"Quella sera dorata" di James Ivory

Da oggi sui nostri schermi uno dei film più belli di Ivory, con uno stupefacente Anthony Hopkins nel ruolo di un anziano gay che convive col suo giovane compagno. Paesaggi affascinanti e personaggi che non dimenticherete facilmente.

Finalmente arriva sui nostri schermi, dopo due anni, l’ultimo bellissimo film di James Ivory, “Quella sera dorata”, il primo girato dopo la dolorosa perdita del suo compagno e socio da una vita, Ismail Merchant. Il film mantiene però intatto il fascino dei migliori film della coppia Merchant-Ivory, e ci ha ricordato le intense atmosfere del capolavoro “Camera con vista“. Anche qui il regista ci offre una intrigante vista su un paese (al posto dell’Italia abbiamo l’Uruguay/Argentina) e la nascita di un nuovo amore che ricomporrà il dolore di una famiglia lacerata. Tutti i personaggi della storia, ricavata dal bel romanzo dello scrittore gay Peter Cameron, che in Italia è arrivato alla 15ma ristampa, sono ben tratteggiati (anche se non approfonditi come nel libro) e ottimamente interpretati da un cast di altissimo livello.
Il film ha avuto la sua anteprima italiana al festival di Roma dello scorso anno e poi al Festival gay di Torino 2010 che ha offerto il primo premio Dorian Gray al regista Ivory per il suo contributo al cinema lgbt (la spinta che diede “Maurice” fu indiscutibile). Inspiegabile il fatto che venga distribuito da noi solo ora e che attenda ancora una distribuzione negli USA, dopo aver ricevuto ovunque ottime recensioni.

A Torino era presente anche lo scrittore Peter Cameron che nelle varie interviste lasciò trapelare un sottile disappunto per non essere stato invitato a collaborare alla sceneggiatura del film (cosa che invece sta accadendo ora con la trasposizione del suo libro “Questo dolore ti sarà utile” che il regista Faenza s’appresta a girare a New York).

Noi pensiamo che la scelta di Ivory di continuare a collaborare con la sua sceneggiatrice di sempre, Ruth Prawer Jhabvala, abbia offerto al film quella leggerezza e sobrietà che sono parte fondamentale del raffinato stile di Ivory. Stile che, contrariamente a quanto ha scritto qualche spocchioso critico, non è rivolto ad un ‘pubblico di signore per bene che si riuniscono all’ora del tè’, ma riesce a trasportare qualsiasi spettatore intelligente in un mondo di sentimenti e relazioni umane dove anche i drammi più forti vengono filtrati da un’essenziale e delicata poesia.

Impossibile non amare anche i personaggi più secondari della storia, compreso quelli più scostanti e acidi. Tra questi ultimi si potrebbe inserire anche la figura mirabilmente interpretata da un sempre ottimo Anthony Hopkins, nel suo primo impegnativo ruolo gay (dopo quello, appena accennato, del suo esordio nel film “Il leone d’inverno“). Non capita spesso di vedere al cinema figure di omosessuali maturi che convivono col loro compagno, qui interpretato da un dolcissimo Hiroyuki Sanada (reso famoso dalla serie Lost) che trabocca d’amore per il suo anziano amante. Ma non è da meno l’amore che l’anziano prova per il giovane, tanto da essere disposto a perderlo pur di renderlo felice. Brevi ma toccanti scene che vi resteranno a lungo nel cuore.

Tutto il film è però ricco di scene e dialoghi toccanti, tra una natura selvaggia e affascinante (il film si svolge in Uruguay ma è stato girato in Argentina) e personaggi che si esprimono con disarmante e tagliente franchezza, davanti ad un protagonista, interpretato da Omar Metwally, che imparerà presto a liberarsi della sua involontaria goffaggine.
Il film è un imperdibile viaggio in un mondo da sogno dove differenti e intriganti storie s’incrociano e si risolvono.

Breve sinossi del film:
Omar, studente iraniano di un’università del Kansas deve scrivere la biografia di uno scrittore ebreo fuggito dalla Germania nazista, autore di un unico libro. Si reca in Uruguay, ultima residenza del letterato prima di morire in circostanze misteriose. Lì, Omar, incontrerà le tre persone che gli sono state più vicine durante la sua vita e che vivono tutte insieme in una magione: il fratello gay con il suo compagno giapponese, la vedova e la giovane amante da cui ha avuto una figlia.

La locandina del film:


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