DUE OTTIMI FILM AL FESTIVAL MIX

Un divertente e accattivante musical gay e una incredibile storia lesbica di primo ottocento hanno illuminato il secondo giorno del Festival milanese che presenta oggi l’attesissimo Howl sul processo per oscenità allo scrittore gay Allen Ginsberg

Prima del resoconto dal Festival Mix un cenno alla splendida notizia che conferma Clint Eastwood alla regia del film sulla vita di Edgar J. Hoover, fodatore dell’FBI ed omosessuale, che sarà interpretato da Leonardo Di Caprio. La sceneggiatura sarà dello scrittore gay Dustin Lance Black, già premiato con l’Oscar per la sceneggiatura del film Milk di Gus Van Sant.

—————-

Il secondo giorno del Festival Mix abbiamo avuto il tempo di una lunga chiacchierata col regista Sébastien Lifshitz, molto affabile e disponibile, accompagnato dal suo distributore italiano, Cosimo Santoro di Atlantide Entertainment, che ci ha fatto da interprete (quando necessario). Naturalmente si è parlato di “Plein Sud“, che la sera precedente aveva inaugurato il Festival, ma anche del suo prossimo film, che sarà un thriller (purtroppo senza personaggi lgbt) e di cosa s’intende per cinema gay. Ci siamo trovati d’accordo sul fatto che il ‘cinema gay’ non è un genere cinematografico ma contiene tutti i generi con la specificità di presentare, tra gli altri, anche personaggi o tematiche lgbt; non deve rivolgersi solo al pubblico gay perché le sue tematiche interessano tutti, gay o non gay; e ancora ci siamo trovati d’accordo sul fatto che oggi, almeno in gran parte del mondo occidentale, i gay e le lesbiche sono ormai inserite e accettate nella realtà sociale e famigliare per cui molti soggetti o argomenti relativi all’omosessualità non provocano più scandalo e conseguentemente perdono mordente anche all’interno di opere cinematografiche. Per questi motivi Lifshitz ha affermato che fatica, per ora, a trovare soggetti con tematiche lgbt da utilizzare nei suoi futuri film, anche se lui, gay dichiarato e convinto, sarebbe felice di poterlo fare. Noi comunque gli abbiamo sottolineato che nel cinema sono ancora poche le opere che ci rappresentano degnamente e che l’Italia è purtroppo molti anni indietro rispetto alla società e alle conquiste del popolo francese, dove invece, ci ha confermato Lifshitz, i film gay vengono distribuiti regolarmente nelle sale, vengono finanziati dalle istituzioni pubbliche (compresi i suoi film) e non creano più nessun tipo di scandalo anche temi come il matrimonio e le adozioni gay. Beati i francesi!

I tre film della seconda giornata del Festival Mix sono stati alquanto eterogenei, passando dalla storiella educativa (?) di Redwoods, al divertentissimo The Big Gay Musical, che ha riempito la platea del teatro mandando in delirio il pubblico, alla bellissima storia lesbica di The Secret Diaries of Miss Anne Lister, visto e apprezzato anche da un consistente pubblico maschile.

REDWOODS

Poco da dire su questo film, molto televisivo e didattico, che, secondo noi, non dovrebbe più essere presentato in moderni Festival LGBT, oggi attenti anche alla qualità dei film oltre che al loro contenuto, grazie ad una produzione sempre più ampia di film a tematica, che permette una buona selezione. In ogni caso il film può avere soddisfatto il pubblico meno cinefilo, con una storia alla Liala su una coppia gay con figlio, insieme da sette anni, minacciata da un amore extraconiugale. Il film, fondamentalmente reazionario, privilegia, troppo pateticamente, i valori famigliari ai quali sottomette anche un profondo sentimento d’amore. Voto: inclassificabile.

