UNA LEGGENDA NELLA VITA E SULLO SCHERMO

Una delle ultime dive, un’icona del popolo lgbt, un personaggio che ha segnato mezzo secolo di storia del cinema, della società e del costume.

Elizabeth Taylor si è spenta, all’età di 79 anni, per una congestione cardiaca (il cuore non riesce più a pompare sufficiente sangue) al Cedars-Sinai Hospital di Los Angeles, California, dove stava ricoverata da qualche settimana. Aveva superato crisi simili nel 2004, 2006 e 2009 e noi avevamo sperato che anche questa volta ce la facesse. E’ morta vicina ai suoi figli Michael Wilding, Christopher Wilding, Liza Todd, e Maria Burton. Il figlio Michael Wilding ha dichiarato: “Mia madre è stata una donna straordinaria che ha vissuto pienamente la sua vita, con grande passione, gioia e amore. Sebbene la sua dipartita sia un cosa devastante per tutti noi che l’abbiamo sempre avuta affettuosamente vicina, ci sorregge il pensiero che saremo sempre stimolati dal suo esempio e da tutto quello che ha fatto con infinita costanza e pazienza per questo mondo. Il suo straordinario lavoro in tanti film, il suo continuo successo come donna d’affari, e il suo coraggiosa e instancabile sostegno alla lotta contro l’Aids, tutto questo ci rende incredibilmente orgogliosi di quanto ha realizzato. Noi sappiamo, con certezza, che il mondo oggi è un posto migliore grazie anche a lei. La sua eredità non si cancellerà mai, il suo spirito sarà sempre con noi e il suo amore vivrà per sempre nei nostri cuori.

Queste parole possono essere senz’altro anche le nostre, unite ad un ringraziamento particolare per l’attenzione, il sostegno e la devozione che Elizabeth ha sempre dimostrato per il mondo lgbt, a partire da tempi lontanissimi. Ricordiamo, ad esempio, la sincera amicizia dimostrata verso attori omosessuali come Rock Hudson, Montgomery Clift, James Dean, ecc. In anni in cui poteva essere pericoloso per la propria carriera d’attrice, ha partecipato ad importanti film con tematiche gay come “Improvvisamente l’estate scorsa” (1959), “La gatta sul tetto che scotta” (1958), “Riflessi in un occhio d’oro” (1967) e “X, Y & Zi” (1972). Ha lavorato con sceneggiatori e registi omosessuali, tra i quali anche il nostro Franco Zeffirelli (“La bisbetica domata”), e soprattutto si è impegnata con la sua persona e coi suoi soldi nella lotta contro l’Aids e a sostegno dei diritti lgbt.

Elizabeth ha interpretato più di 50 film, ha collezionato sette mariti, partorito quattro figli, ricevuto due Oscar come miglior attrice, più un Oscar umanitario (Jean Herscholt Humanitarian Academy Award); è stata nominata Dama (Cavaliere) dell’Impero Britannico, ha ricevuto la Medaglia Presidenziale della Libertà, il Kennedy Center Honors e l’AFI Lifetime Achievement Award.

Nel 2000 è stata onorata con il Premio Vanguard della GLAAD (un premio che viene assegnato a coloro che promuovono col loro lavoro la visibilità e la comprensione della comunità LGBT), ricevendo il quale dichiarò:”Perché gli omosessuali non devono poter vivere apertamente e liberamente come chiunque altro? Quello che conta veramente è l’amore. Può forse esserci qualcosa di sbagliato nell’amore? Quello che è sbagliato è la diffidenza, l’incomprensione e, Dio bene lo sa, tutto quello che proviene dall’odio e dall’ignoranza

Per diversi anni ha sostenuto finanziariamente il programma della GLAAD Young Adult Program.
Il presidente GLAAD Jarrett Barrios ha salutato la dipartita di Elizabeth con queste parole: “Oggi, la comunità lesbica, gay, bisessuale e transgender, ha perso una straordinaria alleata e sostenitrice del movimento per l’uguaglianza dei diritti. In un tempo in cui così tanti ammalati di Hiv erano invisibili, la signora Taylor, senza paura, alzava la sua voce per parlare contro l’ingiustizia. La signora Taylor era un’icona non solo a Hollywood, ma anche nella comunità LGBT dove essa ha lavorato per garantire che ognuno fosse trattato con il rispetto e la dignità che meritava.

Ha creato una sua fondazione Aids, la Elizabeth Taylor Aids Foundation (ETAF). Fino al 1999 è stimato che abbia raccolto per combattere l’Aids una somma pari a 50 milioni di dollari. Nel 2006 Elizabeth acquistò un camper di 11 metri equipaggiato con apparecchiature mediche e macchine per i raggi X che ha donato, insieme a 40 mila dollari, all’associazione New Orleans Aids che assiste le persone con Hiv e Aids.

Il responsabile dell’American Foundation for AIDS Research (amfAR), associazione che Elizabeth ha contribuito a lanciare, ha scritto che “La signora Elizabeth è stata senza dubbio una delle più ispirate figure nella lotta contro l’Aids. E’ stata una dei primi a parlare nell’interesse delle persone che vivono con l’Hiv quando altri avevano paura e spesso si dimostravano ostili. Per 25 anni, Elizabeth è stata un’appassionata sostenitrice della ricerca e delle cure contro l’Aids. Lo ha testimoniato eloquentemente al Capitol Hill, mentre raccoglieva milioni di dollari per l’amfAR. Tutti noi sentiremo grandemente la mancanza della sua simpatia, radiosità e generosità di spirito nei nostri confronti. Essa ci lascia un’eredità grandiosa che ha migliorato ed allungato le vite di milioni di persone e che sarà patrimonio di molte generazioni a venire“.

E’ stata una diva leggendaria e una grande icona per il popolo lgbt (forse al pari di Judy Garland). La sua vita privata, intensa e rocambolesca, è stata altrettanto importante del suo ruolo di grande interprete, che quasi è impossibile scinderli. Anche per questo è entrata con furore nell’immaginario collettivo, dettando usi e costumi per decenni, con spirito innovativo, coraggioso e libero.


Dal film “Un posto al sole” con Montgomery Clift

Qui sopra due momenti di Elizabeth Taylor impegnata nel sociale

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