Roberto Caston, regista di “Ander”, film vincitore del 24mo Festival Mix
ANDER di Roberto Castón è il film vincitore della 24° ed. del FESTIVAL MIX MILANO di cinema gaylesbico e queer culture
Con oltre 25.000 presenze in otto giorni, un centinaio di proiezioni e numerosi eventi a base di musica, incontri e letteratura, si è chiusa ieri la 24° edizione del FESTIVAL MIX MILANO di cinema gaylesbico e queer culture. Dati che decretano il successo della manifestazione il cui obiettivo è esplorare il meglio della cinematografia indipendente a tematica, con tantissime anteprime e pellicole all’avanguardia poliglotte e innovative.
In otto giorni (dal 22 al 29 giugno), la manifestazione ha offerto agli spettatori e agli addetti ai lavori un ricco programma di proiezioni, anteprime, incontri, eventi speciali, con ospiti di grande prestigio e con una forte vocazione internazionale.
A contribuire al successo di questa edizione UnCut sezione a cura di Tatti Sanguineti dedicata al tema della censura e della libertà di espressione; e Brain&Sexy, il salotto POP della letteratura italiana, capitanato da La Pina e Diego Passoni di Radio Deejay.
La Queen of Comedy di questa edizione, ovvero il prestigioso riconoscimento assegnato, in collaborazione con il canale satellitare di MTV Comedy Central, a una delle protagoniste indiscusse della commedia nazionale o internazionale, è stato conferito a Lella Costa, mentre la prima edizione del premio Queen of Music è stato consegnato a La Pina.
VIDEO DELLE PREMIAZIONI (by Antonio Schiavone)
Il 24mo Festival Mix di Milano si è concluso con le seguenti premiazioni delle giurie:
MIGLIOR FILM
ANDER di Roberto Caston
Queste le motivazioni della giuria:
La giuria del ventiquattresimo Festival Mix di Milano – composta da Ida Marinelli, Paola Piacenza, Patrizia Valduga, Luca Formenton, Anthony Majanlahti, Aldo Nove e presieduta da Antonio Calbi – quest’anno ha avuto un compito difficile, anche in ragione di una selezione particolarmente eclettica.
Molti sono stati i film che ci hanno colpito, per la capacità di cogliere le sollecitazioni del mondo contemporaneo, di dar conto dei conflitti che lo percorrono, per i tentativi di comprenderne le contraddizioni, per le loro indagini intorno a sentimenti e relazioni.
Siamo stati impegnati in lunghe discussioni durante le quali abbiamo, a turno, privilegiato il valore del puro divertimento con The big gay musical, il rigore formale dell’impianto di Hannah Free, la delicatezza del racconto di El ultimo verano de la Boyita, il gusto amaro della contestazione condivisa dai giovani outsider di Paname.
Ma alla fine, pur nelle diversità delle nostre formazioni, un solo film ci ha trovato tutti concordi. Perché capace di raccontare un mondo chiuso ma in trasformazione con limpidezza e coerenza di stile. Perché tutti siamo usciti dalla proiezione con la certezza di aver conosciuto delle persone e non soltanto dei personaggi, delle storie, dei temi. Per la cura misurata della sceneggiatura, i cui ritmi si specchiano nel tempo del luogo e degli animi. Per la sottigliezza antiretorica della rappresentazione dell’erotismo. Per la scena di sesso più intensa del festival.
Tutto ciò dà all’opera scelta quella dignità estetica che, nei sentimenti, nell’erotismo, nelle emozioni, è indifferente ai generi, e al genere di amore.
Il nostro film è Ander, di Roberto Castòn.
MIGLIOR DOCUMENTARIO:
“+ o -, il sesso confuso. Racconti di mondi nell’era dell’AIDS” di Andrea Adriatico e Giulio Maria Corbelli
Motivazione della Giuria Doc composta da Gaspare Baglio, Mauro Sala, Alessandro Valenti e Anita Sonego:
Assegnamo questo premio all’unanimità per la forza delle testimonianze e la lucidità dello sguardo. Per la capacità di richiamare l’attenzione su un tema che oggi sembra essere sottovalutato dalle istituzioni e dai giovani e per l’intenso racconto dello smarrimento, della presa di coscienza e della reazione di un’intera generazione colta alla sprovvista dall’avvento dell’AIDS. Un documentario importantissimo, soprattutto nel contesto italiano. Da diffondere e promuovere.
