Mentre ancora non siamo riusciti a conoscere i motivi che hanno fatto spostare l’uscita di “I Love You Phillip Morris” da febbraio a giugno 2009, siamo felici di constatare che l’uscita di “Diverso da chi?” è confermata per il prossimo 20 marzo. La produzione ha già reso disponibile il trailer del film e il sito web ricco di bellissime fotografie. La storia del film è resa in questi giorni ancora più interessante dalle polemiche nate per la canzone “Luca era gay” presentata da Povia al festival di Sanremo, polemiche che hanno regalato una bella pubblicità sia al festival che al movimento gay (vedi manifestazione nazionale a Sanremo).
Il tema del gay che si converte, più o meno temporaneamente, all’eterosessualità è uno dei più sfruttati al cinema, a cominciare dallo storico “Vizietto” che tante critiche dovette sopportare alla sua uscita da parte di quei gay che si vedevano trasformati in macchiette stereotipate ad uso e consumo di un pubblico etero. Eppure il film è stato fondamentale per lo sdoganamento delle tematiche omosessuali e per aver superato quel destino di tragicità che spesso accompagnava i personaggi omosessuali del cinema.
Ma il problema della grande industria cinematografica che si ritiene costretta, per sopravvivere, a lavorare per un pubblico composto al 95% di eterosessuali è rimasto ancora lo stesso. A noi, omosessuali, resta da scegliere se preferiamo essere, come un tempo non molto lontano, completamente ignorati dal cinema commerciale (cioè niente personaggi gay nelle storie), o invece accettare di venire rappresentati anche all’interno di storie che tirano in ballo poco credibili (ma non impossibili) cambiamenti di gusti sessuali che hanno soprattutto lo scopo di coinvolgere personaggi (e pubblico) etero. Noi propendiamo senz’altro per quest’ultima soluzione, invisa ai duri e puri che non credono nemmeno all’esistenza dei bisessuali, ma che ci permette di essere comunque presenti nel cinema che si rivolge alle grandi masse, sicuri che insieme a qualche bugia anche qualche verità può filtrare, e renderci meno “oscuri” a quelle maggioranze silenziose che poco ci amano perchè poco ci conoscono.
Il trailer del film:
Noi non abbiamo ancora potuto vedere il film, ma dalle sinosssi, dal trailer e dalle immagini pubblicate abbiamo cominciato a farci una certa idea positiva del film. Ci piace che venga presentato un gay dichiarato, ufficialmente fidanzato, e addirittura impegnato nel movimento gay e nella lotta per i diritti. E ci piace che si cerchi di levare la maschera a certa politica progressista solo a parole. Se poi ci scappa un “vizietto” che ha lo scopo principale di movimentare la trama e coinvolgere la nostra amatissima Claudia Gerini, non ci scandalizziamo più di tanto.
In ogni caso occorre vedere il film prima di giudicarlo, e noi speriamo che siano milioni che correranno a vederlo, attirati dalla trama inusuale, da tematiche che sono all’ordine del giorno sia per i diritti civili che per l’impegno politico (quando il film uscirà saremo all’inizio di una campagna elettorale), e da protagonisti accattivanti (sempre stupendo Luca Argentero).
Da notare che, curiosamente, la produzione, forse per mettere le mani avanti, ha inserito sul sito del film un aforisma (illustrato) di Paulo Coelho che dice “Tu sei una persona diversa, che vuole essere uguale. E questo, dal mio punto di vista, è considerato una malattia grave.”
Questa che riportiamo di seguito è la trama del film come ci viene presentata dalla produzione (Cattleya-Universal):
Piero (Luca Argentero) è un brillante trentacinquenne gay, è “fidanzato in casa” con Remo (Filippo Nigro) e vive in una città del nord-est. Per testimoniare il “diritto alla diversità” partecipa alle primarie del centrosinistra e, per una serie di eventi imponderabili, le vince e si trova ad essere candidato sindaco, tra i pregiudizi degli avversari e lo sgomento del suo partito. Come può un gay diventare sindaco nel profondo nord? Per bilanciarlo gli affiancano Adele (Claudia Gerini), moderata tutta d’un pezzo, contraria persino al divorzio, un simbolo vivente dei valori tradizionali, conosciuta come la “furia centrista”. L’inizio della campagna è un’ecatombe: Piero e Adele litigano su tutto. Ma Remo, più sensibile e femminile, capisce le donne e fornisce al compagno consigli su come ingraziarsela. Piero inizia così a “corteggiare politicamente” la sua vice fino a trovare un accordo ma la situazione gli sfugge di mano e i due vengono travolti da un’attrazione irresistibile. Galeotto fu il compromesso: il “gay duro e puro” e la “moderata di ferro” precipitano in una relazione segreta che va contro i loro valori, le loro identità, la loro linea politica. A questo punto Piero è a dir poco confuso: sceso in campo per difendere il diritto alla libertà sessuale, ora vive di nascosto una “storia proibita” con una donna mentre, grazie alla campagna elettorale, è ormai un simbolo del movimento gay! Cosa diranno i suoi elettori? Cosa penseranno i suoi avversari? Ma soprattutto come dirlo a Remo? Tra mille peripezie di ogni genere e grado, Piero dovrà tentare di sbrogliare la situazione nella quale si è cacciato e capire da che parte stare… Lui, che della propria “diversità” aveva fatto un cavallo di battaglia dovrà affrontare la sua situazione di uomo “due volte diverso” fino a porsi una domanda: ma diverso da chi? (Cattleya)
Qui sotto una immagine dal film. Altre immagini le trovate sulla nostra scheda o sul sito del film