FRANCA VALERI QUEEN OF COMEDY AL FESTIVAL MIX

Grande emozione al Festival Mix nella giornata di sabato che ha visto la premiazione della più grande icona gay italiana, seguita dalla proiezione del film evento “Contracorriente”

Sabato 28 è stata la giornata clou del Festival. Il pomeriggio dei corti ha presentato i suoi titoli migliori, quasi dei piccoli film che hanno senz’altro soddisfatto l’abituale pubblico di questo genere. La serata dei film è iniziata con il poetico e agreste “Harvest” esordio sorprendente del tedesco Benjamin Cantu del quale vi abbiamo già parlato dal festival torinese. Un film semplice, armonioso, eppure intenso e profondo nel presentarci i movimenti interiori di un giovane alla scoperta della propria omosessualità in un ambiente, pur vicinissimo alla grande capitale tedesca di oggi, ma non proprio aperto. Fortunatamente il film è stato acquistato dalla Atlantide è sarà presto disponibile sul portale QueerFrame.tv.

Grande emozione ed entusiasmo di un pubblico straripante nella sala grande del teatro per la consegna del tradizionale Premio QUEEN OF COMEDY all’attrice Franca Valeri, che, ancora una volta, ha esaltato l’intelligenza del pubblico gay: ”Ho sempre saputo di piacere molto al pubblico omosessuale e mi fa piacere questa festa: e’ una platea sofisticata, non banale’‘, aveva dichiarato a Repubblica nei giorni scorsi.
Questo premio viene assegnato a grandi attrici che si sono distinte per il loro speciale senso dell’umorismo e per la loro vicinanza alle tematiche gay, lesbiche e queer. Nelle scorse edizioni era andato ad Angela Finocchiaro, Carmen Maura, Sandra Milo, Cinzia Leone, Claudia Gerini e Lella Costa.

Franca Valeri, (nome d’arte di Franca Maria Norsa, nata a Milano il 31 luglio 1920), nota al grande pubblico soprattutto per i suoi personaggi comici come La signorina snob, Cesira la manicure e La sora Cecioni, si è sempre distinta nella sua lunghissima carriera, per il suo stile inequivocabile, caratterizzato dall’uso intelligente e raffinato dell’ironia e per la capacità dei suoi personaggi di riflettere i vizi e le virtù della società italiana.
Tutti noi la ricordiamo in “Parigi o cara“, un film cult nella comunità gay italiana, del 1962, diretto dal suo allora marito Vittorio Caprioli (noto al pubblico gay anche per “Splendori e miserie di Madame Royale“).
In “Parigi o cara“, la Valeri, autrice anche della sceneggiatura, vestiva i panni di Delia, prostituta romana snob, che va a trovare suo fratello a Parigi. Nella memorabile scena dell’incontro tra i due alla stazione, lei scopre l’omosessualità del fratello (Delia: “Ma che sei Claudio?“, Claudio: “Sì…“, Delia: “Ma che sei tinto?“, Claudio: “Sì…“, Delia: “Ma che fossi…?“, Claudio: “Sì…“). Una delle prime scene in cui si parla di omosessualità in un film italiano, ammirabile per la sua grazia e naturalezza.
Franca è sempre stata un’amica dei gay, che l’hanno sempre ricambiata con un grandissimo affetto.
In occasione della serata di apertura del Torino GLBT Film Festival nell’aprile del 2009, Franca Valeri, visibilmente emozionata per la calorosissima accoglienza ricevuta, aveva risposto così al pubblico glbt presente: “Lo so che ci siamo simpatici…. Ho scoperto che cosa ci unisce: l’ironia. Non è una simpatia qualunque, è una cosa un po’ particolare. Voi ridete quando faccio certi sketch, come la signorina snob, la signora Cecioni, la mamma, ma c’è in più una grande comprensione, c’è un legame, oso dirlo, culturale…“. Parole splendide che ci trovano tutti completamente d’accordo.
A 90 anni suonati e purtroppo con qualche problema di salute, Franca Valeri è ancora molto attiva sia sul palcoscenico, che come scrittrice ( è da poco uscito il suo ultimo libro autobiografico ‘Bugiarda no, reticente‘). E non manca di dire la sua su quanto accade oggi in Italia, come con il suo recente appello video per la dignità delle donne in occasione della mobilitazione seguita allo scandalo dei festini di Arcore, o come la sua presenza, lo scorso aprile, durante l’occupazione del cinema Palazzo a Roma, per impedirne la trasformazione in un casinò.
Attualmente Sabina Guzzanti sta girando un film su di lei, e Franca Valeri ha spiegato a Repubblica: ”Non so cosa verra’ fuori. Abbiamo parlato molto. Lei e’ una ragazza che ho sempre apprezzato come comica. Le sono anche grata di essere diversa da me. Lei e’ piu’ ridente. Io, come ho scritto nel mio libro, sono reticente. Che non vuol dire prudente ma solo che so bene cosa penso e cosa voglio. Ma detesto spiattellarlo” (R. Mariella)

