LA REGIONE PIEMONTE VUOLE TOGLIERE IL PATROCINIO AL FESTIVAL GAY DI TORINO

Un Festival che tutto il mondo c’invidia, un’avanposto di democrazia, diritti civili e accoglienza, un evento culturale che da 26 anni combatte contro i pregiudizi e le discriminazioni.

Riportiamo in questa pagina la rassegna stampa su questo inaudito atteggiamento di coloro che, ai vertici delle istituzioni regionali, dovrebbero essere i primi difensori di quella pluralità che definisce e caratterizza ogni democrazia. Il Festival gay di Torino (quest’anno dal 28/4 al 4/5/2011) è soprattutto un evento culturale che, attraverso il cinema, presenta ogni anno quanto di meglio viene prodotto in tutto il mondo sulle tematiche dell’omosessualità, indipendentemente dalle idee politiche degli autori delle opere presentate. Il Festival ha come obiettivo principale quello di promuovere il dialogo e il dibattito sull’emancipazione sociale, contro discriminazioni e ingiustizie, per una società aperta e libera, in pace con se stessa e con tutto il mondo, per la felicità di tutti i suoi cittadini.

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da La Repubblica

La Regione ci ripensa cinema gay senza logo

Il marchio del Piemonte tolto dopo 26 anni

Il direttore Minerba “Questa scelta mi addolora, spero che non porti a ridurre i fondi”
La telefonata di Cota è arrivata ieri mattina al presidente della Mole

CLARA CAROLI

Cinema gay? No logo. La Regione nega il patrocinio al festival di Giovanni Minerba e blocca manifesti e programmi del ventiseiesimo “Da Sodoma a Hollywood”, che si aprirà il 28 aprile, facendo togliere il marchio. La telefonata del presidente Cota, concordata con l´assessore Michele Coppola, è arrivata ieri mattina alla Mole (il Museo del Cinema da cinque anni organizza la manifestazione) sul cellulare del presidente Sandro Casazza: «Stampate pure i programmi, ma senza il nostro logo».

A provocare il fastidio del governatore e a risvegliare sentimenti omofobi nel popolo leghista sarebbe stato un titolo apparso sul sito di Italia Oggi – «Cota e Chiampa pro cinema gay» – che prospettava un´improbabile intesa bipartisan sulla cultura omosex. A distanza di alcuni mesi e a poche settimane dalla première, è arrivato il «no» di piazza Castello. «È così – conferma l´assessore alla Cultura e candidato sindaco del Pdl Michele Coppola – Ritiriamo il patrocinio. Non ha senso che la Regione metta il suo marchio su un festival che non finanzia né organizza direttamente. L´anno scorso lo metteva? Chiedete a Oliva».
Anche il Tff, come il cinema gay, è organizzato e finanziato direttamente dal Museo del Cinema e non dalla Regione, ma al Tff il patrocinio è stato dato. La questione, dunque, non è formale ma politica. «Sono amareggiato – dice Giovanni Minerba – La Regione è sempre stata al fianco del festival, sin dal 1988, sotto i governi di sinistra come di destra. Con Ghigo e Leo abbiamo lavorato benissimo, per anni. Ora questa scelta mi addolora. Spero che non sia il preludio alla riduzione dei finanziamenti». E mentre il direttore mantiene basso il profilo e al Museo del Cinema Alberto Barbera si limita a «prendere atto», sul fronte della politica si scatenano le reazioni. «Vergognoso e assurdo – tuona l´ex presidente della Regione, Mercedes Bresso – La destra incapace di riconoscere i diritti di tutti incoraggia l´omofobia. L´attuale giunta vuole imporre una visione bigotta della cultura». «Un atto intimidatorio da parte di una giunta disperata», le fa eco il presidente dell´Arcigay Giovanni Caponetto. «Atto discriminatorio e brutale», lo definisce anche il coordinamento Torino Pride. E Monica Cerutti, di Sel, intima: «Il candidato Coppola non dimostri subalternità culturale».
La polemica alimenta il confronto pre-elettorale. «Ma che idea di cultura ha Michele Coppola?», si chiede Andrea Benedino di Equality Italia, rete trasversale per i diritti civili. Al candidato sindaco del centrodestra si rivolge anche il consigliere regionale del Pd Nino Boeti, in un´interrogazione: «Il Piemonte è stato finora una regione aperta e rispettosa dei diritti di tutti, che ha fatto dell´accoglienza una delle ragioni del suo sviluppo. Spero che l´assessore non ufficializzi il ritiro del logo e mantenga un rapporto di collaborazione con il festival, se così non fosse emergerebbe una concezione discriminatoria nei confronti dei gay, per lo meno sul piano della legittimità culturale, da parte dell´uomo che il centrodestra vorrebbe eleggere sindaco».
Anche il candidato del centrosinistra, Piero Fassino, parla di «incomprensibile discriminazione contro i gay», chiede a Cota «un atto di sensibilità» e la riconferma del patrocinio. «È paradossale – dice – che nel giorno in cui la Corte costituzionale dichiara, per una legge regionale in Liguria, la piena legittimità dell´impegno delle istituzioni contro le discriminazioni motivate dall´orientamento sessuale, in Piemonte la giunta di centrodestra assuma una decisione del genere proprio a Torino, da sempre in prima linea, e mi batterò perché continui ad esserlo, nella lotta per i diritti e contro le discriminazioni». Il 28 aprile Fassino sarà all´inaugurazione del Festival al quale, annuncia, intende assicurare il suo impegno.

