza avere mai ottenuto un rapporto.

Il regista ha dichiarato di aver concepito il film come una sequenza di scene sulle opportunità perdute e sulle seconde occasioni che la vita può offrire, pensando anche ai temi della paura della vecchiaia e soprattutto dell’invecchiare soli, insieme al tema dell’amicizia, ormai possibile per il nostro eroe solo con un cagnolino. In merito ai suoi impegni futuri il regista oggi 39enne ha detto di stare lavorando ad un film intitolato “Kwentong Barbero” sulla storia di un barbiere donna in una piccola città dominata dal maschilismo.

I diritti internazionali per la distribuzione di “Bwakaw” sono stati acquistati da Fortissimo Films, una grande società che dovrebbe portare il film in diversi Paesi, tra i quali si spera il nostro.


Condividi

Effettua il login o registrati

Per poter completare l'azione devi essere un utente registrato.