“CONTRACORRIENTE” di Javier Fuentes-Leon – Voto 9/10

Pezzo forte della giornata, con un pubblico già commosso dalla Valeri, è stato senz’altro, il film “Contracorriente”, stupefacente esordio del peruviano Javier Fuentes-Leon, film che ovunque venga presentato si assicura almeno il premio del pubblico (che lo ha premiato anche al Sundance 2010) e che, fatto strepitoso, ha rappresentato il Perù agli Oscar 2011 come miglior film straniero.
La storia ci racconta come il grande amore ed il sacrificio di un amante, Santiago (interpretato dal bellissimo Manolo Cardona), riescano pian piano a liberare dalla paura il protagonista Miguel (Cristian Mercado). Miguel vive con moglie e figlio in arrivo, come pescatore a Cabo Blanco, un piccolo paese sulle coste settentrionali del Perù. Nessuno conosce la sua relazione segreta con Santiago, un turista pittore che stazione e dipinge da alcuni mesi nel paese. Santiago è un omosessuale che non ha problemi col suo orientamento, e che vive malamente questa relazione clandestina e vorrebbe che le cose cambiassero… Il regista è abilissimo nel farci percorrere la via crucis che Miguel deve affrontare per arrivare ad accettarsi di fronte alla moglie e ai compaesani, mostrandoci come ogni sua conquista sarà la diretta conseguenza dell’amore di Santiago. L’invenzione del fantasma dell’amato non è nuova al cinema (basti pensare a Ghost), ma qui riesce ad unire la coscienza e la consapevolezza di se stessi col desiderio di dare una risposta alla persona che abbiamo tanto amato, col bisogno, per tanto tempo represso, di vivere finalmente alla luce del sole tutta la potenza che un amore ci ha regalato. Il film ripercorre in un certo modo la storia di Brokeback Mountain, ma va molto oltre facendo del protagonista un eroe liberato e vincitore, che non si accontenta di toccare col cuore la camicia dell’amato, ma che acquista la forza necessaria per combattere contro un mondo che vorrebbe rifiutarlo. Ricordiamo che anche questo film sarà presto disponibile sul portale Queerframe.tv

