Il Gruppo Soggettività Lesbica insieme all’associazione Visibilia presentano “C’era una volta… Immaginaria“, una rassegna con film dallo storico Festival bolognese, in un percorso di cinema e riflessione sui temi della memoria, dell’amore, del corpo e dei luoghi che hanno segnato l’emancipazione delle lesbiche e delle donne in questi ultimi anni. I temi, accompagnati da film selezionati dall’archivio del Festival del Cinema Lesbico di Bologna, “Immaginaria“, vengono affrontati in quattro programmi, il venerdì, con cadenza quindicinale, dal 25 febbraio al 15 aprile, presso la sede di Porta Nuova 32 a Milano. L’ingresso è gratuito. Un’occasione per rivedere film belli e interessanti, premiati in diversi festival.
“IMMAGINARIA” è il titolo del “Festival Internazionale del Cinema delle Donne – RIBELLI, LESBICHE, ECCENTRICHE” organizzato dal 1993 dall’Associazione Culturale Lesbo-Femminista VISIBILIA fondata a Bologna nel 1989 e composta da diverse centinaia di socie in tutta Italia. Per problemi finanziari il Festival è stato interrotto con l’ultima edizione del 2005.
Il Gruppo Soggettività Lesbica nasce nel 1996 all’interno dell’Associazione per una Libera Università delle Donne di Milano e dalla volontà di alcune, tra le fondatrici e animatrici, di rendere visibile il proprio lesbismo, trasformandolo in un tema politico. Nel 1997, dopo un incontro con la filosofa Teresa De Lauretis, il gruppo decide di nominarsi Soggettività Lesbica, sottolineando il valore attribuito a ogni esperienza personale e indicando altresì una peculiarità del proprio approccio al tema dell’identità. Nel 2001 il Gruppo elabora e diffonde, su tutto il territorio nazionale, un questionario con 150 domande relative ad autopercezione e identità, famiglia d’origine, amicizie e rapporti sociali. Nasce così Cocktail d’amore: non un’indagine statistica o una teoria sul lesbismo ma il racconto delle esperienze e delle storie personali, dei progetti di vita e delle loro realizzazioni, per far conoscere la ricchezza e multiformità di un mondo che è ancora pensato e rappresentato secondo immagini stereotipate.
PROGRAMMA DELLA RASSEGNA
Tutte le proiezioni si terranno in Corso di Porta Nuova, 32 – Milano alle ore 20,15
INGRESSO GRATUITO
25 febbraio 2011 ore 20:15 – LA MEMORIA | ||
Edge of Each Other’s Battle: The Vision of Audre Lorde, The di Jennifer Abod |
||
tendenza: LLL | ||
nazione: USA | ||
anno: 2003 | ||
Il film ci parla delle ampie vedute sociali della poetessa Audre Lorde e di come queste idee siano state portate alla conferenza internazionale “Sono vostra sorella: formare connessioni globali attraverso le differenze”. La conferenza mise le opere di Lorde alla base della sua fondazione mentre ne celebrava la vita.Il film è un tributo al lascito poetico e politico di Audre Lorde. Le prime immagini si riferiscono ai quattro giorni della conferenza di Boston suddetta, dove 1200 donne, uomini e giovani attivisti provenienti da 23 paesi fecero riferimento alle opere di Lorde per mandare un messaggio transculturale di razza, genere, sessualità e classe. Interviste agli organizzatori discepoli Jacqui Alexander e Angela Bowen sono intercalate con immagini d’archivio della conferenza, incluse esibizioni, appassionati e commoventi discorsi e controversie. Questo film non vuole essere una commemorazione sentimentale di Lorde ma una esortazione all’attivismo gioioso di cui abbiamo sempre bisogno. Audre Lorde (1934-1992) è stata un personaggio fondamentale nello sviluppo della seconda ondata del femminismo USA. Autrice di 15 libri di poesia e prosa, è stata laureata poetessa ufficiale dello Stato di New York dal 1991 al 1993. Ha costantemente combattuto contro razzismo, sessismo, classismo e omofobia, agendo come catalizzatrice dei cambiamenti dentro e fra i movimenti sociali, ai quali essa stessa partecipava, come Black Arts e Black Liberation, Women’s Liberation, e Lesbian and Gay Liberation. Fervente internazionalista, mise in collegamento le donne di U.S.A., Caraibi, Europa, South Africa, Australia, e New Zealand. Morì nel 1992 dopo 14 anni di infaticabile lotta contro il cancro al seno e al fegato. | ||
|
25 febbraio 2011 ore 21:00 | ||
di D. Guma |
||
nazione: Italia | ||
|
18 marzo 2011 ore 20:15 – L’AMORE | ||
Why I’ll Never Trust You (In 200 Words or Less) di Cassandra Nicolaou |
||
tendenza: LLL | ||
nazione: Canada | ||
anno: 2003 | ||
In un tardo pomeriggio estivo, due donne distese in un letto, dopo aver fatto l’amore, parlano e ridono. Poi una delle due fa una telefonata: la situazione non è così limpida come sembra… Con questa brevissima narrazione poetica, Cassandra Nicolaou riesce a sintetizzare un dramma interiore in cui forse alcune potranno facilmente identificarsi. (Immaginaria) | ||
