La RAI colpisce ancora. Dopo la censura del bacio gay di Brokeback Mountain, il 7 settembre 2011 ha censurato un intero episodio della serie tedesca “Un ciclone in convento“, intitolato “Romeo e Romeo” (stagione 10), dedicato ad un matrimonio gay, saltandolo completamente e sostituendolo con l’episodio successivo. Qualcosa di analogo era avvenuto con l’episodio “Una classe difficile“, sempre della stessa serie (stagione 7), dove la RAI aveva tagliato completamente il bacio tra la poliziotta collega dell’agente Meier e un’altra donna.
La serie televisiva tedesca, dal titolo originale Um Himmels Willen (tr. Let.: Per amor del cielo), racconta le vicissitudini del sindaco di Kaltenthal, Wolfgang Wöller (interpretato da Fritz Wepper, noto soprattutto per il suo ruolo nell’ispettore Derrick), che vuole trasformare il convento del paese in un moderno centro congressi, e la sorella Lotte Albers, che lotta per salvare l’antico convento. La serie, prodotta dalla più importante rete tedesca, è arrivata alla undicesima stagione. In Italia, viene trasmessa da RAI UNO il lunedì, martedì, mercoledì e venerdì alle 10.50.
L’episodio in questione, “Romeo e Romeo“, racconta dello scenografo Gerhard Scharf e dell’insegnante Günther Reichert che decidono di sposarsi proprio nella cappella del convento, completo nero per uno, bianco per l’altro, con la collaborazione del sindaco e di tutte le suore (una novizia accompagna il “sì” con alcuni canti). Al termine della cerimonia, officiata dal sindaco, lancio tradizionale di riso e viaggio su un calesse.
La censura RAI, fortunatamente, non è passata sotto silenzio e tutta la stampa nazionale ha sottolineato l’assurdità della vicenda, provocando uno scandalo ancora maggiore di quello che la RAI si attendeva (così ha detto Mauro Mazza, direttore di Rai 1) dalla messa in onda dell’episodio gay.
Lunedì 19 settembre i Deputati Europei del gruppo Liberal-Democratico al PE Sophie In’t Veld, Sonia Alfano, Sarah Ludford, Gianni Vattimo, Alexander Alvaro e Renate Weber depositeranno una interrogazione parlamentare urgente rivolta alla Commissione europea sugli episodi omofobi di censura di RAI 1.
La deputata Pd Anna Paola Concia si è così espressa: “La scelta della Rai di censurare la fiction tedesca ‘Un ciclone in convento’ non mandando in onda la puntata dedicata al tema delle nozze gay, è francamente inquietante. Sto presentando un’interrogazione urgente attraverso la commissione di Vigilanza per chiedere a Rai1 che venga trasmessa la puntata censurata. Voglio ricordare a tutti che la fiction ‘Un ciclone in convento’, trasmessa in prima serata dall’emittente pubblica tedesca ‘Das Erste’, è la piu’ seguita in Germania e che sono oramai moltissime le serie televisive trasmesse anche in Italia che affrontano i temi dell’omosessualita’ e dell’amore gay senza suscitare alcun clamore. E’ evidente che con questa operazione la dirigenza Rai vuole censurare la realta”.
Aurelio Mancuso, presidente di Equality Italia, ha dichiarato: “La decisione di censurare la puntata è stata presa da Rai 1, ovvero Rai Vaticano, la rete più vicina alle gerarchie cattoliche. Il problema sono i dirigenti della televisione pubblica, i quali pensano che gli italiani non siano pronti a vedere scene di questo tipo. Non è così“. Anche Mancuso chiede che la Rai trasmetta la puntata tagliata: “Gli italiani hanno un grande potere, che è quello del telecomando. Se non lo dovessero gradire, cosa che non ritengo possibile, potranno cambiare canale“.
Sulla vicenda sono intervenuti, da Monaco, i produttori della serie. La portavoce della “NDF”, Anja Konen Praxl, trova stupefacente la decisione della Rai ed esprime tutto il suo disappunto per la cancellazione dell’episodio. “Quando abbiamo lavorato a quella puntata – dice a Repubblica.it – abbiamo fatto in modo di non cadere in nessun luogo comune, la critica tedesca lo ha capito. Abbiamo anche fatto attenzione a far officiare la cerimonia da un sindaco, all’interno di una cappella cattolica“. “Ho ricevuto moltissime mail di telespettatori che ci hanno voluto ringraziare. Qualche polemica c’è stata, ma solo da parte degli ultracattolici. Per questo ritengo che la scelta della Rai sia stata esagerata. Forse non hanno visto bene l’episodio“. Quanto ai dati di ascolto, in Germania, la puntata in questione, fa sapere l’ufficio stampa del programma, è stata vista in prima serata da 6.600.000 persone, pari ad un 20,3% di share.
Mauro Mazza, direttore di Rai 1, cerca di placare le polemiche, alimentate anche dal tam tam sui blog e social network. “Non c’è stata nessuna volontà censoria“, afferma il dirigente del primo canale della televisione pubblica, salvo poi ammettere che la puntata in questione è stata cancellata “per evitare una polemica“. “È stata una scelta in parte obbligata e in parte editoriale – ha detto Mazza – Avevamo la necessità di togliere una puntata della serie per problemi di spazio editoriale, dovendo variare le puntate abbiamo deciso di togliere questa in quanto, il matrimonio gay avveniva sull’altare di una chiesa cattolica, alla presenza di una suora e di un sindaco. Abbiamo quindi deciso di eliminarla proprio per evitare una polemica e invece ne è scoppiata un’altra per ragioni diverse“. (Wikipedia) E aggiunge: “Non è abituale, non è normale, assistere alla scena di due gay che si sposano sull’altare di un convento. Anche considerando le sensibilità diverse, al di qua e al di là del Tevere“. Dichiarazioni che si commentano da sole. Se il problema era quello di rendere comprensibile al pubblico italiano come potesse avvenire un ‘matrimonio‘ gay in una chiesa cattolica con suore che partecipano felici all’evento, bastava inserire dei sottotitoli che rimandassero alla realtà tedesca dove le unioni civili tra coppie omosessuali sono regolari già dal 2001.
Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center, propone scelte più drastiche: “La censura da parte di Rai1 della puntata della fiction ‘Un ciclone in convento’ che rappresentava un matrimonio gay è un fatto politico oltre che culturale. Per questo è urgente che si sappia quali iniziative intende prendere la Commissione parlamentare di Vigilanza sulla Rai. In assenza di un provvedimento che chieda spiegazioni al direttore di Rai1 e di adeguati provvedimenti contro questa ennesima censura omofoba da parte della tv di Stato, inviteremo i gay a non pagare il canone“.
Qui sotto alcune immagini dell’episodio censurato “Romeo e Romeo”