Anche quest’anno non manca lo spazio cinema al Gay Village di Roma (Via delle Tre Fontane), che presenta dal 26 al 28 agosto 2010 la prima edizione del GENDER DOCUFILM FESTIVAL, curata dallo scrittore e critico cinematografico Giona A. Nazzaro.
Vengono presentati sette documentari in anteprima italiana, alla presenza di registi e autori che ne racconteranno il percorso creativo e produttivo. Ingresso gratuito dalle 20:00 alle 21:30.
Il Festival è organizzato da Di’ Gay Project e realizzato grazie al sostegno della Provincia di Roma, Presidente Nicola Zingaretti e Assessore Cecilia D’Elia, il festival presenterà sette opere in anteprima italiana, alla presenza di registi e autori che ne racconteranno il percorso creativo e produttivo. In programma due premi, quello della giuria e quello del pubblico. La giuria, composta da Michael Palmieri, regista di videoclip e spot pubblicitari, e Donal Mosher, fotografo statunitense, assegnerà al documentario vincitore un’opera pittorica realizzata da Cristina Fabris appositamente per il Gender DocuFilm Festival.
Il logo del Festival
Dal sito del festival:
Il Gender DocuFilm Festival nasce dal desiderio di confrontarsi in forme il più possibile ampie sulle innumerevoli problematiche relative alle questioni riguardanti l’identità di genere.
Un festival aperto
Un festival è, per definizione, un luogo d’incontro e di scambio d’informazioni, un fuoco intorno al quale ritrovarsi per raccontarsi storie e progettare sinergie. Il Gender DocuFilm Festival, sin da questa prima rassegna pilota, intende sia scavalcare i perimetri dell’autorappresentazione sia mettere in discussione valori acquisiti e certezze considerate intoccabili.
Attraverso lo strumento del cinema documentario il Gender DocuFilm Festival intende essere una sonda lanciata nelle profondità di mondi in divenire e farsene portavoce.
Documentare la realtà
Forza in perenne evoluzione, il documentario ha assunto negli ultimi decenni un ruolo di primo piano nell’economia cinematografica contemporanea. Genere cinematografico che viaggia con pochi bagagli, privo della zavorra e degli orpelli dello spettacolo massificato, capace di indagare il mondo a bassa e bassissima definizione spostandosi velocissimo, il documentario è diventato una realtà complessa e sfaccettata, quasi un gender a parte nell’ordine delle cose del cinema di oggi.
Gender studies
Il Gender DocuFilm Festival nasce come ipotesi di incontro e raccolta dei materiali che raccontano e mettono in scena il divenire dei nostri corpi, della nostra percezione di essi e di come questi elementi impattano sul resto della società.
Contro la logica binaria che vuole i sessi e i corpi rinchiusi nel ghetto dei propri pregiudizi, missione del Gender DocuFilm Festival sarà l’esplorazione dei mondi possibili, in bilico tra gli stereotipi maschile e femminile.
Questa prima edizione pilota del Gender DocuFilm Festival è una dichiarazione d’intenti: vogliamo inaugurare i gender studies in Italia. All’estero, soprattutto negli Stati Uniti, esiste già una ricca letteratura sulla percezione e la costruzione del genere: studi che indagano il rifiuto di una facile assegnazione biologica del genere sessuale e documentano individui, tendenze e movimenti che si muovono su percorsi controcorrente, rivendicando la libertà di ripensare la propria identità a prescindere dal proprio corpo.
In ognuno dei film che abbiamo scelto il corpo ritrova la propria centralità politica e sensoriale. Le opere selezionate portano avanti un discorso coerente sui tratti specifici dell’identità maschile e femminile e sul corpo umano come territorio da esplorare, da riconquistare e perfino da modificare.
