Per la prima volta in Cina viene organizzato il concorso per l’assegnazione di Mr. Gay. Il vincitore, che sarà proclamato nella serata del 15 gennaio 2010 in un locale di Pechino, parteciperà al concorso internazionale di Mr. Gay del Mondo (Mr. Gay World) 2010 che si svolgerà il prossimo febbraio in Norvegia.
La notizia è stata lanciata in tutto il mondo da Ben Zhang, fondatore del sito gay cinese gayographic.org (che ha dedicato una sezione all’evento), in una intervista alla Agence France Press.
Ricordiamo che in Cina solo nel 1997 viene decriminalizzato il sesso gay tra adulti consenzienti e solo nel 2001 l’omosessualità viene cancellata dall’elenco delle malattie (negli USA questo avvenne nel 1973). Oggi, secondo molti osservatori, il popolo cinese è forse più tollerante di quello americano nei confronti degli omosessuali, grazie anche alla mancanza del moralismo religioso, ancora assai presente in diversi paesi occidentali. Di contro in Cina, dove esiste una legislazione di controllo delle nascite che permette alle famiglie di avere un solo figlio, il figlio unico è l’unica speranza per i genitori di diventare nonni e questo naturalmente rende più difficile il coming out dei giovani gay cinesi.
Ben Zhang ha dichiarato che “essere omosessuali vuol dire subire ovunque una serie di discriminazioni, per questo noi non vogliamo discriminare nessun tipo di concorso… I concorrenti saranno in costume da bagno, ci sarà una sessione di domande e risposte e una discussione tra i giudici selezionerà il vincitore basandosi sulle migliori performance complessive… I cinesi sono più accoglienti verso gli omosessuali che non il popolo americano. Noi non abbiamo tabù religiosi che ci dicono questo è sbagliato o giusto… Ma siccome il pregiudizio e l’ignoranza riguardo a questa materia sono ancora presenti in certi ambienti, non vogliamo dare troppo rilievo mediatico a questo evento. Non vogliamo correre rischi inutili attirando troppa attenzione”
Zhang Jianbo, un dottore specializzato in Aids e proprietario di un bar gay, ha fatto inoltre notare che la troppa pubblicità spaventa i gay cinesi che sono di natura timidi, e porta come esempio la serata d’inaugurazione del suo locale. L’amministrazione di Pechino aveva sponsorizzato l’apertura del locale, avvenuta il 1 dicembre, con l’intento di reclamizzare la lotta contro l’aids ma gli spot pubblicitari hanno spaventato i gay che hanno lasciato vuoto il locale per quella notte.
Ricordiamo che lo scorso giugno, per la prima volta, si è potuto concludere pacificamente il Beijing Queer Film Festival, organizzato dal regista e scrittore Cui Zi’en insieme ad altri attivisti gay. Il primo Festival del cinema gay era stato organizzato a Pechino nel 2001, sempre da Cui Zi’en, ma venne proibito dalla polizia prima che potesse iniziare. Nel 2005 un’altro tentativo di Festival venne interrotto dall’intervento di una sessantina di poliziotti che dispersero gli spettatori e fecero chiudere la manifestazione.
Quest’anno il Festival, durato cinque giorni, ha presentato più di 50 film e tenuto tre seminari di discussione al Songzhuang Art Center a al Fanhall Cinema di Pechino. Circa 10.000 persone hanno seguito le proiezioni, inaugurate dal film “Soundless Wind Chime” di Kit Hung, regista di Hong Kong. Tra gli altri film presentati, “Spider Lilies” di Zero Chou, e “Eternal Summer”, di Leste Chen insieme a diversi film gay di registi locali indipendenti.
A segnare un importante cambiamento di rotta delle autorità cinesi nei confronti della comunità gay, si è svolta pacificamente, lo scorso giugno, anche la prima settimana di eventi per ricordare il Gay Pride nella città di Shanghai.
Cui Zi’en, che è anche professore alla Beijing Film Academy, ha detto che “ora anche in Cina il movimento gay può espandersi. La società è più aperta e rilassata nei nostri confronti. Dobbiamo però stare vigili perché il progresso è spesso accompagnato da battute d’arresto“.
Qui sotto una delle pagine del sito (molto discreto) dedicato alla manifestazione di Mr. Gay China 2009