THE BIG GAY MUSICAL

Opera originale che mescola commedia, musical e dramma, che alza di molto le quotazioni del regista Casper Andreas, aiutato con merito da Fred M. Caruso. Nonostante qualche stereotipo di troppo (forse obbligatorio per il genere), il film riesce molto bene a coniugare una marea di temi lgbt, utilizzando un gruppo di personaggi che lavora o gira intorno ad una rappresentazione teatrale musicale off-broadway che racconta della creazione di Adamo ed Eva, troppo noiosi per il Creatore, che li caccia quindi dal paradiso terrestre sostituendoli con una splendida coppia gay (naturalmente in costume adamitico), che arriverà fino ai nostri giorni dove deve vedersela con gruppi religiosi omofobi decisi a cancellare l’omosessualità dalla faccia della terra. Il film intramezza le gustosissime ed efficaci scenette musicali con la vita reale degli interpreti, gay alle prese con l’Aids, la promiscuità, la ricerca dell’amore vero, il coming out famigliare, ecc. Abbiamo così una carellata di temi che avrebbero avuto bisogno di più di un’oretta e mezza per essere digeriti dal pubblico, che deve passare dall’omofobia religiosa al problema della fedeltà di coppia, a quello del gay vergine e insicuro che non ha ancora detto niente ai genitori, alla ricerca su internet del compagno di sesso, al marchettaro che esercita per pagarsi l’università, ecc. Il tutto comunque presentato con molto realismo e credibilità, grazie anche ad un gruppo di interpreti (superboni) molto efficaci sia nelle parti canore che nella recitazione. Un film che attende una distribuzione italiana di sicuro successo. Voto: 8.

THE SECRET DIARIES OF MISS ANNE LISTER

Sarà la nostra vena romantica, sarà la nostra incallita militanza, ma questo è stato per noi il capolavoro della giornata. Giustamente il rinomato Festival gay londinese di quest’anno lo aveva scelto come film inaugurale. Incredibile, per noi, che questo film sia stato prodotto dalla televisione pubblica del Regno Unito: quanti secoli dovremo aspettare perché la nostra RAI produca un’opera con contenuti simili?
Incredibile poi che questa storia raccontata dal film possa essere avvenuta realmente ad inizio ottocento nella società aristocratica inglese, se non fosse che il film è basato completamente sui diari della protagonista e su testimonianze storiche dell’epoca.
Anne Lister è senz’altro l’antesignana delle suffragette per i diritti lgbt. Lesbica dalla nascita, felice di esserlo, si propone come unico obiettivo di ‘sposare’ e convivere per tutta la vita, alla luce del sole, con una donna. Ci riuscirà. Ma la ricerca della compagna, in un ambiente di possidenti terrieri che stanno trasformandosi in imprenditori, dove le donne sono solo uno strumento da usare per allargare le proprietà con matrimoni combinati, sarà una vera guerra. Fortunatamente la nostra eroina, unica erede di una coppia di anziani zii, fratello e sorella che non si sono mai sposati, coi quali convive, saprà difendersi ed attaccare al momento giusto, riuscendo a farsi accettare da tutti. Vedere due donne in abiti ottocenteschi che si scambiano le fedi, si chiamano marito e moglie e si giurano fedeltà per tutta la vita, era musica per il nostro cuore e gioia per i nostri occhi. Una ricostruzione ambientale perfetta, tanti personaggi secondari che solo con la loro presenza e i loro sguardi ci raccontavano un intero mondo, una protagonista che meriterebbe l’Oscar, spalleggiata da un gruppetto di donne (tutte potenziali fidanzate o candidate senza speranza) che facevano innamorare noi prima della protagonista. Una storia che, pur in altro ambito e prospettive sociali, è forse più forte di quella dell’eroe Milk raccontataci da Gus Van Sant. Imperdibile. Voto 9 (non prende dieci solo per qualche peccatuccio didascalico)


Condividi

Effettua il login o registrati

Per poter completare l'azione devi essere un utente registrato.