Non perdetevi “Valentino, The Last Emperor”, un film che è molto più di un semplice documentario, in realtà è una originale e intrigante storia d’amore tra due uomini che in 50 anni di vita comune hanno mancato di vedersi solo per una sessantina di giorni in totale, vacanze comprese.
Certamente è anche un film sulla moda e a noi, che la moda non ha mai interessato, è stato come come una interessante rivelazione. La moda, o meglio l’alta moda, può anche essere vista come una particolare espressione artistica che ricerca e celebra la bellezza, l’equilibrio delle forme, la comunicazione di uno stato d’animo, attraverso l’originale e meravigliosa vestizione di un corpo femminile. Per Valentino Garavani è stata senz’altro questo, come lui stesso dice all’inizio del film, sono una persona che ha sempre cercato ovunque la bellezza e l’armonia.
A Roma, ancora giovanissimo, Valentino trovò subito la bellezza anche in un delicato e discreto giovanotto incontrato al Cafè de Paris (ma nel film discutono se fosse proprio quello o non il bar di fronte) di nome Giancarlo Giammetti, da quel giorno diventato il suo unico amante (la traduzione italiana nel film dice compagno, ma la parola che pronuncia è “lover”), confidente, collaboratore, socio.
Nel film, nonostante la non velata megalomania di Valentino, e grazie ad una intelligente regia, è forse più presente sullo schermo Giancarlo, che con il suo comportamento sempre discreto, rispettoso e quasi umile dimostra in ogni momento il suo grande e smisurato amore per il compagno, sopportandone senza rancori qualsiasi sopraffazione, generata dall’istintivo e naturale carattere dominante di Valentino, che altri definiribbero più semplicemente da vera “prima donna”. Le loro discussioni, spesso battibecchi, sono tra le cose più piacevoli del film insieme naturalmente agli altri componenti della loro famiglia, gli inseparabili sei carlini che devono sopportarsi anche una quotidiana pulizia dei denti.
Dopo aver assistito a tanta devozione dimostrata da Giancarlo verso il compagno, chiaramente una persona indispensabile sia nella vita che nel lavoro di Valentino, sempre in secondo piano nelle manifestazioni pubbliche e nascosto tra il pubblico delle sfilate mentre Valentino si pavoneggia sulla passerella, il film ci regala momenti di vera commozione quando, nelle due occasioni più importanti e signifivative della carriera di Valentino, cioè la consegna della Legion d’Onore da parte del Presidente francese e l’incredibile festa romana per i 45 anni di attività di Valentino, questi, inaspettamente, nel suo discorso pubblico di ringraziamento esalta sopra ogni cosa la figura del suo compagno Giancarlo, che guardandolo da lontano, si emoziona fino alle lacrime.
Peccato che li vediamo spesso darsi baci sulle guance e mai, nemmeno nella toccante scena finale, un piccolo bacio sulla bocca, che avrebbe suggellato senza ambiguità una grande ed unica storia d’amore. Comprendiamo lo spirito di alta classe alla quale Valentino vuole attenersi in ogni sua manifestazione pubblica, e quindi la sua titubanza nel manifestare un segno, il bacio sulla bocca, che potrebbe avere per qualcuno un richiamo alla volgarità, ma per una persona che ha saputo imporsi nel bene e nel male, che ha saputo resistere alle dirompenti forze del mercantilismo, che fino alla fine ha voluto rimanere fedele a se stesso e alle sue idealità, un piccolo gesto di coraggio nella direzione di una emancipazione etica e sociale, potevamo aspettarcelo. Voto 9.
Il trailer del film: