FRAMELINE 33

Il festival del cinema gay di San Francisco, il più antico e prestigioso del mondo, ha chiuso con grande successo la 33^ edizione. “Altromondo” è stato l’unico film italiano presentato. Premiati i fratelli George e Mike Kuchar pionieri del cinema gay underground. I premi del pubblico.

Vedi sito ufficiale del Festival
Vedi nostra scheda del Festival

——————————————

I PREMI DEL PUBBLICO

Miglior lungometraggio:

PATRIK, AGE 1.5 di Ella Lemhagen

Miglior documentario:

TRAINING RULES di Dee Mosbacher e Fawn Yacker

Miglior cortometraggio:

LUCHA di Maria Breaux

——————————————-

La 33ma edizione del più importante Festival LGBT del mondo ha presentato 219 nuovi film (tra lungometraggi e corti), proiettati in tre prestigiose sale di San Francisco (lo storico Castro Theatre, il Roxie Theatre, il Victoria Theatre e il Rialto Cinemas Elmwood a Berkeley). Il Festival è stato frequentato da più di 60.000 spettatori. Nel programma abbiamo 14 opere prime di registi esordienti e gli ultimi film di pionieri del cinema lgbt come John Greyson. I film provengono da 32 paesi, tra i quali le opere presentate al primo Festival lgbt di Sarajavo.

Come dicono i direttori del Frameline 33 (K.C. Price e Jennifer Morris) presentando il Festival, le persone Lgbt si sono sempre dimostrate più avanti della massa, in diversi settori e anche nel cinema, dove per primi hanno sperimentato nuovi linguaggi e nuovi modi di raccontare le storie. Il Festival di quest’anno vuole dare una dimostrazione di ciò riproponendo film queer underground degli anni ’60 e ’70 e gli ultimi lavori contemporanei di artisti che si spingono coraggiosamente oltre i confini del cinema di oggi.

Il Festival dedica il Premio Frameline 2009 ai registi gemelli George e Mike Kuchar, una leggenda del cinema underground, che hanno ispirato generazioni di autori. Oltre alla proiezione del film “I, AN ACTRESS” dei Kuchar, abbiamo il documentario “IT CAME FROM KUCHAR” di Jennifer Kroot che ci racconta la vita e la carriera dei due registi, con testimonianze di John Waters, B. Ruby Rich, Buck Henry, Atom Egoyan, Guy Maddin e Wayne Wang.

Il Festival è stato inaugurato al Castro Theatre da “AN ENGLISHMAN IN NEW YORK” di Richard Laxton, sulle esperienze gay di Quentin Crisp, leggenda del 20mo secolo. Tra i protagonisti, insieme a John Hurt, anche Cynthia Nixon di “Sex and the City”. Subito dopo c’è stata la festa che ha dato inizio all’annuale celebrazione del Gay Pride di San Francisco.

Il film di chiusura, in prima mondiale, è “HANNAH FREE” di Wendy Jo Carlton, adattamento di una premiata commedia di Claudia Allen, che racconta la decennale storia d’amore fra Hannah (Sharon Gless, la fantastica mamma super gayfriendly protagonista di Queer As Folk), un’avventurosa donna mascolina dal burbero fascino, e Rachel , una ingenua ed innocente casalinga sposata ad un educatore religioso.

Quest’anno il Festival propone due film-evento centrali (Centerpiece): PATRIK, AGE 1.5 della regista svedese Ella Lemhagen (da noi visto e acclamato ai Festival gay di Torino e Milano), storia di una coppia gay che si trasferisce in periferia per adottare un bimbo; e “PRODIGAL SONS” di Kim Reeds, un documentario autobiografico su un’imprevedibile rivalità tra fratelli (il film ha ricevuto una standing ovation dal pubblico).

Il tema delle famiglie lgbt è uno dei più ricorrenti nei film di questa edizione del Festival. “GIVE ME YOUR HAND” lungometraggio dell’apprezzato regista di corti Pascal-Alex Vincent (Far West), ci presenta due gemelli 18enni che durante un viaggio scoprono di non essere poi tanto simili. Dal Canada abbiamo “THE BABY FORMULA” di Alison Reid su due donne innamorate alla disperata ricerca di avere un figlio biologico senza nessun intervento esterno, utilizzando una ricerca (fanta)scientifica che permette di generare sperma dalle proprie cellule staminali.

Dai prolifici registi locali, Frameline33 presenta con orgoglio “STRAIGHTLACED: HOW GENDER’S GOT US ALL TIED UP” l’ultimo film di Debra Chasnoff, un affascinante documentario che esplora come gli adolescenti di oggi si preparano a diventare maggiorenni affrontando le complesse e difficili problematiche sui generi. “NIGHT FLIERS” di Sara St. Martin Lynne è un avvincente racconto di come quattro ragazzi vivano le gioie e il tormento provocate dalle scoperta delle loro identità sessuali in una piccola città rurale. “FOREVER’S GONNA START TONIGHT” di Michelle Lawler ci racconta le fatiche e i costi pagati da un gruppo di artisti transgender drag per arrivare al successo.

Tra gli ospiti più attesi del Festival abbiamo Joe Dallesandro, protagonista del documentario autobiografico “LITTLE JOE” di Nicole Haeusser, Sharon Gless (protagonista dio “Hannah Free”), e tanti altri personaggi con una sorpresa per la serata di chiusura che celebrerà il 40mo anniversario di Stonewall.

Più di 300 tra registi e professionisti del cinema partecipano attivamente a questa edizione, intervenendo in diverse tavole rotonde e seminari sui temi sollevati dalle opere presentate e sulla situazione generale del cinema queer.

Questa edizione di Frameline è la prima sotto la Direzione Esecutiva di K.C. Price, già amministratore delegato per cinque anni del Ninth Street Independent Film Center. Jennifer Morris, da 15 anni collaboratrice del Festival, è ora il nuovo Direttore del Festival.

Grande sponsor di Frameline 33 è il ritorno di AT&T, insieme ad AAA Travel, Skyy Vodka e Premier Hotel.

Qui sotto il manifesto del film “It Came From Kuchar”


Condividi

Effettua il login o registrati

Per poter completare l'azione devi essere un utente registrato.