Roma caput mundi
Il Gender DocuFilm Festival si offre inoltre come interlocutore privilegiato di realtà e autori emergenti, un catalizzatore di energie che confluendo a Roma possano poi da Roma essere proiettate e trasmesse al resto del mondo. Nello spirito di apertura e confronto cui si ispira il nostro lavoro, questa prima rassegna può vantare film e autori provenienti da ogni parte del mondo i cui lavori hanno partecipato ad alcuni dei festival internazionali più prestigiosi. Dalla Spagna alla Turchia, passando per l’Austria, gli Stati Uniti e Israele i film di questa prima edizione del Gender DocuFilm Festival sono il primo tassello di un lavoro teso a rimettere all’ordine del giorno, nel segno del cinema, le questioni specifiche dell’identità sessuale, dei ruoli di genere, della discriminazione e soprattutto della progettazione di nuove forme di dialogo e scoperta dell’altro da sé.
IL PROGRAMMA DEI FILM PRESENTATI:
2010/08/26 ore 21.00
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di Ines Johnson-Spain |
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tendenza: GGG |
nazione: Togo |
anno: 2009 |
Madjid, un ragazzo africano, racconta la propria omosessualità tra cerimonie collettive voodoo e il suo lavoro come parrucchiere. Sospeso tra l’eredità della tradizione voodoo e le trasformazioni sociali dell’Africa, Madjid trova la sua identità senza rinnegare né l’una né le altre. Tanto intervista intima quanto reportage etnologico, il documentario offre la parola a un personaggio straordinario regalandoci uno sguardo unico sull’integrazione. (GDFF) Il film è la storia di Madjid, gay e appassionato di voodoo. Lo vediamo al suo posto di lavoro, un minuscolo negozio di barbiere chiamato “Prince Coiffure” a Lome, dove parla del suo mondo popolato da spiriti maschili, femminili e di varie sessualità con i quali egli è in contatto. Essi l’aiutano a comprendere se stesso nel contesto delle relazioni sociali e gli suggeriscono soluzioni pragmatiche ai vari problemi della vita di ogni giorno. Per lui la rappresentazione dei diversi generi sono parte naturale del sistema tradizionale di credenze woodoo. Egli vede una connessione causale tra la sua omosessualità e i suoi spiriti personali woodoo. Madjid partecipa regolarmente alle cerimonie woodoo che per lui significano protezione, conforto, integrazione sociale e guida. Nel film ci invita a partecipare ad una di queste cerimonie. (Ines Johnson-Spain)
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2010/08/26 ore 22.00
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di Ismail Necmi |
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tendenza: Q |
nazione: Turchia |
anno: 2009 |
Dalla Germania Petra si è trasferita a vivere a Istanbul, rovesciando lo stereotipo dell’immigrazione turca. La sua vita prende direzioni così inaspettate che si direbbe un’opera di fiction. Ma nulla è più strano e sorprendente della vita vera. Interrogata da un misterioso personaggio mascherato, la donna racconta la sua vita e il suo oscillare fra due culture con una sincerità disarmante. Film polistratificato e polifonico. (GDFF)
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2010/08/26 ore 23.30
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di Celeste Carrasco |
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tendenza: QQQ |
nazione: Argentina |
anno: 2009 |
Si può sognare di svolgere un lavoro tradizionalmente riservato ai maschi e, per farlo, modificare tutta la propria vita? Puntuale riflessione sugli stereotipi dei ruoli sociali, il film è il racconto di una vocazione femminile testarda che non si ferma di fronte a nessuna difficoltà. (GDFF) Il film è la storia documentaria di due donne che hanno scelto come professione di fare le torere. Eva Florencia è una principiante di origine italiana e Maripaz Vega è l’unica donna professionista torera al mondo. Seguendo queste due determinate donne nell’arco di sette anni, impariamo incredibili cose sul mondo delle corride e sul loro difficile inserimento in uno sport assolutamente maschile. Mentre le due donne perseguono gli stessi sogni e obiettivi dei loro colleghi maschi, sono anche costrette a combattere non solo contro i tori ma anche contro decenni di pregiudizi e proibizioni legali. Questo dramma degli inizi del XX secolo ci è raccontato attraverso riprese d’archivio, brevi interviste con storici del settore e con il racconto della vita delle due donne.
