Al via con l'anteprima del film spagnolo, "Fuori menu'" il Togay 2009. Intervista al Direttore Minerba

Oggi parte il 24° Fesival GLBT di Torino, un’edizione molto attesa, sia per l’importanza di un Festival a tematica che è tra i migliori al mondo, sia perchè reduce da polemiche che, con la scusa della crisi economica, lo vorrebbero ridimensionato, accorpato, collaterale, accessorio…

Noi però, almeno fino a quando questo Festival sarà sotto la direzione del suo creatore, Giovanni Minerba, siamo tranquilli che, come lui stesso ci riconferma nell’intervista che segue, saprà resistere e continuare a scandalizzare, dare fastidio e creare agitazione con le testimonianze di un mondo, il nostro, che ormai è impossibile tornare a seppellire e che forse oggi ha più cose da dire di tanti altri, e soprattutto è in grado di dirle, anche al cinema, con arte, sentimento e cognizione di causa.

Cinemagay.it: Questa edizione del Festival, che contrariamente a quanto affermato da alcuni “ignoranti” (cioè persone che dimostrano di non conoscerlo e di non averlo mai frequentato e forse nemmeno letto), non è certo un evento “minore” e si presenta, come al solito, con tante sezioni, tanti generi, tanti omaggi, ecc. ha, secondo te, un filo conduttore o un’idea che ci tiene a trasmettere al suo pubblico e in generale?

G. Minerba: Ma come scrivo nella presentazione io sono orgoglioso di essere considerato “minore”, per me le minoranze hanno sempre qualcosa in più da dire, e hanno sempre meno possibilità di far conoscere idee, valori, opere, di grande importanza e necessita. Per quanto riguarda un’idea conduttrice che accomuni i film selezionati devo dire che ce ne sono diverse, forse un tema significativo potrebbe essere quello delle difficoltà vissute da molte persone gay nelle nazioni dove l’omosessualità è ancora un tabù (o anche meno… chi ha orecchie per intendere intenda).

Cinemagay.it: Sono veramente finite le polemiche con le istituzioni torinesi che chiedevano, per risparmiare, di accorpare tutti i festival cinematografici della città? Perché vi opponente con tanta fermezza? Se in futuro una nuova giunta (magari di destra) deliberasse in questo senso, cosa potreste fare? Sareste disposti anche ad abbandonare le istituzioni (Museo del Cinema)?

G. Minerba: In conferenza stampa erano presenti due Assessori, Valter Giuliano (Provincia) che finisce adesso il suo mandato e ci ha ringraziato per quello che il Festival gli ha dato in questi anni (14) di lavoro insieme. L’Assessore Fiorenzo Alfieri (Comune), che è quello che ultimamente ha sostenuto maggiormente l’idea dell’accorpamento, e sarà in carica ancora per un anno, ha dichiarato che per lui il 25° (nozze d’Argento) si farà, dello stesso tono sono le dichiarazioni dell’Assessore Gianni Oliva per la Regione, che dire… Aspettiamo per vedere cosa succede, sicuramente a me non interessa il tema dell’accorpamento, e so che non interessa neanche al nuovo direttore del TFF, l’amico Gianni Amelio, ma abbandonare le Istituzioni per noi non è semplice né fattibile, il Festival ha un budget che arriva quasi totalmente dai vari Enti, vorrebbe dire niente Festival; quindi, avanti caparbiamente…

Cinemagay.it: Questa edizione è stata accorciata di un giorno. Certamente non per carenza di materiale (al recente festival gay di Londra sono stati presentati 225 film in 15 giorni). Problemi economici od organizzativi o che altro?

G. Minerba: Intanto credo che otto giorni siano già importanti… Un giorno in meno è per problemi economici, il budget è lo stesso dello scorso anno, ma i costi generali aumentano, quindi prima di trovarci in “problematiche” abbiamo deciso il giorno in meno.

