Dopo una campagna pubblicitaria negli States tutta impostata su sesso e nudità (etero e gay), ‘come non li avete mai visti in tv’, la serie “Spartacus: Blood and Sand”, che negli USA conclude la prima stagione di 13 episodi a metà aprile, ha dimostrato di mantenere quanto promesso. Il direttore Stephan Shelanski, presidente della programmazione di Starz, ha ripetuto che la serie “è il nostro progetto più ambizioso, abbiamo voluto offrire ai nostri telespettatori un prodotto degno di grande kolossal cinematografico”.
Il successo negli ascolti ha già fatto mettere in cantiere una seconda stagione, le cui riprese, che dovevano partire il prossimo mese, sono state per ora rinviate per la grave malattia che ha colpito il protagonista Andy Whitfield (Spartacus), un cancro che, secondo quanto affermato dallo stesso Andy, per il fatto di essere stato rilevato precocemente, dovrebbe avere una prognosi rassicurante: “Sto ricevendo delle cure eccellenti, mi sento bene, positivo e ho alle mie spalle un’armata di persone che mi dà supporto”.
La prima stagione della serie la vedremo presto su Sky col titolo “Spartacus: sangue, sesso e arena”
La serie, prodotta, tra gli altri, da Sam Raimi e Rob Tapert (Evil Dead, Drag me to hell) e sceneggiata da Steven S. DeKnight (Buffy, Angel), racconta le gesta del gladiatore romano Spartacus che si ribella contro la Repubblica romana nel 73 a.C. ed offre lo spunto per offrirci una visione cruda e ‘fantastica” delle lotte e della società romana di quel periodo, più vicina allo stile di “True Blood” che non ai sceneggiati “Roma” o “Tudors”.
Tra i protagonisti principali abbiamo anche un gladiatore gay, non vi diciamo il nome per lascirvi il gusto della sorpresa, che ha una storia d’amore con uno schiavo. La loro relazione non provoca sdegno o giudizi negativi da parte degli altri personaggi, cosa quasi incredibile ma probabilmente vera per quei tempi. Sembrano al contrario più meravigliati, di tanta intimità (e nudità) maschile, gli spettatori contemporanei. Sarà forse per questo che i creatori della serie, dopo 5 episodi che raccontavano questo plot gay, hanno creduto opportuno di farlo finire tragicamente? In ogni caso possiamo rivelare solamente che, almeno nella storia raccontata nella serie, i due gay non usciranno di scena a causa della loro omosessualità… Nei blog USA, gli spettatori gay si stanno comunque accanendo contro questa perdita, così come nelle settimane precedenti elogiavano il coraggio degli sceneggiatori per avere messo in scena questa appassionata storia d’amore gay, immaginando le dure lotte che dovevano avere affrontato con i vari produttori e finanziatori della serie. La cosa ci ricorda un po’ lo stupore e la contrarietà manifestata sempre dai soliti spettatori gay per la morte di Ianto, l’amante gay del protagonista della serie fantascientifica “Torchwood”: anche lì un innovativo plot gay veniva bruscamente interrotto.
Steven DeKnight, il capo-sceneggiatore e produttore esecutivo di “Spartacus…”, intervistato da AfterElton, si è difeso dicendo che tutti i personaggi della serie sono a rischio vita in ogni momento e che, come ognuno sa, la storia di Spartacus e della sua ribellione non è destinata ad una buona fine. Steven ha comunque rassicurato il pubblico gay affermando che nella seconda stagione ci saranno altri importanti (e meno) personaggi gay, anche più della prima stagione. “Vogliamo mostrare come in quel periodo storico l’orientamento sessuale non rappresentasse un problema. C’erano omosessuali eroi, omosessuali canaglie e un’ampia scelta di figure gay intermedie; i loro problemi erano il loro valore e la capacità di sopravvivenza, non la loro sessualità”.
Per quanto riguarda le scene di nudo integrale, membri compresi (probabile delizia degli spettatori femminili e gay), viene chiesto allo sceneggiatore Steven se questa è stata una scelta contrastata e come sono riusciti a difenderla. La risposta è molto semplice: “In quel periodo non c’erano molti capi d’abbigliamento, soprattutto tra gladiatori. Il produttore Starz ci ha comunque lasciati completamente liberi, e noi, avendo a disposizione un cast di attori e attrici splendidi, ne abbiamo giustamente approfittato. Solo in un episodio, l’ottavo, in una scena all’interno di un bagno pubblico, avevamo esagerato un po’ con il membro gigante di Segovax e abbiamo dovuto poi apportare qualche taglio. Per quanto riguarda l’omoerotismo non ci è invece mai stato contestato nulla.”
Nella serie Spartacus abbiamo anche un attore gay dichiarato, l’attore neozelandese Craig Parker (era l’elfo Haldir ne Il Signore degli Anelli) nel ruolo del Generale romano Claudius Glaber.
Recenti personaggi gay del piccolo schermo fatti uscire di scena tragicamente:
•Dale Tomasson, “Big Love”: suicidio (2010)
•Felix Gaeta, “Battlestar Galactica”: esecuzione (2009)
•Eddie, “True Blood”: assassinato (2008)
•Alex, “In Treatment”: suicidio (2008)
•Ianto Jones, “Torchwood”: assassinato dagli alieni (2009)
•11-12, “The Prisoner”: suicidio (2009)
•909, “The Prisoner”: assassinato (2009)
•Joseph, “Kings”: assassinato (2009)
•Omar Little, “The Wire”: assassinato (2008)
•Ray Fiske, “Damages”: suicidio (2007)
•Steve, “Reaper”: nella guerra coi demoni (2008)
•Vito, “The Sopranos”: assassinato (2006)
•Salim, “Sleeper Cell”: ucciso (2006)
•Cassady Casablancas, “Veronica Mars”: suicidio (2006)
Qui sotto alcune immagini dei personaggi della serie “Spartacus: Blood and Sand”
Qui sopra l’attore gay dichiarato Craig Parker