Fassino: “Incomprensibile discriminazione nei confronti dei gay. Torino è da sempre in prima linea nella lotta dei diritti”

Bresso: “La destra incapace di riconoscere i diritti di tutti incoraggia l’omofobia e vuole imporre una visione bigotta della cultura”

Le associazioni: Arcigay: “Atto intimidatorio di una giunta disperata” Torino Pride: “Atto discriinatorio e brutale”

L’interrogazione: Il consigliere regionale Pd, Nino Boeti: “Il Piemonte è stato finora una regione aperta e rispettosa dei diritti di tutti”

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da La Stampa

Cinema Gay senza Regione

ALESSANDRO MONDO

Il primo a insorgere è stato il consigliere del Pd Nino Boeti, con un’interrogazione alla giunta regionale. A seguire, ha preso posizione tutto lo stato maggiore del centrosinistra, a cominciare dal candidato sindaco Piero Fassino, e poi Bresso, Cerutti, Lavolta, Giorgis, Cassiani. Quindi l’Arcigay. Tutti contro la Regione. Anzi: contro Michele Coppola, che della Regione è l’assessore alla Cultura e – particolare non trascurabile – corre per il Pdl alle comunali. L’accusa è lapidaria: la Regione intende revocare il logo e il patrocinio al Festival Gay di Torino. Apriti cielo: «gesto gravissimo», «ideologia retriva», «giunta omofoba», «inaccettabile discriminazione», «fatto inaudito».

In effetti pare si tratti di una decisione senza precedenti, quanto basta per far sentire tra i protestatari puzza di bruciato. Anzi: di campagna elettorale. «La decisione della giunta Cota è un incomprensibile atto di discriminazione, una scelta assurda in una città da sempre all’avanguardia sul tema dei diritti», tuona Fassino, che di Coppola sarà avversario alle urne tra poco più di un mese.

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Sinistra contro Regione “Discrimina i gay”
L’assessore sotto accusa: “Polemiche strumentali”

Claudia Cardinale all’inaugurazione del Festival edizione 2010

Ghigo, nei suoi dieci anni da governatore, non ha mai osato togliere il patrocinio al nostro Festival Andrea Benedino esponente Equitality Italia

Un atto di incomprensibile discriminazione, la conferma della miopia culturale oltreché politica del centrodestra», aggiungono i coordinatori del programma di Fassino Andrea Giorgis ed Enzo Lavolta. Che, pensado alle elezioni che si svolgeranno il 15 e 16 maggio, puntano il dito contro Coppola: «Torino merita un sindaco e un’amministrazione che non abbiano difficoltà nel sostenere iniziative che promuovono il superamento delle discriminazioni».

Anche l’ex presidente della Regione Mercedes Bresso, che per anni ha concesso il patrocinio alla manifestazione, rincara la dose: «È un comportamento vergognoso e assurdo, che denota una giunta omofoba».

Attacca anche Monica Cerutti dai banchi di Sinistra e libertà: «Se le indiscrezioni sulla decisione di Coppola fossero confermate sarebbe un bruttissimo segnale che dimostrerebbe la subalternità culturale del candidato sindaco di Torino per il centro destra».