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2010/08/27 ore 21.00
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Stretch Marks di Zohar Wagner |
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tendenza: |
nazione: Israele |
anno: 2009 |
Incinta e abbandonata dal compagno, una rockstar israeliana osserva la propria gravidanza giorno dopo giorno, scrutando le modificazioni del proprio corpo e l’impatto che esse hanno sulle sue esigenze sessuali. Un ritratto fortemente anticonvenzionale della maternità, oltre che un ritratto di donna fuori dagli schemi.
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2010/08/27 ore 22.30
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di Émilie Jouvet |
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tendenza: LLL |
nazione: Francia / Germania |
anno: 2010 |
Ritratto collettivo di una comunità femminile e femminista che si mette in scena giocando con i ruoli e le identità sessuali. Lesbismo, fetish, performance art, rottura di ogni tabù: oltre le etichette, un lavoro potente di rivendicazione femminile per una nuova definizione della donna. (GDFF) – Il film è un road-movie inteso a promuovere una sessualità aperta, un documentario esplicito sulle sfrenate avventure di 7 donne impegnate in un tour di performance artistiche, che viaggiano su un camper attraverso l’Europa durante l’estate del 2009, ospiti dei palcosecnici di nightclubs e teatri a Parigi, Berlino, Stoccolma, ecc. Le ragazze sono militanti, artiste, scrittrici, musiciste, sex-workers e pornostar. Provengono dall’America e dall’Europa. Hanno vari dis-orientamenti sessuali e tendenze di genere. Il film documenta il loro viaggio, le loro esperienze di vita, le intersezioni artistiche tra pornografia e arte dei loro show, la realtà e lo spettacolo nelle loro vite private e pubbliche. La telecamera di Emilie cattura anche i momenti più intimi dei rapporti tra le ragazze, insieme a quelli più dialettici e tesi, con anche i vari incontri sessuali con le persone del posto. Non macano le riflessioni artistiche e politiche che completano questo accattivante manifesto politico femminista e sex-positive.
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2010/08/28 ore 21.00
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di Barbara Caspar |
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tendenza: QQQ |
nazione: Austria / Germania |
anno: 2007 |
Scrittrice statunitense che ha letteralmente inciso sul proprio corpo un passaggio epocale, Kathy Acker è stata la voce di una nuova consapevolezza femminile che ha messo in discussione ruoli e corpi. Sperimentando con la pornografia, il cybersex, i tatuaggi, le modificazioni corporee, ha fatto del suo corpo il doppio della sua scrittura. Un biopic originalissimo, con animazioni e testimonianze illustri, per onorare un’icona punk. (GDFF)
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2010/08/28 ore 22.30
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di Kimberly Reed |
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tendenza: TTT |
nazione: USA |
anno: 2009 |
Kimberly (la regista) ritorna nel Montana per una riunione con gli ex compagni di scuola. Quando Kimberly frequentava le superiori era quarterback nella squadra di football; ora è una donna completa che ha una partner, una carriera di successo e una vita serena nella Grande Mela. Con sorpresa quando Kimberly si presenta alla riunione, invece di trovare ostilità o incomprensione per la nuova vita che ha scelto, è accolta con calore e a braccia aperte da tutti i vecchi amici. L’unico su cui non può contare è invece suo fratello maggiore Marc, adottato. Anni prima Marc ebbe un incidente automobilistico molto grave. Nei successivi anni ha subito diverse operazioni chirurgiche per correggere i danni al lobo frontale. Nessuna però ha funzionato e la su aperdita di memoria e aggressività sono andate peggiorando. Inizialmente sembra che Marc voglia riconcilarsi con Kimberly e la sua ragazza Claire, accettandole per quello che sono, ma i risentimenti per il suo senso d’inferiorità del passato riesplodono e Kimberly non vuole ricordare quei tempi. A complicare la situazione arrivano i risultati delle ricerche di Marc sui suoi genitori biologici: Rebecca Welles, la figlia di Orson Welles e Rita Hayworth, sarebbe stata sua madre. Inizia a rimpiangere la perdita della madre che non ha mai conosciuto e s’immerge nella vita del famoso nonno con l’aiuto di un vecchio amico di Orson… Le problematica di identità, di orientamento sessuale, dell’abbandono e della malattia sono esplorate con intensità e sincerità mettendo una particolare enfasi sull’importanza dell’accettazione.
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