Un aumento del 15% degli incassi rispetto alla trascorsa edizione, oltre 40mila spettatori, circa 45mila le pagine del sito www.tglff.com visitate, con 5000 utenti unici provenienti da 84 nazioni diverse. Questi i dati della 25° edizione del “Torino GLBT Film Festival – Da Sodoma a Hollywood”, diretto da Giovanni Minerba.
Anche i Social Network hanno registrato un grande successo: Facebook ufficiale conta oltre 3.400 amici, mentre la fan page, creata all’inizio del Festival, ha raggiunto sole nei primi due giorni 2.000 contatti. Tra gli amici del Festival che hanno postato i loro commenti anche alcuni volti noti come Peter Cameron, Fabio Canino e Ferzan Ozpetek.
Bilancio, quindi, più che positivo per l’edizione 2010 del festival torinese, che ha riscontrato oltre al successo di pubblico anche una grande attenzione da parte della stampa e, che per le sue nozze d’argento, ha visto come protagonisti oltre agli scrittori Peter Cameron e Ivan Cotroneo e al regista israeliano Eytan Fox (che ha presentato in anteprima mondiale e con grande successo Mary Lou), anche Claudia Cardinale, che ha inaugurato la manifestazione, James Ivory che ha ricevuto il Premio alla Carriera “Dorian Gray” e Patty Pravo, madrina della serata di premiazione.
In un’edizione – rinnovata nei criteri di scelta delle sezioni e curate da un nuovo comitato di selezione composto da Fabio Bo (coodinatore artistico) e da Angelo Acerbi, Margherita Giacobino, Alessandro Golinelli oltre che dai consulenti Christos Acrivulis, Flavio Armone, Nancy K. Fishman, Simone Morandi – il Festival ha cercato di conciliare l’esigenze del pubblico con una offerta variegata di film, pellicole aperte alla sperimentazione e classiche nella narrazione e con uno sguardo particolare all’impegno sociale e alla tematica dell’affettività. E inoltre ha focalizzato la sua attenzione su alcuni temi dibattuti dalle comunità gay internazionale quali la religione, l’omofobia, il rapporto tra genitori e figli, il senso di appartenenza e di solidarietà della grande famiglia Glbt di tutto il mondo.
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Durante la serata conclusiva del Festival, condotta da Fabio Canino, che ha visto in programma oltre 170 film, sono stati consegnati i premi della giuria e del pubblico.
Il Sud America è il paese pluripremiato di questa edizione aggiudicandosi quattro premi sui sette complessivi del Festival.
La giuria del concorso lungometraggi, composta da Peter Cameron, Ivan Cotroneo, Eytan Fox, Patricia Rozema e Cesare Petrillo ha assegnato il Premio Ottavio Mai al miglior lungometraggio (5.000 euro) all’argentina Lucía Puenzo per El Niño Pez e il Premio Speciale della Giuria a El cuarto de Leo (Leo’s Room) dell’uruguaiano Enrique Buchichio presente a Torino. Il film fa parte della linea Queer Frame della casa di produzione e distribuzione Atlantide Enterteinment che ha anche chiuso l’accordo con MK2 per “El Niño Pez” (The Fish Child).
Ancora all’Argentina il Premio Miglior Documentario (2500 euro con un contributo del Coordinamento Torino Pride) decretato dai giurati Giovanni Anversa, Massimo Fusillo e Xavier-Daniel ad Adopción di David Lipszyck. Al Belgio invece il Premio Miglior Cortometraggio (1500 euro) che la giuria composta da Massimo Fenati, Zvonimir Dobrovic, Roberto Cuzzillo ha assegnato a Vivre ancore un peu… di David Lambert. Anche il Pubblico premia il Sud America preferendo tra i documentari in concorso Dzi Croquettes dei brasiliani Raphael Alvarez e Tatiana Issa. All’Italia e alla Capretta di Chagall della torinese Silvia Novelli va il Premio del Pubblico riservato ai cortometraggi, mentre tra i lungometraggi gli spettatori hanno preferito Children of God di Kareem Mortimer.
25° TORINO GLBT FILM FESTIVAL DA SODOMA A HOLLYWOOD PREMI E MOTIVAZIONI |
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Concorso Lungometraggi | |
La giuriacomposta da Peter Cameron, Ivan Cotroneo, Eytan Fox, Patricia Rozema e Cesare Petrillo ha assegnato i seguenti Premi: | |
Premio Ottavio Maial miglior lungometraggio (5.000 euro) El Niño Pez di Lucía Puenzo “Per la fluidità e l’inventiva cinematografiche, per la narrazione accattivante e originale e per l’attenzione costante ai momenti semplici della vita dei personaggi”. |
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Premio Speciale della Giuria El cuarto de Leo (Leo’s Room) di Enrique Buchichio “Per la verità, la fresca semplicità e la tenerezza, per la capacità di raccontare un dramma personale e, al tempo, universale senza retorica ed eccessi melodrammatici”. |
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Premio Miglior Documentario (2500 euro con un contributo del Coordinamento Torino Pride) decretato dai giurati Giovanni Anversa, Massimo Fusillo e Xavier-Daniel Adopción di David Lipszyck “Per aver scelto un tema controverso come l’adozione sullo sfondo della dittatura militare argentina, affidando una storia vera all’interpretazione di attori eccellenti. La realizzazione filmica contamina i diversi piani del racconto utilizzando inserti in super8, alcuni di grande potenza visionaria, oltre ad una efficace ricostruzione indiziaria degli eventi passati” |
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Premio Miglior Cortometraggio (1500 euro) che la giuria composta da Massimo Fenati, Zvonimir Dobrovic, Roberto Cuzzillo ha assegnato a: Vivre ancore un peu… di David Lambert. “Le emozioni grezze e le intense relazioni dei tre personaggi sono descritte in un modo tale da coinvolgere immediatamente lo spettatore. La struttura narrativa possiede molti dettagli scelti accuratamente che rinforzano il focus drammatico e che attraverso una inaspettata trama creano momenti di suspence e pura intimità”. |
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Premi del Pubblico | |
Miglior Lungometraggio: Children of God di Kareem Mortimer. | |
Miglior Documentario: Dzi Croquettes dei brasiliani Raphael Alvarez e Tatiana Issa. | |
Miglior Cortometraggio: Capretta di Chagall di Silvia Novelli |
Alcune immagini della serata
Margherita Giacobino
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Staff del Festival
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Giovanni Minerba con l’eccezionale Ufficio Stampa
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Patricia Rozema e Gaia Borghesi
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Eytan Fox
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Ivan Cotroneo
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Manifestazione per le libertà
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Dario Cazzola
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Fabio Canino e Giovanni Minerba
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Lo staff del Festival
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Fausto Brizzi
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La giuria dei Corti
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Silvia Novelli (vincitrici dei corti)
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Raphael Alvarez (vincitore dei Doc)
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Massimo Fenati
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La Giuria dei Lungometraggi
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Ivan Cotroneo
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Atlantide Entertainment ritira il premio per "El cuarto del Leo"
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Margherita Giacobino e Alessandro Golinelli
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Patty Pravo
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