Contro Coppola si mobilitano anche le associazioni omosessuali. A cominciare dall’Arcygay: «Un gesto gravissimo, compiuto a meno di un mese dall’inizio della kermesse, con tutti i materiali in produzione». «Nei dieci anni in cui il Piemonte era stato governato da Enzo Ghigo, la Regione non ha mai osato mettere in discussione il patrocinio al Festival Gay, che da anni gode anche di patrocini ministeriali», aggiunge Andrea Benedino, esponente nazionale del coordinamento di Equitality Italia.

E ancora: «Si tratta di un episodio inedito, che rappresenta un passo indietro rispetto alla tutela dei diritti e alla lotta contro le discriminazioni», accusa la presidente della Commisione Pari opportunità del Comune Lucia Centillo.

E lui, il grande accusato? Coppola non si sottrae dal ribadire, con malcelato fastidio, il suo punto di vista: «Polemiche strumentali, la solita tempesta in un bicchiere d’acqua. La Regione non concederà logo e patrocinio a una manifestazione che finanzia indirettamente, tramite il Museo del Cinema, e nella quale non ha voce in capitolo. Punto. Questo non presuppone alcun taglio di risorse». Non sarà che la nuova linea vale solo per il Festival Gay? Lui giura di no.

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BRESSO SU PATROCINIO NEGATO AL FESTIVAL GLBT

30 MARZO 2011 GAY; PATROCINIO NEGATO FESTIVAL TORINO; BRESSO: GIUNTA OMOFOBA, VERGOGNOSO

“Vergognoso e assurdo”. E’ questo il commento di Mercedes Bresso, ex presidente della Regione Piemonte, alla notizia del mancato patrocinio della Regione Piemonte al Festival del cinema gay di Torino. “La destra – continua Bresso – non è capace a riconoscere i diritti di tutti, in questo modo favorisce l’omofobia. Non si capisce perché – prosegue – altri festival del cinema possono utilizzare il logo della Regione e quello a tematica omosessuale no”. Il rifiuto del patrocinio arriva alla ventiseiesima edizione del prestigioso festival del cinema gay di Torino, anni in cui – sottolinea Bresso -: “il festival ha dato ampiamente dimostrazione del livello culturale della manifestazione, tanto da essere considerato uno tra i più importanti festival tematici al mondo. L’attuale giunta – rimarca – vuole imporre una visione bigotta della cultura. Il Festival è prima di tutto un importante evento culturale, dove attraverso l’arte cinematografica non si fa altro che riflettere sui diritti civili ancora negati e purtroppo oggi abbiamo avuto un’ennesima dimostrazione di quanto siano ancora presenti i pregiudizi e le discriminazioni verso la comunità GLBT”. “Oggi – conclude Mercedes Bresso – si è cancellato lo spirito laico e inclusivo che dovebbe caratterizzare le istituzioni pubbliche e si è imposta una visione oscurantista e omofoba”.

Ivan Notarangelo
portavoce Mercedes Bresso

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da ANSA

CINEMA: PD, REGIONE PIEMONTE NON TOLGA LOGO DA FESTIVAL GAY

La Regione Piemonte non tolga il proprio logo dal Festival del Cinema Gay, una delle manifestazioni europee piu’ importanti su questo ambito: lo chiede il Pd piemontese con il consigliere regionale Nino Boeti.
In un’interrogazione, Boeti chiede se e’ vero che ‘l’assessore regionale alla Cultura del Piemonte, Michele Coppola, ha intenzione di negare il logo della Regione al Festival’ sottolineando che ‘l’intenzione sarebbe stata gia’ comunicata in via ufficiosa. Ed e’ in assoluta controtendenza con l’atteggiamento sempre avuto dalla Regione Piemonte, indipendentemente dal colore politico delle Giunte che si sono succedute’.
‘Il Piemonte – aggiunge – e’ sempre stata una Regione aperta e rispettosa dei diritti di tutti, che ha fatto dell’accoglienza una delle ragioni del suo sviluppo’.
‘Spero che l’assessore – dice ancora – non intenda davvero ufficializzare il ritiro del logo. Altrimenti emergerebbe una concezione discriminatoria nei confronti dei gay, per lo meno sul piano della legittimita’ culturale, da parte dell’uomo che il centrodestra vorrebbe eleggere sindaco di Torino’.
‘Questo elemento – conclude – aprirebbe scenari negativi se Coppola dovesse guidare il Comune di Torino, citta’ che ha sempre respinto ogni discriminazione’.


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