QUINTA GIORNATA AL FLORENCE QUEER FESTIVAL

Drag Queens da Cuba al Sud Africa, due film svedesi e la persecuzione dei gay sotto il franchismo

In mattinata nel foyer del Teatro Odeon si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del ‘RIVER TO RIVER – Florence Indian Film Festival’ che si terrà dal 2 all’8 dicembre prossimi. All’interno di questa rassegna sarà trasmesso il film a tematica omosessuale ‘I AM’ di Onir (110’, India 2010), già vincitore della scorsa edizione del festival. Sarà inoltre trasmesso il documentario ‘La table au chiens’ di Cedric Martinelli Joulien Touati (40’, Fra-India, 2010) su di un gruppo maschile di danzatori Kathakhali (normalmente sono donne).

La sesta del festival è iniziata con la proiezione di ‘Palermo oder Wolfsburg’ di Werner Schroeter (Germania 1980) 170’ , nell’ambito della retrospettiva dedicata al grande regista. Il film segue la vicenda di un ragazzo siciliano, Nicola, che volendo aiutare suo padre, decide di lasciare il suo paese nel cuore della Sicilia per recarsi a lavorare in Germania. Nicola sul treno incontra un giovane omosessuale che abbandona l’Italia, per trovare la sua libertà. Nicola invece è spaventato perché il suo prete gli ha detto di stare attento alla gente in Germania, soprattutto alle donne, che sono libere.. In Germania Nicola trova quasi subito un lavoro, una ragazza e degli amici, ma non impara la lingua tedesca e si sente un pesce fuor d’acqua. Una sera affrontato dall’ex fidanzato della ragazza e da un suo amico, due bulli xenofobi locali, li uccide con un coltello e per questo viene processato. Aldilà della trama che non ne rende minimamente la visionaria bellezza, questo film è un grande atto di amore verso l’Italia e la Sicilia in particolare, con le sue millenarie tradizioni e i suoi paesaggi senza pari. A sottolineare l’incomunicabilità tra la cultura italiana e quella tedesca, nel film ognuno parla la sua lingua, con un effetto assurdo, durante il lungo processo, dove la traduttrice ripete tradotto tutto quanto viene detto

Le proiezioni sono proseguite con ‘The Sisterhood’ di Roger Horn (Sud Africa 2010, 74’). Questo documentario racconta di come in una grande tenuta agricola sudafricana posseduta da ricchi bianchi, siano presenti numerosi braccianti vinicoli omosessuali dichiarati, che si ritrovano per travestirsi e partecipare ad un locale concorso per drag queen. I padroni bianchi, superata la sorpresa nel vedere come il fenomeno sia ampio, non hanno problemi ad accettare la cosa (basta che facciano bene il loro lavoro) mentre tra le famiglie e la comunità nera, l’omofobia è maggiore.

Il documentario ‘El Muro Rosa’ di Enrique del Pozo e Julian Lara (Spagna 2010, 55’) parla della persecuzione di gay e le lesbiche in Spagna durante la dittatura di Franco, quando gli omosessuali venivano incarcerati, picchiati, rinchiusi in manicomi e sottoposti a elettro-shock, mentre le lesbiche avevano in più l’opzione del convento. Tema curiosamente mai prima affrontato nelle ricerche che ricostruiscono quel triste periodo storico. Nel documentario alcuni interventi pongono l’accento sulle gravi responsabilità della Chiesa cattolica che ha appoggiato il regime tacendo sui suoi crimini. La parte finale del documentario estende il discorso sull’omofobia contemporanea nel resto del mondo, come a dire che anche dopo Franco, dobbiamo sempre mantenere alta la guardia. Dopo la proiezione il regista Enrique del Pozo, che parla un buon italiano ed ha un compagno italiano, ha risposto alle domande del pubblico, tra cui una sul dopo Zapatero. Il regista pensa che il nuovo governo conservatore, impegnato nei temi economi, non toccherà le conquiste ottenute durante il governo precedente. Speriamo abbia ragione.

Il successivo ‘Mila Caos’ di Simon J. Paetau (Cuba, Germania 2010, 18’) è bel documentario cubano su di un giovane diciassettenne dell’Havana, che la sera si traveste e con il nome ‘Mila Caos’ si esibisce in uno spettacolo di drag queen ( illegale per le autorità). E’ affrontato con grande sensibilità il rapporto tra il giovane e la madre, che pur amando suo figlio, non riesce ad accettarne il suo stile di vita.

Fine serata tutto dedicato alla Svezia.

Apflikorna – She Monkeys’ di di Lisa Achan (Svezia 2011, 83’). La giovane Emma entra a far parte di un gruppo di atlete di volteggio acrobatico a cavallo. Diventa amica di Cassandra, una ragazza un po’ più grande e con una forte personalità. Emma ne è soggiogata, e segue Cassandra anche in avventure poco raccomandabili. Tra le due nasce una relazione che si interrompe quando Emma capisce di essere stata fruttata dalla compagna, molto egoista, competitiva e disposta a tutto pur di essere scelta per le gare nazionali. Intanto la sorellina di Emma ha una divertentissima cotta, ovviamente non corrisposta, con il bellissimo cugino ventenne Sebastian.

L’ ultimo film della serata ‘Allt flyter – The Swimsuit Issue’ di Måns Herngren (Svezia 2009, 102’) è una commedia che parla di un gruppo di amici, non più giovanissimi, alcuni fuori forma, che avendo fallito con l’hockey, decidono, prima per scherzo, poi seriamente, di dedicarsi al nuoto sincronizzato, diventando cosi la prima squadra maschile svedese in questa disciplina a partecipare ad un campionato mondiale. Con tutto l’ovvio contorno dell’iniziale derisione e ostracismo da parte di familiari, conoscenti e dell’organizzazione nazionale del nuoto. Tra l’altro l’argomento del nuoto sincronizzato maschile è stato già trattato da diversi film a tematica, come nel divertentissimo film giapponese Waterboys di Shinobu Yaguchi.

IMMAGINI DELLA GIORNATA:

Bruno Casini Giovanni Minerba Ass. Stefania Ippoliti
Enrique del Pozo
Selvaggia Velo e Ass. Stefania Ippoliti

Testo e foto di R. Mariella, video di A. Schiavone


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