La serata è iniziata con una esilarante performance dell’attrice comica Lucia Ocone (famosa per le sue partecipazioni a "Quelli che il calcio" e per le sue imitazioni, tra le quali anche una strepitosa Mina) che ha regalato argute e pungenti battute per tutti, Direttore Giovanni Minerba compreso, anzi per "La Minerba", che è stato poi chiamato sul palco per aiutarla nelle presentazioni dei diversi ospiti. Il primo di questi è stata la veterana Laura Righi che senza mezze parole ha detto "Sono felice di essere qui e spero che il prossimo anno daranno a me e a Giovanni due anelli per le nozze d’argento come quelli di Cartier disegnati da Cocteau per il suo grande amore Jean Marais". Un momento indimenticabile per tutti i presenti è stato l’intervento di Franca Valeri, accolta da una lunghissima e commovente standing ovation. Cosimo Santoro ha introdotto gli autori e il protagonista di "Fuori menù". Il produttore Andrea Cirla (Bolero Film) ha ringraziato i curatori italiani del film per l’accurato e preciso lavoro che hanno fatto, riuscendo a trasmettere molto bene lo spirito e la cultura spagnoli che stanno alla base del film. Il regista Nacho G. Velilla ha ringraziato a sua volta gli organizzatori del Festival e il Comune di Torino per l’accoglienza ricevuta. Presentando il film ha detto che vuole rappresentare l’evoluzione della Spagna degli ultimi 30 anni vista attraverso le disavventure di un cuoco nel contesto di una nazione in cui solo 30 anni fa si poteva finire in carcere a causa del proprio orientamento sessuale e che adesso si presenta come uno dei paesi più moderni d’Europa, dove gli omosessuali possono sposarsi e adottare figli. Il protagonista Javier Camara ha espresso la propria contentezza per il successo che il film ha avuto in patria e spera che possa averlo anche in Italia, considerando che, dice: "siamo due popoli fratelli, davvero, e aspetto che la legge italiana faccia il suo corso. In Spagna siamo molto contenti, non solo per l’omosessualità ma anche per quanto riguarda la transessualità, le donne, i figli, l’istruzione… il lavoro sociale di Zapatero va bene, grazie a Dio". Il film è veramente piaciuto a tutti, ha ricevuto numerosi applausi durante la proiezione e un applauso interminabile alla fine: nessuno voleva abbandonare la sala e l’amabile compagnia di una grande famiglia con nonni, genitori, figli, amanti, amici e una cucina che era la vera casa del nostro eroe. Il film è una divertente commedia che riesce a unire armoniosamente tanti interessanti temi che potevano essere la trama di almeno tre film. Abbiamo un triangolo amoroso, assai più credibile di quello che abbiamo visto nel nostro "Diverso da chi?", abbiamo l’incontro di tre generazioni sul tema del coming out e dell’accettazione, e abbiamo una breve ma incisiva incursione nel mondo dello sport e dei media dove sembra che, anche in Spagna, persistano difficoltà sul tema dell’omosessualità. Ma quello che unisce tutte le storie e fa diventare magico il film è l’atmosfera da grande famiglia, dove sono tutti per uno e uno per tutti, dove l’ambiente della grande cucina di un ristorante diventa il microcosmo emblematico di una società in trasformazione che cerca il successo (la stella Michelin) senza allontanarsi o dimenticarsi dei valori fondamentali che stanno alla base della convivenza. |
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Lucia Ocone
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Lucia Ocone e Giovanni Minerba
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Lucia Ocone e Giovanni Minerba
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la platea
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Gli organizzatori del Festival
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Dario Cazzola (sempre il più bello di Torino)
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Laura Righi e Minerba
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Fiorenzo Alfieri e Lucia Ocone
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Giovanni Minerba e Alberto Barbera
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Franca Valeri
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Javier Camara
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Nacho G. Velilla e Javier Camara
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Ricke Merighi
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Andrea Cirla
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Nacho G. Velilla
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Roberto Schinardi
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Erik Andreas Sandaker
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