|
18 marzo 2011 ore 21:00 | ||
By Hook or by Crook di Harriet Dodge |
||
tendenza: LLL | ||
nazione: USA | ||
anno: 2001 | ||
Un film sull’amicizia che ci racconta tre settimane della vita di Shy, un’attraente lesbica mascolina (buch) gender-bender, abitante in una piccola città, e con un persistente “complesso del messia”. Sentimentalmente frustrata dalla morte del padre, decide di recarsi nella grande città per immergersi nella “vita criminale”. Viene però rapidamente distratta da Valentina, una frenetica e sarcastica donna che è stata adottata e che ora è impegnata nell’infruttuosa ricerca della madre biologica. Le due poco raccomandabili donne uniscono le loro forze e ci dimostrano il vero significato di “essere sotto pressione” in questo visivamente sorprendente e ben recitato racconto antiautoritario di amicizia, fede e redenzione. Una realistica tragicommedia, che potrebbe essere vista come la versione femminile di “Un uomo da marciapiede”. Divertente, intensa e coraggiosa, prima nel suo genere, è un film sulle buch fatto da buch che danno voce a una nuova, potente e creativa sensibilità. | ||
|
1 aprile 2011 ore 20:15 – IL CORPO | ||
di K. Lilli |
||
|
1 aprile 2011 ore 21:15 | ||
Gracious Curves di Kiti Luostarinen |
||
tendenza: L | ||
nazione: Finlandia | ||
anno: 1997 | ||
Gracious Curves è un documentario sul corpo femminile, che indaga gli aspetti culturali e personali dell’essere donna. Una voce narrante unifica tutto il materiale che viene presentato, ed esprime il suo punto di vista molto personale, autocritico, autoironico con un gradevole senso dell’umorismo, in altre parole, un commento che non vuole assolutamente essere ‘obiettivo’. Per questo il film non risulta mai austero o solenne, sebbene affronti problematiche molto serie. La regista Luostarinen intervista 50 donne su parto, immagine del corpo e la durezza degli atteggiamenti contemporanei verso l’immagine del corpo, la vecchiaia e l’inevitabile morte. Il centro del discorso si focalizza sul corpo femminile, le sue varietà, i pregiudizi e le procedure a cui esso – e la sua anima con lui – è sottomesso. “Quando guardo me stessa e le donne di mezza età che mi circondano, vedo che siamo tutte terrorizzate dal nostro corpo in declino. Abbiamo assimilato l’idea che quando la donna invecchia essa perde gran parte del suo valore. E’ come se ormai custodissimo un alieno dentro di noi.””Mi piace pensare che il mio corpo ricordi tutti gli affetti e le tenerezze che ho ricevuto: gli abbracci degli amici, le carezze dei miei amanti, le mani leggere dei figli sulla mia pelle, il tenero e caldo grembo di mia madre”. Dopo aver visto questo film, ognuno indubbiamente guarderà il corpo delle donne con occhi nuovi. | ||
|
15 aprile 2011 ore 20:15 – I LUOGHI | ||
Zanzibar. Una storia d’amore di Francesca Manieri |
||
tendenza: LLL | ||
nazione: Italia | ||
anno: 2009 | ||
Attraverso le interviste alle sei protagoniste e un inedito, straordinario materiale di repertorio, il documentario ricostruisce la storia di Zanzibar, il primo locale per sole donne in Italia. Aperto nel 1978 e bersaglio politico della polizia, Zanzibar è stato la piccola Stonewall italiana. Un luogo diverso di lotta e di incontro, simbolo ed emblema del movimento femminista e delle sue molteplici anime. Zanzibar è la storia di un posto. È la storia dell’amore per un posto. È la storia dell’amore di due donne che immaginarono un luogo in cui potesse esistere una socialità diversa, in cui le donne potevano trascorre il loro tempo solo con le donne, dove nascevano storie d’amore e si facevano progetti. Il documentario alterna al bellissimo e inedito materiale di repertorio costituito dai filmati girati all’interno del bar, le interviste alle donne che hanno contributo a rendere Zanzibar un progetto concreto. | ||
|
15 aprile 2011 ore 21:00 | ||
Club Q: The Legendary Dance Party for Women di Kristen Wolf |
||
tendenza: LLL | ||
nazione: USA | ||
anno: 2003 | ||
Club Q era un leggendario locale di San Francisco in cui il primo venerdì di ogni mese si teneva una festa per lesbiche. Il locale attirava più di mille donne di tutte le età, razze e classi sociali, che ballavano al suono pulsante della musica. E’ stato un fenomeno particolare per due ragioni: in primo luogo per il numero e la diversità di donne che lo frequentavano, e in secondo luogo per la sua longevità (ha resistito per quindici anni). Nel creare il Club Q, la famosa promoter e Dj Page Hodel ha voluto fornire uno spazio ‘dove tutte le donne potessero sentirsi rappresentate, rispettate e benvenute’. Il documentario è una testimonianza della rilevanza e del successo di questa iniziativa. (Immaginaria) | ||
|