Finalmente il cinema del regista filippino Brillante Mendoza arriva in Italia grazie all’encomiabile Atlantide Entertainments. Dal 3 ottobre sarà già disponibile in streaming e download sul sito Queerframe.tv il suo film d’esordio “Masahista – Il massaggiatore”. Diciamo subito che si tratta di un film altamente poetico, fatto soprattutto d’immagini, che più che raccontare una storia (realmente accaduta) fotografa una realtà e gli stati d’animo del protagonista. Un film che ha esaltato i cultori dell’arte nel cinema e che ha rivelato al mondo un nuovo grande autore. Sebbene tra qualche supponente critico nostrano ci sia anche chi, come Alberto Crespi (uno dei conduttori della trasmissione Hollywood Party di Radio 3 e critico dell’Unità) ha scritto dalla mostra veneziana del 2009, in occasione della presentazione a sorpresa del film “Lola” di Mendoza: “È stato molto prudente, Marco Muller, a non annunciarlo: l’avessimo saputo, col cavolo che saremmo venuti al Lido – e con noi forse qualche altro sventurato, ancora sotto choc per i due spaventosi film di Mendoza passati a Cannes negli ultimi due anni (spaventosi per la bruttezza, non per la suspence: sesso orale, rapporti umani squallidi, torture, decapitazioni)”. I film a cui Crespi si riferisce sono Serbis e Kinatay, quest’ultimo vincitore della Palma D’Oro come miglior regia. E i ‘rapporti umani squallidi‘ sarebbero forse quelli che intercorrono tra i frequentatori di un cinema porno nel mirabile “Serbis”. Del regista Brillante Mendoza sono presenti nel nostro catalogo ben quattro titoli (Serbis 2008, Pantasya 2007, Kaleldo 2006, Masahista 2005) che affrontano le nostre tematiche, sia gay che lesbiche. In una produzione limitata, in quanto il regista è attivo nel lungometraggio solo dal 2005, sono una parte rilevante della sua opera, sebbene il regista non sia omosessuale. Probabilmente dobbiamo a questa peculiarità l’estrema obiettività e franchezza nel presentare situazioni di vita gay, spesso difficili e poco frequentate dal mezzo cinematografico.
Il regista Brillante Mendoza, intervistato recentemente da Cristina Piccino del Manifesto in occasione dell’Asian Film Festival 2010, spiega così il suo modo di fare cinema: “I miei personaggi incarnano tutti persone semplici perché ognuno di noi può essere speciale. Non mi interessano le storie o i tipi umani formattati, la dittatura del cinema commerciale che impone modelli tutti uguali per vendere. Ma io sono un cineasta non un commerciante. Mi hanno criticato nelle Filippine perché in Kinatay do un’immagine del paese violenta, criminale, di miseria e corruzione. Non lavoro per il turismo nazionale, non è che devo far comprare pacchetti di vacanze mostrando le bellezze locali. Voglio parlare delle persone e di storie che accadono, le scelgo perché hanno in sé una verità. Possono succedere ovunque, anche in Europa, la violenza non esiste solo nelle Filippine. Però è importante farle conoscere, mostrare la realtà… Il mio è un cinema alternativo, non migliore, diverso. Per molti il cinema dovrebbe essere solo un divertimento, per me deve anche avere una funzione educativa, essere profondo, esprimere una relazione con la vita. Molti dicono: perché far vedere cose tristi in una condizione già difficile? Penso che sia importante avere una consapevolezza di sé, è come guardarsi allo specchio, aiuta a capirsi meglio. Anche per questo non do mai ai miei personaggi e al pubblico indicazioni di giudizio: li lascio scegliere. Il mio è un paese molto cattolico con un’idea netta del bene e del male. Ma la morale spesso è relativa, dipende da molto altro.”
“Masahista – Il massaggiatore” debutto cinematografico del regista e vincitore a Locarno 2005 nella sezione video, racconta di Iliac, un giovane massaggiatore in una sauna gay dove il sesso è una conseguenza immediata al massaggio. E’ il 14 dicembre: dentro la sauna Iliac accoglie il primo cliente della giornata, uno scrittore di romanzi; fuori, riceve la triste notizia della morte del padre. Il ritorno alla provincia per il funerale del padre mostrerà a Iliac la realtà del declino, dell’amore, la vita e la sopravvivenza – il tutto accostato al dovere dei suoi compiti come massaggiatore.
Sul film il critico Carlo Chatrian della rivista Cineforum ha scritto: “Masahista (il massaggiatore) è un coraggioso viaggio nel mondo delle case di massaggi, in cui si consuma un commercio della carne tanto praticato quanto nascosto dal governo filippino. Ispirato da una vicenda reale ed elaborato con estrema fedeltà al fatto di cronaca, il film di Brilliante Mendoza è in realtà un’opera tutt’altro che provocatrice. L’accorata riflessione sull’universo gay è alternata dal resoconto del rito funebre del padre del protagonista; lo scambio di livello tra i due racconti e i due spazi giova al film, offrendo al personaggio principale un substrato tragico che dà rilievo a tutta la sua performance”.
A breve Atlantide Entertainment e Queerframe distribuiranno in Italia, oltre a “Masahista – Il massaggiatore” anche “Serbis”, “Tirador”, “Kinatay” e “Lola”.
Qui sotto una immagine del film “Masahista – Il massaggiatore”