Cinemagay.it: E’ stato difficile convincere Ferzan Ozpetek a partecipare a questa edizione del Festival, visto quanto aveva dichiarato al mensile Ciak (“Essere un’icona gay a tempo pieno è insopportabile”) e visto che dal suo ultimo film (Un giorno perfetto) aveva addirittura cancellato un personaggio gay presente nel libro da cui ha tratto il film?

G. Minerba: Quando ho fatto la proposta a Ferzan ha accettato subito senza riserve e questo credo vada a smentire certe “interpretazioni” per le sue dichiarazioni e per quanto riguarda le decisioni artistiche credo che ognuno deve essere libero, ciò vuol dire anche che si assume le “responsabilità”, sicuramente non deve essere interpretato come un “prendere le distanze”… il questi casi dal mondo gay, fosse così Ferzan non avrebbe fatto i film che ha fatto e forse non avrebbe accettato la mia proposta… Basta, non credo sia necessario che io gli faccia da avvocato difensore, Ferzan ha compiuto 50 anni, quindi plurimaggiorenne e vaccinato… Grazie Ferzan.

Cinemagay.it: I film di apertura e quello di chiusura del Festival, “Fuori menù” e “Mentiras y Gordas” provengono entrambi dalla Spagna, dove hanno avuto anche un considerevole successo commerciale. Pensi che la Spagna oltre ad essere all’avanguardia nella legislazione per i diritti ai gay lo sia anche nella produzione cinematografica lgbt europea?

G. Minerba: Penso, insieme a tanti altri, che la Spagna oggi, per molti versi, si possa considerare “un altro pianeta”. Poi, da sempre il cinema spagnolo ha trattato i temi GLBT, sicuramente meglio dell’Italia e forse anche a livello europeo.

Cinemagay.it: Una piccola critica. Siete uno dei tre Festival a tematica più importanti del mondo, con molte sezioni e tantissimi ospiti ma, a differenza di quello che succede in tanti altri festival, non vedo nel programma momenti dedicati alla riflessione e all’approfondimento, come tavole rotonde o dibattiti su argomenti che potrebbero interessare il vostro pubblico e utilizzare al meglio la partecipazione di tanti registi, attori e autori. C’è qualche motivo per questa mancanza?

G. Minerba: Ho sempre accettato e discusso le critiche, se poi sono condite con gli apprezzamenti come fate voi, ancora meglio… Allora, è anche giusta la vostra critica, quello che proponete in passato è stato fatto, verificando però che la maggior parte della gente “non gradiva” molto e quindi si è preferito utilizzare gli spazi con qualche film in più. C’è però da considerare in modo positivo che l’impostazione e gli spazi del nostro Festival permettono di poter incontrare gli autori, gli ospiti, tranquillamente e in modo informale, con pochi divismi, e credo funzioni. Certo però che forse qualche “approfondimento” potrebbe servire vista la situazione “schizzofrenica” della politica italiana e delle istituzioni che sono arrivate, in questi giorni, a censurare un vignettista e un manifesto cinematografico per paura della parola “ninfomane”…

Cinemagay.it: Escludendo i film di apertura e chiusura, puoi consigliare ai nostri lettori tre titoli assolutamente imperdibili?

G. Minerba: Brutta domanda per me… su otto giorni di programma consigliare dei film e quindi fare anche dei torti a tanti… Provo; due bellissimi documentari: uno è Fig Trees di John Greyson, uno dei premi speciali di quest’anno, l’altro è Giorgio/Giorgia… storia di una voce , del veterano italiano Gianfranco Mingozzi e poi Patrik 1,5 di Ella Lemhagen, per i temi affrontati. Ma, sottolineo, abbiamo preparato otto giorni di programma con film per tutti i gusti ed esigenze, “I Film che cambiano la Vita”. Buone visioni!!!

Qui sotto il Direttore Giovanni Minerba alla conferenza stampa di presentazione del 24° Togay


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