MIGLIOR CORTOMETRAGGIO:
Assegnato dalla giuria composta da Cecilia Ermini e Alessandro Avellis.
The armoire di Jamie Travies, Canada 2009, 22’
MENZIONE SPECIALE a:
The Japanese Sandman di Ed Buhr, USA 2008, 12′
PREMIO ENZO LANCINI:
J’ai tué ma mère di Xavier Dolan
La motivazione letta da Paolo Rumi:
Si dice comunemente “ridere per non piangere”. O meglio ancora “ridere a denti stretti”. Sono 2 definizioni ideali dello stile e del fascino di quel che ad Enzo Lancini piaceva e voleva portare nella “cultura gay”.
Vogliamo dare un premio più simbiotico che simbolico, saper cogliere le parole chiave per tirarle indietro contro la normalità, trovando il tono giusto per non offendere chi non ha colpa, e tutti altri se è il caso sì.
Dal 2010 in poi sarà PoleMix il premio per chi dice cose difficili in modo brillante e che da questo anno istituiamo in onore e ricordo di Enzo Lancini, un amico che ci ha lasciato fisicamente ma non nello spirito che appunto premiamo.
Enzo dell’Altro Martedì di Radio Popolare, di Maledetta Parrucchiera o Nessuno Mi Può Penetrare che è anche il Fiorenzo di un romanzo inquieto come “I Misfatti del Buon Dio”
Abbiamo premiato J’ai tuè ma mere di Xavier Dolan: un film inquieto, inesorabile, dolce, in bilico, provocatorio, scomodo. Fatto da un ragazzo di 20 anni.
Va premiato proprio qui, nel Festival MIX. Un posto “romantico a Milano” dove sorridere e vivere una settimana, scambiando idee. La Milano del Ribaltamento contro la Milano Pattumiera dell’Arrivismo che arrivismo non è. E’ solo nepotismo e vampirismo e conformismo, a partire dal Sindaco.
L’omosessualità non è che una delle diversità, ma è una grande miniera.
Perché sulla paura della sessualità altri costruiscono Chiese e Dittature. E noi dobbiamo prendere la parola dicendo cose difficili in modo brillante, trovare il modo per leggere la realtà: parole immagini e idee per disinnescare il pregiudizio e svegliare il giudizio.
Auguri a Xavier Dolan, e arrivederci tra un anno a tutti noi.
CONCORSO NAZIONALE 60 SECONDI CONTRO LA LESBOFOBIA
1 Sacha Mittino e Yulia Matsyi (Milano)
2 Francesca Logli (Pisa)
3 Giorgia Bailano e Floriano Lapolla (Bologna)
Prima edizione del concorso nazionale 60 SECONDI CONTRO LA LESBOFOBIA i cui vincitori sono stati decretati da una da una giuria tecnica, presieduta dalla presidente nazionale di ArciLesbica, e da una giuria popolare. Le giurate si sono interrogate intorno ai contenuti dei diversi spot, cercando di selezionare quelli che avessero al loro interno una narrazione vera e propria, in grado di raccontare al meglio l’omofobia verso le lesbiche, cioè la lesbofobia. Gli spot premiati sono stati scelti per la semplicità del contenuto narrativo e per la capacità di rivolgersi a un ampio pubblico, e a breve saranno trasmessi su alcuni canali satellitari, su youtube, e diffusi on line attraverso i siti delle associazioni LGBT. Una copia dei tre spot vincitori sarà inoltre spedita al Ministero per le Pari Opportunità.
PREMIO SPECIALE DEL PUBBLICO:
Oy Vey My Son is Gay di Evgeny Afineevsky, USA, 2009
Alcune immagini dal Festival:
Il direttore del Festival Mix Giampaolo Marzi col suo compagno, il regista Joe Balass
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Nell’ordine: il vicepresidente, il presidente e il segretario di Arcigay Milano
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Alessandro Avellis (giuria corti)
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Cecilia Ermini (giuria corti)
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Il regista Roberto Caston e Cosimo Santoro
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Lo STAFF del 24mo Festival MIX
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Paolo Rumi legge le motivazioni del premio Enzo Lancini
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Premiazioni spot ’60 secondi contro la lesbofobia’ – Claudia Martini ideatrice del concorso assegna il premio terzo posto a Floriano Lapolla (foto di Tamar Matza)
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Le due vincitrici del concorso spot ’60 secondi contro la lesbofobia’: Sacha Mittino e Yulia Matsiy (foto di Tamar Matza)
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