Alle 21 in una Scatola Magica strapiena, è stato trasmesso il documentario Essere Lucy (Italia, 2011, 69′) di Gabriella Romano, sulla vita molto travagliata, ma anche intensamente vissuta, di Lucy, una transessuale torinese, nata nel 1924, presente in sala insieme alla regista.
La prima parte del video, molto drammatica, segue Lucy, in visita al campo di concentramento tedesco di Dachau, dove era stata rinchiusa da ragazzo per diserzione. Dopo questa esperienza tremenda Lucy potè tornare alla sua vita (quasi) normale. Lucy si è sempre considerata una ragazza, cosa mai accettata dai suoi fratelli; i suoi genitori l’avevano accettata, ma sua madre sino alla sua morte, piangeva tutte le volte che doveva spiegare alla gente che Lucy/Luciano era suo figlio e non sua figlia o sua nuora. Per buona parte della sua vita Lucy si è guadagnata da vivere come prostituta, ballerina di avanspettacolo e quindi tappezziere, prima a Bologna e quindi a Torino. Dopo che tante altre amiche trans avevano cambiato sesso, decide anche lei di intraprendere il grande passo, cosa di cui poi si è un po’ pentita. Ora ovviamente fa la vita della pensionata, ma con i suoi 86 anni è ancora piena di vita e di humor.
Alle 22,30 è stato il turno di ‘Buongiorno Mr. Galloway’ di Massimiliano Bolcioni, un dramma che voleva essere omaggio alle dive della vecchia Hollywood, girato in super8 nei primi anni ’80, rimasto chiuso nel cassetto per trent’anni e considerato ormai perduto. Il film è stato salvato dall’oblio dall’interessamento di Margot Da Silva, e dall’impegno di Antonio Schiavone, che ha restaurato e rimontato il film, eliminando le scene più danneggiate. Il film ha ora acquisito una patina di antico, che in origine doveva solo simulare.
Il pubblico presente ha mostrato di divertirsi molto, incoraggiando cosi noi e il festival a proseguire in questo tipo di operazioni di recupero di ‘gioielli perduti’. (R. Mariella)

GIGOLA di Laure Charpentier – voto: 7/10

Protagonista di questo lungometraggio è George, una “garçonne” che gestisce una casa chiusa a Pigalle. Ancora tormentata dal ricordo del suo primo e probabilmente unico amore, una sua professoressa, George capisce di essere omosessuale e si accetta, abbandonando la propria carriera accademica per darsi alla vita notturna. Da qui il suo soprannome, Gigola. Insieme a Dolly, Johanne e Cora, manda avanti il proprio business e soddisfa i desideri e le fantasie più o meno perverse delle clienti.
Donne e uomini cadono ai suoi piedi, probabilmente più per la sua personalità che per la sua bellezza. L’unica componente ancora irrisolta della sua vita è la famiglia, dati i rapporti tormentati con il padre, giocatore d’azzardo, e la madre che non riesce e non vuole imporsi. Gigola però non si innamora di nessuno. L’unica che riesce a sfiorare il suo cuore è Alice, una psichiatra che le ricorda molto l’insegnante di cui si era innamorata.
Il pubblico fischia però quando lo spirito libero di Gigola la porta ad andare a letto con Tony, probabilmente per rimanere incinta e soddisfare anche il proprio istinto materno. Apparentemente è così, ma probabilmente si tratta soltanto di un transfer: la maternità è un valore molto importante più per Alice che per George. La domanda sorge spontanea: Gigola sarà abbastanza forte da lasciarsi alle spalle la vita notturna per essere una buona madre?
Film un po’ contorto, difficile da seguire, con scene di sesso forse fin troppo esplicite. Stonano anche il trionfo dell’eterosessualità e l’incapacità di riunuciare a una vita promiscua per il proprio figlio. Setting e fotografia mediocri e cast appena sufficiente. Spicca soltanto Lou Doillon, l’attrice che interpreta magistralmente il ruolo di Gigola, una forte ed emancipata garçonne della Parigi più trash degli anni Sessanta. Durante la proiezione, come detto sopra, qualche fischio con commenti poco felici e alla fine un applauso non troppo convinto. (G. Borghesi)

IMMAGINI DELLA GIORNATA (foto di R. Mariella)

FRANCA VALERI QUEEN OF COMEDY 2011
Presentazione di MR. Galloway
Antonio Schiavone e Margot da Silva
Massimiliano Bolcioni
La Pina e Antonio Mancinelli
Fabio Cleto
Gabriella Romano
Luca Bianchini
Marco Mancassola
Margot da Silva (ds)

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